dal 10 al 19 gennaio 2025
LE NOTTI BIANCHE
da Fëdor Dostoevsky
ideazione e regia Stefano Cordella
produzione Manifatture Teatrali Milanesi
Dopo il grande successo della stagione scorsa, torna al Teatro Litta di Milano, Le notti bianche, uno degli appuntamenti più attesi: un classico che ha saputo conquistare il pubblico con la sua profondità e la sua bellezza senza tempo.
Il celebre racconto di Fëdor Dostoevskij, che ha ispirato molteplici adattamenti teatrali e cinematografici, è un viaggio nell'animo umano, nel desiderio, nella solitudine e nelle possibilità di redenzione attraverso l'amore.
Nel racconto, un giovane uomo vive una serie di notti insonni durante le quali si intrecciano sogno e realtà, e incontra una donna, Nastas'ja, con cui condivide il suo tormentato desiderio d'amore, ma anche la paura di affrontare la verità.
Portare in scena Le notti bianche offre una straordinaria opportunità per esplorare temi universali come la solitudine esistenziale, la fragilità dell'animo umano e il sogno dell'amore perfetto.
Il sognatore è un fantasma che si aggira nelle vite degli altri, prende dalla realtà e la trasforma, crea e disfa storie nella sua testa. Perso nei suoi viaggi mentali, spesso si dimentica del mondo reale.
La solitudine è il motore della sua immaginazione che lo porta a vagare di notte, cercando incontri che possano nutrire la sua fantasia. Lui conosce tutti ma nessuno conosce lui, bloccato tra l’attesa della vita e la paura stessa di vivere. Vive così intensamente le sue allucinazioni da non riuscire ad aprirsi agli altri, terrorizzato dallo scontro con la realtà. Gli unici dialoghi sono con le case e gli edifici che lo circondano.
Dà vita agli oggetti inanimati pur di non confrontarsi con la vita vera delle persone. Si sente inadeguato, inadatto alla quotidianità e alle dinamiche relazionali che lo obbligherebbero a mettere in discussione il suo mondo immaginario.
“Perché già in quei momenti comincio a pensare che non sarò mai più capace di vivere una vita reale, perchè mi è già sembrato di aver perduto ogni sensibilità, ogni fiuto per ciò che è vero e reale; perchè, infine, ho maledetto me stesso; perché, dopo le mie fantastiche notti, mi colgono dei momenti di ritorno alla realtà che sono terribili!”.
L’incontro con Nasten’ka arriva per caso, in una notte bianca in cui il giorno si confonde con la notte. Riesce ad avvicinarla solo perché scorge in lei un momento di fragilità.
Nonostante le raccomandazioni della ragazza, il sognatore s’innamora e di fronte a questo sentimento autentico anche il più vivido dei sogni si offusca, la timida fantasia si mostra per quello che è: “schiava di un’ombra, di un’idea”. E invano il sognatore fruga nei suoi vecchi sogni, cercandone uno che possa scaldarlo come l’emozione che sta provando nell’incontro con Nasten’ka.
Perché anche la più elaborata delle allucinazioni non può competere con la vita che esplode.
In questo modo, il posto dei sogni verrà rapidamente sostituito dai rimpianti: “Come veloci volano gli anni! E ancora ti chiedi: che ne hai fatto di quei tuoi anni? Dove hai seppellito il tuo tempo migliore? Sei vissuto oppure no? Guarda, dici a te stesso, guarda come il mondo diventa freddo! Passeranno ancora degli anni e dopo di essi verrà la cupa solitudine, verrà, appoggiata alle stampelle, la tremante vecchiaia, e poi angoscia e desolazione… Impallidirà il tuo fantastico mondo, appassiranno e moriranno i sogni tuoi e cadranno come le foglie gialle dagli alberi… Oh, Nasten’ka! Sarà triste restar solo, completamente solo, e non avere neppur nulla da rimpiangere, nulla, proprio nulla… perché tutto quanto perderò, non è stato che nulla, uno stupido, tondo zero, nient’altro che sogno!“
Tra la nostalgia per quello che non ha mai vissuto e, la malinconia per le occasioni sprecate, il sognatore trascorre quattro notti con Nasten’ka assaporando per la prima volta nella sua vita la consistenza della realtà, l’adrenalina del presente e la possibile costruzione di un futuro.
Il sognatore non riesce ad accettare la limitatezza della quotidianità. A suo modo si ribella all’apatia dilagante e non trovando soddisfazione e spazio nella realtà, sogna. Da qualche parte dentro di sè desidera una vita normale, ma non gli appartiene. Tanto che quando gli si presenta la possibilità di vivere una relazione con un’altra persona non riesce ad accontentarsi dell’incontro e si innamora. Ha bisogno di vivere all’estremo e non è in grado di misurare le sue emozioni. Nei sogni può ottenere quello che vuole (pagandone poi il prezzo nel momento del risveglio e del disincanto) ma l’impatto che l’incontro con Nastenka ha in lui è devastante perché intravede la possibilità di vivere un sogno reale, ad occhi aperti, attraverso un incontro tra corpi che non è mai riuscito a concedersi.
Teatro Litta
da martedì a sabato ore 20.30 - domenica ore 16.30
intero € 30,00 - convenzioni € 24,00 - ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) € 24,00 - Under 30 e Over 65 € 17,00 - Università € 17,00 - scuole di Teatro € 19,00 - scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 - Scuole MTM € 10,00 - ridotto DVA € 15,00 tagliando Esselunga di colore ROSSO
durata: 70 minuti
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it - 02.86.45.45.45
Abbonamenti: MTM Respiro, MTM Respiro Over 65, MTM Respiro Under 30 x2 spettacoli, MTM Respiro Under 30 x4 spettacoli, MTM Il piacere di sorridere.
Biglietti sono acquistabili sul sito www.biglietti.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita Vivaticket.
I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.