Viaggio al lago di Garda. Le vedute fotografiche dei Lotze 1860-1880

4 giugno 2012

Interessantissima ed importante mostra quella attualmente in corso a cura del Museo Alto Garda in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento. il Mag, già a suo tempo importante fortezza asburgica che affonda le proprie fondamenta entro le acque del Lago, propone un‘ampia retrospettiva curata da Alberto Prandi che ha selezionato 120 stampe vintage, di cui un buon numero inedite, tutte della dinastia italo-tedesca dei Lotze, che scesero a Verona da Monaco alla metà dell‘Ottocento. Le loro immagini all’albumina hanno notevolmente contribuito a diffondere nel Continente il mito del “Grande lago blu”, il Garda, fin dalla seconda metà del 19mo secolo.

Il capostipite Moritz Lotze, pittore di corte del Duca di Sassonia, sperimentatore e celebre fotografo tedesco, introduce nella città scaligera la nuova suggestiva tecnica fotografica al collodio. In pochi anni, lo Studio Lotze diviene non solo il più ricercato della città ma uno dei principali in Italia settentrionale. I privati si contendevano i suoi ritratti, l’esercito gli commissionava le campagne di documentazione delle imponenti fortificazioni militari e il Governo la documentazione delle grandi opere che modernizzavano il nord-est: ferrovie, acquedotti, canali irrigui.

A Moritz, che nonostante l’attività fotografica non abbandonerà mai la pittura, si affiancheranno i figli: Emil e Richard. Il primo attivo prevalentemente in Sudtirolo, il secondo impegnato nello studio veronese. Quest’ultimo, però non fu così fortunato come gli altri, dato che a causa di problemi esistenziali il 17 aprile del 1909, morì suicida. Della ricchissima attività oggi rimangono oltre un consistente nucleo di lastre negative relative alle opere d’arte e ai monumenti veronesi, anche diverse preziosissime e spesso uniche raccolte di stampe d’epoca, disperse tra collezioni pubbliche e collezionisti privati.

La mostra riunisce per la prima volta il meglio delle suggestive immagini che i Lotze dedicarono al loro lago di adozione, il Garda appunto, e alle montagne del Sudtirolo. Sono immagini datate tra il 1860, quando sul lago svettava ancora la bandiera austriaca, e il 1880, con la parte trentina ancora irredenta, e le Dolomiti che ancora non avevano incontrato fotografi. Hanno un enorme valore documentario: raccontano la trasformazione dei paesaggi del lago, dal dominio spaziale e fisico delle imponenti fortezze asburgiche preunitarie all’appropriazione identitaria dovuta all’insediamento delle nuove ville con grandi giardini panoramici voluti dalle aristocrazie italiane postunitarie; paesaggi, atmosfere che contribuirono  allo sviluppo del turismo internazionale del territorio.

Queste vere e proprie opere fotografiche sono state gentilmente concesse in prestito per l’occasione dalla Biblioteca Civica di Verona, Collezione privata Giuseppe Milani di Verona, Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo di Verona, Accademia di Belle Arti di Budapest.

Il catalogo che accompagna la mostra, è composto da 248 pagine con testi di Alberto Prandi e Monica Ronchini.

Info: MAG – Museo Alto Garda - Rocca di Riva del Garda (TN) - Piazza Cesare Battisti 3/a - fino al 10 giugno 2012; orari museo: da marzo a novembre 10.00/12.30 e 13.30/18.30 (lunedì chiuso) luglio, agosto e settembre aperto tutti i giorni - tel. 0464573869 - www.museoaltogarda.it.

Fabio Giuliani