Save The Duck sarà carbon neutral entro il 2030

14/05/2020

Save The Duck, il primo marchio di piumini 100% animal free, pubblica il suo secondo Bilancio di Sostenibilità, dando piena visibilità alla sua strategia di sviluppo sostenibile, in un documento che descrive il proprio modello di business, responsabile e solidale e le iniziative più rilevanti cui sta lavorando. L’azienda pone la sua attenzione alla riduzione delle emissioni di gas serra, del consumo energetico e dell’impatto ambientale delle acque di scarico derivanti dal ciclo produttivo.

Diversi i punti esposti nel documento, per primo l’impegno preso, insieme a 500 società B Corp da tutto il mondo, a diventare carbon neutral entro il 2030. Al fine di raggiungere questo sfidante obiettivo, la società, con quartier generale a Milano continua in modo sempre più rigido il controllo sulla propria supply chain. La sicurezza del prodotto è garantita dall’adozione dei più rigorosi standard, dalle certificazioni e dalle rigide procedure interne di controllo, applicate secondo le normative più stringenti valide per tutti i mercati in cui sono distribuiti i prodotti. Di fondamentale importanza restano l’inclusività e il coinvolgimento della supply chain, che contribuisce al successo del brand e ne condivide i vantaggi dal punto di vista economico e di crescita sostenibile. Nicolas Bargi, amministratore delegato di Save the Duck, marchio che lui stesso ha ideato nel 2011 partendo dalle proprie convinzioni etiche, commenta: «Save The Duck continua a crescere, e di pari passo, cresce anche il nostro impegno per creare un impatto positivo per le persone e per l’ambiente in cui operiamo. Il 2019 è stato un anno carico di impegni importanti: siamo diventati una Società Benefit e abbiamo ottenuto la certificazione B Corp, primi in assoluto nel mondo fashion in Italia. Ogni giorno di più il nostro percorso verso la sostenibilità si arricchisce e penetra ogni area operativa. Siamo orgogliosi di fare la nostra parte nel processo di cambiamento necessario al raggiungimento di traguardi sempre più sostenibili».

OBIETTIVI 2020 - Ogni area che coinvolge l’azienda è impegnata a diventare sempre più sostenibile, per questo motivo gli obiettivi diventano più ambiziosi ogni anno, a sottolineare la volontà di continuare a maturare un percorso di miglioramento della gestione del ciclo di vita del prodotto e di promozione di un cambiamento di paradigma nel modello il business. Alcuni dei punti focali del 2020 saranno la diminuzione dell’utilizzo di materiali contenenti PFC e l’aumento della percentuale di tessuti riciclati all’interno delle collezioni (obiettivo esteso anche per il 2021). Al fine di raggiungere l’obiettivo fissato per il 2030 Save The Duck si impegna a misurare la propria carbon footprint, estendendo la tracciabilità delle emissioni lungo l’intera value chain, ovvero dall’estrazione e lavorazione delle materie prime fino al fine vita dei prodotti, e a definire una strategia di neutralizzazione graduale della carbon footprint aziendale. A tutte queste attività si aggiunge il costante supporto alle misure adottate da parte dei fornitori a tutela delle famiglie dei lavoratori che realizzano le collezioni Save the Duck. Il rapporto di sostenibilità evidenzia anche l’impegno di lunga data dell’azienda nei confronti della filantropia: con la volontà di mantenere un volume di donazioni pari all’1% del suo fatturato, come già accaduto nel 2019, a sostegno di iniziative di associazioni e organizzazioni italiane e internazionali che hanno l’obiettivo di proteggere gli animali, salvaguardare le risorse naturali e del pianeta e tutelare i diritti dell’uomo.

SOSTENIBILITÀ A TUTTO TONDO - Il 2019 è stato un anno di importanti cambiamenti per il brand che è diventato Società Benefit e ha ottenuto la certificazione B Corp, che distingue le aziende che volontariamente rispettano i più alti standard di responsabilità e trasparenza in ambito sociale e ambientale. Essere B Corp significa infatti dare lo stesso peso agli obiettivi economico-finanziari e agli obiettivi di impatto sociale e ambientale. Inoltre, a inizio 2020 l’azienda ha aderito all’United Nations Global Compact, il patto mondiale delle Nazioni Unite che incoraggia le aziende a condurre il proprio business responsabilmente, perseguendo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 targati ONU, confermando così il suo impegno a condurre la propria attività imprenditoriale secondo una strategia allineata coi principi universali in materia di diritti umani, tutela ambientale e lotta alla corruzione.

UN PAPERO MOLTO SPECIALE — Il significativo impegno alla sostenibilità è nel DNA di Save The Duck, che si rivolge a un target globale molto sensibile alle questioni ambientali e animaliste. Save The Duck significa letteralmente «salviamo l’oca». Il logo è una papera che fischietta spensierata. Ma tutti gli animali potrebbero «ringraziare» Save The Duck perché i capi dell’azienda sono 100% animal cruelty free. Nel 2019 l’azienda guidata da Nicolas Bargi è stata dichiarata «Azienda dell’Anno» dalla no-profit a sostegno dei diritti degli animali PETA (People for Ethical Treatment of Animals). Tra gli altri riconoscimenti in palmares c’è anche la menzione speciale al Premio Eccellenze d’Impresa 2019 targato GEA, Harward Business Review Italia e Arca Sgr, nella categoria «crescita e sostenibilità», dedicato a imprese operanti in Italia che si siano distinte per prestazioni straordinarie in termini di innovazione, internazionalizzazione, crescita e sviluppo dei talenti.