Milano (Piccolo Teatro Grassi): AdessO Odessa - il viaggio di Moni Ovadia nella leggendaria città schifosa sulle note del magico violino di Pavel Vernikov - dal 5 al 17 Febbraio

4 febbraio 2013

Peripezie di briganti, prostitute e tagliagole su un’appassionata trama musicale intrecciata dalle note dei violini: AdessO Odessa, il nuovo spettacolo diretto e interpretato dall’attore simbolo della cultura yiddish in Italia, Moni Ovadia, con la straordinaria partecipazione del grande violinista Pavel Vernikov, arriva a Milano, al Piccolo Teatro Grassi, dal 5 al 17 febbraio 2013. L

a nuova produzione di Promo Music è un viaggio fra musica e parole, eterodosso e sfrontato, nelle viscere di quella città, perla del Mar Nero, che lo scrittore ebreo sovietico Isaac Babel, nei suoi "Racconti di Odessa" chiama: la città schifosa.

Questa leggendaria città ancora nei primi decenni del Novecento era per metà della sua popolazione composta da ebrei, ed ebraica era la picaresca malavita che aveva il suo quartier generale nel quartiere della Moldavanka. Ebreo fu il grande Leonid Utysov, bardo delle canzoni gaglioffe e maledette che celebrano quel mondo di banditi, gigolò, donne perdute, vite dissipate nel gioco e nell‘alcool. Ma oltre al talento poetico maliardo della sua malavita, Odessa ha saputo segnalarsi per il suo inarrivabile umorismo ebraico che non ha eguali neppure fra gli stessi altri ebrei della yiddishkeit e per quella che è stata forse la più grande scuola violinistica di tutti i tempi. Un viaggio quindi nell‘espressività virtuosistica della musica e nella passionalità viscerale delle canzoni mascalzone di una città eccezionalmente balorda.

Ovadia è figlio di musicisti, nato in Bulgaria, non tanto lontano da Odessa; Vernikov invece è originario della città di Odessa, ed è figlio della grande scuola musicale che ha regalo al mondo formidabili violinisti, fra cui Nathan Milstein.

Con impareggiabile uomorismo e sarcasmo tipici della cultura yiddish, Babel ci offre una rappresentazione della vita popolare del ghetto, dei suoi delinquenti descritti allo stesso tempo come caricature e come eroi romantici. Si tratta di una malavita non organizzata che però aveva le sue canzoni e i suoi cantori, fra cui uno dei più grandi era appunto Leonid Utysov, una sorta di Fred Buscaglione russo degli anni Venti, che fondeva canzoni yiddish con temi popolari russi, arrangiati in stile jazz in Russia.

Attraverso i racconti di Babel, le canzoni di Utysov, musiche colte e non, Ovadia e Vernikov dipanano un mix di narrazione, canto e cabaret, una fusione di sapienza letteraria, musicale e teatrale condita da quella punta di humor grottesca tipica di molti loro spettacoli, nella quale fa costantemente capolino l’ironia, o meglio l’autoironia, peculiare dell’ebraismo. 

Mercoledì 13 febbraio, alle ore 17.30, nel Chiostro di via Rovello, sarà presentato il libro MONI BLUES. Il teatro di Moni Ovadia (UniversItalia editrice) di Paola Bertolone. Insieme all’autrice intervengono Moni Ovadia e Oliviero Ponte di Pino. L’ingresso è libero, con prenotazione consigliata a comunicazione@piccoloteatromilano.it.