Si é svolto a Roma presso l’acquario romano il convegno “Formaggi Dop: semaforo rosso al nutriscore”, organizzato da Afidop, l'associazione dei formaggi italiani Dop e Igp.
Nutriscore, un’etichetta a semaforo sui formaggi certificati, che potrebbe essere adottata in Unione Europea, mette a rischio i formaggi simbolo del Made in Italy alimentare, già alle prese con la contrazione dei consumi e con l’emergenza materie prime per l’alimentazione animale causata dal conflitto in Ucraina.
Con una campagna social che mette al centro 10 piatti tipici italiani “senza” in cui il formaggio è ingrediente distintivo, l’Associazione dei Formaggi Italiani DOP (AFIDOP) con i Consorzi di Tutela dei formaggi a denominazione d’origine protetta, motivano il loro No al Nutri-Score.
Secondo AFIDOP, infatti, l’etichetta a semaforo, attribuendo un colore “sfavorevole” a prodotti come formaggi, ne scoraggia il consumo e dà informazioni fuorvianti ai consumatori. È provato, infatti, che il Nutri-Score disincentiva il consumo di alimenti raccomandati in una sana alimentazione e fondamentali in piatti sani ed equilibrati se inseriti all’interno di un corretto stile di vita.
Secondo un’indagine di Ipsos per l’Osservatorio Waste Watcher International, realizzata su un campione di 7 mila cittadini di Stati Uniti, Russia, Canada, Regno Unito, Germania, Spagna e Italia, per 3 consumatori su 4 le informazioni nutrizionali in etichetta possono influenzare significativamente le scelte nel carrello e 4 su 10 cambierebbero i consumi in ragione dei colori apposti sulle etichette. In questo modo, tutti i formaggi portabandiera dell’Italia nel mondo finiscono nel mirino del Nutri-Score: Asiago DOP, Gorgonzola DOP, Grana Padano DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP, Parmigiano Reggiano DOP e Pecorino Romano DOP, solo per citarne alcuni, classificati perlopiù con il colore arancione e la lettera D - in una scala colorata, da verde scuro a rosso, e con delle lettere, da A a E, per indicare quanto un alimento sarebbe sano o da evitare.
Diciamo no al Nutri-Score. - ha dichiarato Antonio Auricchio, presidente di AFIDOP (nella foto con Stefano Patuanelli, MIPAAF) - Il consumatore deve basarsi sulle quantità, sull’armonia. Ci poniamo duramente contro l’etichetta a semaforo: tutti insieme, politica, consorzi e scienza, ci dobbiamo opporre. Nel 2020 i nostri prodotti DOP hanno fatturato 7,5 miliardi, ma soprattutto rappresentano la nostra cultura millenaria. Si tratta di strumenti fuorvianti che svalorizzano l’immagine delle DOP e disincentivano il consumo dei nostri piatti banalizzando i valori nutritivi dei nostri prodotti. Sosteniamo e promuoviamo informazioni corrette e complete al consumatore per una alimentazione sana ed equilibrata e proprio per questo ci uniamo a quanti, in Italia e in Europa, ritengono il Nutri-Score un sistema ingannevole per il consumatore.
Il nutrizionista e gastroenterologo Luca Piretta ha aggiunto: La dieta è un comportamento complessivo. Non è fatta solo di un cibo o di un colore verde che dà l’idea di poterne mangiare a volontà o di un colore rosso che fa apparire un determinato alimento come proibito. Sono l’educazione e la consapevolezza nutrizionale a fare la differenza. Etichette a semaforo, oppure con lettere apposte come un voto scolastico, basate su quantitativi di riferimento (100 grammi) scollegati dalla dieta e dalla porzione consigliata, sono ingannevoli rispetto alla reale natura del prodotto singolo, e alle quantità effettivamente consumate. Ad esempio, la quantità di formaggio aggiunta a una ricetta può essere molto variabile a seconda del tipo di formaggio o della pietanza e quella di olio extravergine da 10 a 20 grammi. Per altri prodotti, come pizza o patate o frutta e verdura, la porzione è di solito superiore a 100 grammi
Per Davide Oldani, chef stellato e Ambasciatore della cucina italiana nel mondo ... La cucina è armonia quando nutre e fa bene, è basata sulla stagionalità e sulla varietà, è amica del territorio e ne rispetta le radici culturali. I formaggi facevano parte della dieta dei nostri antenati e non dovrebbero mancare neanche in quella dei nostri figli. Dietro ogni formaggio DOP c’è un patrimonio enogastronomico fatto di tradizioni, persone, territori e clima unici al mondo per peculiarità. Penalizzando i formaggi certificati, il Nutri-Score mette a rischio ricette dove la presenza dell'ingrediente è caratteristica essenziale, sia a casa che al ristorante.” Per Riccardo Deserti, Presidente di OriGIn, l’Organizzazione internazionale delle Indicazioni Geografiche:“I formaggi DOP sono la spina dorsale dei prodotti di qualità dell’agroalimentare italiano, ma il futuro dell’intero settore è a rischio. Senza il mais e il girasole importato dall’Ucraina, il mercato globale delle materie prime per la zootecnia è andato in crisi, con conseguenze su tutta la filiera lattiero casearia italiana. Bisogna tener conto anche della contrazione dei consumi: oggi a renderlo ancora più evidente nel nostro settore sono le conseguenze dirette del conflitto russo, il caro bollette e petrolio. Ma potrebbe arrivare anche il Nutri-Score, un sistema di etichettatura nutrizionale fuorviante che va bloccato prima che possa allontanare il consumatore dai formaggi e da altri simboli della dieta mediterranea.
Benedetto Della Vedova, sottosegretario al Ministero affari esteri, ha così concluso: La Commisssione Europea vuole armonizzare le etichettature alimentari entro la fine dell’anno. Nelle mozioni in corso i sistemi semaforici si sono affermati sulla base della loro semplicità, ma sono legati a logiche semplicistiche: si influenzano i consumatori con giudizi sintetici e classificazioni arbitrarie. Questa etichetta è penalizzante per i prodotti italiani e può causare danni al sistema agroalimentare europeo. Come Italia puntiamo a un sistema trasparente e informativo, che aumenti la consapevolezza del consumatore, conoscere quindi l’effetto dannoso di alcuni elementi, lasciando però libertà di scelta. Abbiamo presentato il Nutriform Battery, proposto come alternativa: questo schema facilita la comprensione dei nutrimenti degli alimenti e si basa su informazioni scientifiche fondate. Grazie alle azioni delle associazioni italiane e i limiti del Nutriscore stanno emergendo anche in altri paesi: non è una difesa degli interessi italiani, vogliamo salvaguardare le filiere di tutta Europa.
Antonella Fiorito