Alessandria di Marengo: l’opera di tre scrittori e amici alessandrini

19/10/2020

Piercarlo Fabbio, Teseo Sassi, Mauro Remotti, alla vigilia del 200 anniversario della morte di Napoleone, vincitore della battaglia di Marengo, ne testimoniano la portata culturale in un interessante volume appena edito: “Alessandria di Marengo”.

Nel volume concepito come un dialogo a tre voci, appare uno spaccato della vita quotidiana nell’alessandrino tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800.

Sono storie di miseria e analfabetismo, di lavori umili che vedevano contadini impegnati nella lavorazione del baco da seta ed una pianura con due milioni di gelsi.

Interessante tutta la sezione dedicata alla quotidianità femminile.

Ad esempio ci sorprenderà scoprire il ruolo delle levatrici e delle balie, costrette ad emigrare per garantire la sopravvivenza economica della famiglia in paese, rinunciando all’allattamento del proprio bimbo per tenere in grembo un piccolo di famiglia agiata che poteva pagarne la poppata.

La guerra purtroppo domina tutto il quadro e condiziona la vita di ricchi e poveri, più poveri che ricchi.

La povertà era diffusa ed il regime napoleonico cercò di togliere gli eserciti dalla mera beneficenza dei facoltosi e trovare soluzioni più durature con iniziative di riscossione pubblica, come ad esempio le imposte sugli spettacoli.

Inoltre la guerra e la povertà generavano episodi incredibili: ad esempio la corsa ad accaparrarsi i cavalli forti e robusti morti in battaglia, che costituivano una fortuna per le macellerie e la popolazione del tempo.

Nel libro appare evidente il ruolo di Alessandria, al centro di una politica di potere del Generale e primo console Bonaparte che non esitò, dopo la vittoria di Marengo contro gli Austriaci (14 giugno 1800), all’atterramento della Cattedrale il 6 gennaio 1803.

Mentre incuriosiscono altri aneddoti, come quello dell’ingegno culinario che ci ha consegnato portate come “la ciapilaia” (carne battuta di manzo e cavallo) oppure il piatto di Angelotu “er piat d’Angelotu” da cui l’odierno piatto d’agnolotti.

La struttura dialogica del libro lo rende gradevolissimo e scorrevole, molto più di un puro trattato di storia e invita all’approfondimento sul territorio alessandrino e sull’importanza di Marengo, alla vigilia del 200 anniversario della morte dell’imperatore, uno degli uomini più celebri della storia in assoluto.