Sacralità domestica, il primo libro sulle statuette votive in terracotta

17 ottobre 2012

E’ uscito Sacralità domestica, santi in terracotta tra Ottocento e Novecento nella Collezione Vestita, il primo libro sulle statuette votive in terracotta, legato alla tradizione del culto domestico, parte fondamentale della cultura mediterranea.

Il volume di Francesco Di Palo e Simone Mirto, con 80 pagine e 170 immagini di statuette votive, edito da Claudio Grenzi Editore, racconta la storia del culto dei singoli santi patroni, compatroni e protettori venerati in Puglia ed approfondisce un aspetto fino ad oggi inedito della ceramica di Grottaglie (TA), quello della piccola statuaria votiva in terracotta. Il volume nasce dalla sua mostra Sacralità domestica, presentata con successo durante il periodo pasquale a Grottaglie (TA). 

Le statuette raccolte nel testo Sacralità domestica, santi in terracotta tra Ottocento e Novecento nella Collezione Vestita abbracciano una fetta significativa della moltitudine di santi venerati in Puglia: tra patroni, compatroni e protettori. Una sorta di paradiso domestico a cui gli uomini e le donne facevano affidamento per proteggersi dalle malattie fisiche e spirituali, dalle calamità naturali e per propiziarsi i futuri raccolti. Le statuette dei santi in terracotta facevano, infatti, parte di un dialogo costante nella vita di ogni giorno tra l’uomo e il sacro ed erano spesso collocate nelle nicchie in tufo ricavate nelle mura domestiche, adornate da fiori e candele. Le opere venivano realizzate a mano e dipinte a freddo dai ceramisti grottagliesi nelle loro case private, vendute poi in occasione delle feste patronali nei paesi di tutta la Puglia.

La multietnicità dei santi venerati è una particolarità della regione, perché vede uno accanto all’altro l’irlandese Cataldo, gli armeni Biagio e Gregorio, i “turchi” Cosma e Damiano, gli egiziani Ciro e Bersanofio, i francesi Rocco e Leonardo, gli spagnoli Vincenzo Ferrer e Domenico Guzman, i tedeschi  Corrado ed Emidio, il londinese Tommaso Becket e  il libanese Teodoro D’Amasea.

Il testo tratta un aspetto significativo e fino ad oggi inedito della tradizione ceramica di Grottaglie, quello della piccola statuaria votiva domestica. – affermano Francesco Di Palo e Simone Mirto, autori del catalogo - Sacralità domestica, per la quantità e per la varietà del materiale preso in esame non si propone di essere un testo esaustivo ma offre un punto di partenza, che fino ad oggi non esisteva, a tutti gli studiosi e appassionati che vogliono accostarsi a questa produzione artigianale tipicamente meridionale. Sottolinea anche la necessità della riscoperta, sul piano culturale, della fitta trama di santuari diffusa sul territorio regionale, scrigni spesso inesplorati di opere d‘arte e meta di periodici pellegrinaggi.