5 fake news sul cibo sfatate dai tecnologi alimentari

30/10/2024

Otan: combattere sensazionalismo e disinformazione con la scienza

In un workshop contro le bufale alimentari organizzato da OTAN, emerge la figura del tecnologo alimentare, garante di qualità, sicurezza e sostenibilità dal campo alla tavola.

Ecco la verità scientifica approvata dai tecnologi alimentari su origine, additivi, conservanti, mense scolastiche, cibo confezionato.

Mongiello, presidente OTAN: “Importante contrastare non solo le singole fake news, ma l’intero sistema che le costruisce e diffonde. Siamo a disposizione per promuovere una maggiore consapevolezza tra i consumatori”.

È vero che gli alimenti senza additivi sono più sani? Il cibo confezionato è meno genuino di quello fatto in casa? E le materie prime italiane sono sempre migliori di quelle estere? Sono alcune delle bufale e dei falsi miti sul cibo su cui l’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (OTAN) ha fatto chiarezza in un periodo storico in cui le fake news si diffondono rapidamente, creando confusione e allarmismo tra i consumatori e influenzando negativamente il loro rapporto con il cibo.

La lotta alle fake news alimentari e la promozione della corretta informazione sono stati al centro del workshop “Tecnicamente Falso”: un momento di confronto e riflessione voluto da OTAN e patrocinato dall’Associazione Italiana Stampa Agroalimentare (ASA) che ha riunito giornalisti, divulgatori scientifici e professionisti della comunicazione food per sottolineare l’urgenza di contrastare questo fenomeno con strumenti efficaci e la trasparenza e l’autorevolezza di chi il cibo lo progetta e garantisce qualità e sicurezza dei processi alimentari. Ribadendo il ruolo fondamentale dei tecnologi alimentari nella lotta alla disinformazione e nella promozione di una cultura alimentare consapevole e basata su evidenze scientifiche.

La disinformazione sul cibo rappresenta non solo un problema per la percezione degli alimenti da parte dei consumatori, ma anche un problema di salute pubblica, per come riesce a influenzare in modo significativo gli stili di vita delle persone. Per esempio, lo Studio Coop-Nomisma "Idee di futuro", consumer survey, 2024 rivela che 4 italiani su 10, (42%, quasi 17 milioni di persone) hanno seguito o stanno seguendo una dieta, spesso basandosi su informazioni errate. In un momento così delicato e stressante, solo il 22% si affida a medici e nutrizionisti. Meno di chi segue i consigli di amici e familiari (24%) e tanti quanti preferiscono i suggerimenti del personal trainer (22%) alla competenza del medico. Non solo: secondo il Censis, oggi 3 italiani su 4 trovano difficoltà nel distinguere tra notizie vere e false, specialmente sui social media.

5 BUFALE SUL CIBO SFATATE DAI TECNOLOGI ALIMENTARI

A proposito di falsi miti del cibo, il workshop “Tecnicamente Falso” voluto da OTAN ha offerto l’occasione per discutere di alcuni argomenti “caldi” con i Tecnologi Alimentari presenti e di smontare alcune tra le fake news più diffuse (v. Focus).

Per esempio, non è vero che le materie prime italiane sono sempre migliori di quelle estere perché la qualità delle materie prime non dipende dall'origine geografica. La sicurezza sulle nostre tavole è garantita dai rigorosi controlli igienico-sanitari effettuati da enti preposti e comparto agroalimentare

E ancora, è falso che il cibo confezionato sia meno genuino di quello fatti in casa: gli alimenti confezionati devono rispettare rigide norme di sicurezza e qualità che riguardano anche la formazione degli operatori, mentre in casa non esistono obblighi simili e la sicurezza dipende unicamente dalla competenza di chi cucina.

Altra bufala dura a morire è quella dei conservanti contenuti nei gelati e surgelati, quando è invece il freddo l'unico metodo di conservazione ammesso. E ancora, la convinzione errata che gli alimenti ottenuti senza additivi siano più sani: non solo la lista degli additivi è oggetto di controlli e verifiche continue dell'Efsa, ma alcuni, come l’acido citrico, si usano anche in cucina casalinga per le sue proprietà antiossidanti. Ma forse chiamarlo succo di limone fa meno paura… Infine, una bufala che accomuna molti genitori, preoccupati che i figli a scuola non mangino come a casa: il cibo di bassa qualità servito nelle mense. Falso anche questo. I requisiti di qualità degli alimenti e il modo in cui vengono lavorati e serviti nelle mense scolastiche sono concordati con il Comune di riferimento (e controllati periodicamente).