14 febbraio > 3 marzo | sala Shakespeare
5 marzo > 21 aprile tour
Moby Dick alla prova di Orson Welles adattato - prevalentemente in versi sciolti - dal romanzo di Herman Melville
uno spettacolo di Elio De Capitani
produzione Teatro dell’Elfo, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
Lo spettacolo è dedicato alla memoria di Gigi Dall'Aglio
Moby Dick alla prova, scritto (oltre che, a suo tempo, diretto e interpretato) da Orson Welles, è lo spettacolo a cui Elio De Capitani ha lavorato nel corso dell’inverno del 2020/21 e che è giunto al debutto l’11 gennaio ’22 all’Elfo Puccini di Milano, ottenendo un notevolissimo successo.
«Il testo di Welles - sottolinea il regista - è un esperimento molteplice. Blank verse shakespeariano, una sintesi estrema del romanzo, personaggi bellissimi, restituiti in modo magistrale e parti cantate. Noi abbiamo realizzato questo spettacolo ‘totale’, con in più la gioia di una sfida finale impossibile: l'apparizione del capodoglio. E con un semplice trucco teatrale siamo riusciti a crearla in scena. Diciamolo: Moby-Dick parla di noi, oggi. Ne parla come solo l’arte sa fare. Cogliendo il respiro dei secoli, tra passato e futuro, nel respiro di ogni istante della nostra vita».
Dalla rassegna stampa
Due ore e mezzo che il pubblico vive con una partecipazione naturale ed entusiasta: così è questa primissima volta in Italia di Moby Dick alla prova, il capolavoro di Melville rielaborato da Orson Welles a metà anni Cinquanta in un altro capolavoro, ugualmente epico e dal respiro shakespeariano. ï›…ï il resto lo fa lo spettacolo, fatto di ombre e non di buio, di canti e non di urla (belle le musiche dal vivo di Mario Arcari), di senso dell’abisso più che di morte e una regia nitida, semplice nei costumi (di Ferdinando Bruni), sorprendente nella scena finale della balena che non c’è ma che pure si vede, corale nella partecipazione dei bravi attori ï›…ï e De Capitani, sinistro e malinconico dominatore, cioè Achab.
Anna Bandettini, la Repubblica
L’ottima, motivata ‘ciurma’ di attori del veliero dell’Elfo porta in scena per la prima volta in Italia questo gioiello, con la regia efficace, sobria e intelligente di Elio De Capitani, un Achab introverso e perduto nella sua ossessione, e, come tutti, impegnato in più ruoli. Solo alte scale a castello, grigi costumi e maschere per scendere magicamente e magicamente narrare lo sprofondo dell’animo umano in uno spettacolo evocativo anche di una natura ottusamente violentata che tutto e tutti inghiottirà. Da vedere.
Magda Poli, Corriere della sera
Il mito, che ne è per me e altri l’essenza, la scaturigine e lesito, qui è quasi assente. Ma i capolavori reggono differenti letture, purché rigorose. Per Orson Welles-De Capitani, Melville ha scritto un capolavoro su Achab, il capitano invasato. Per me ha scritto un libro su Moby Dick e il mistero del mare. Ma le due letture trovano un punto d’incontro: nessuno dubita che Achab sia invasato, titanico, e l’interpretazione di De Capitani mi trova d’accordo nel vedere in Achab un marinaio impazzito, un delirante erede del Dottor Faustus di Marlowe, il mago superbo e folle che sfida Dio. Portando agli estremi il testo incuboso di Orson Welles, il regista attore crea quindi, dal capolavoro del mito (mito a cui, come Welles, è insensibile), una cupa e tremenda tragedia di tono shakespeariano.
Roberto Mussapi, Avvenire
Se Moby Dick è ormai un simbolo della lotta dell’individuo contro forze sovrumane, potenti e misteriose, è evidente quanto lo spettacolo di Elio De Capitani, regista e interprete, che ha al centro il celebre cetaceo, di sfide ne contenga diverse. La più tenace è proprio il tentativo di portare in scena un testo scritto da Orson Welles, rappresentato nel 1955, in cui una compagnia teatrale, alle prese con le prove del Re Lear di Shakespeare, decide di dar vita in palcoscenico proprio alla storia, raccontata da Melville ï›…ï. Sicuramente la scrittura di Welles e l’azione teatrale appaiono più emotivamente coinvolgenti quando fanno coincidere, come in un’eclissi, l’immagine del caparbio cacciatore di balene e quella del vecchio re che si sente tradito dalla figlia. E certo De Capitani interpreta questa fusione di ruoli con sensibilità e vigore, e (volontà o caso) sembra far riverberare nella sua voce un timbro che ricorda l’indimenticabile Lear di Tino Carraro diretto da Strehler.
Antonio Audino, Il sole 24 ore
Teatro Elfo Puccini, sala Shakespeare, corso Buenos Aires 33, Milano
Orari spettacolo: martedì, mercoledì, giovedì e sabato ore 20.30
venerdì ore 19.30 | domenica ore 16.00
Durata spettacolo: 2h 20 minuti con intervallo
Prezzi: intero € 34 / <25 anni € 15 / >65 anni € 18 / online da € 16,50
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 - biglietteria@elfo.org - whatsapp 333.20.49021