Carapelli for art 2019: seconda edizione

25/11/2019

A Milano, presso la Triennale sono stati consegnati i premi ai vincitori della seconda edizione di Carapelli for Art, il premio internazionale per le arti visive promosso da Carapelli Firenze S.p.A., lanciato il 15 aprile scorso.

Dopo il successo dello scorso anno, con oltre 500 partecipazioni, quest'anno il premio si è esteso a livello internazionale ed i risultati sono stati eccezionali: 1.357 partecipanti da 52 diverse nazioni del mondo.

La giuria, formata da esperti, storici e critici d’arte, ha scelto i vincitori delle due categorie del premio: Open, aperta a tutti gli artisti professionisti, ed Accademia, rivolta agli studenti delle Accademie di Belle Arti di vari Paesi.

Gli artisti che hanno partecipato al bando della seconda edizione di Carapelli for Art hanno lavorato sul tema “Unione. L’incontro tra le varietà che porta a nuovo valore”. Questo tema si è proposto, così, di sottolineare la capacità dell'arte di armonizzare ciò che è differente, in tante declinazioni: dalla resa formale e concettuale al rapporto con il pubblico, fino al modo in cui l'opera viene recepita nella società e riesce ad agire, in via diretta o indiretta, su di essa.

Un tema centrale anche per Carapelli, la cui maestria olearia, da oltre un secolo, valorizza le diverse varietà di olio di oliva.

I vincitori dell'edizione 2019 del Carapelli for Art sono, per la categoria Open, Andrea Zucchini ed Enrico Boccioletti, e per la categoria Accademia Mehrnoosh Roshanaei e Giacomo Alberico.

Andrea Zucchini - La giuria ha premiato l'opera video Dreamwalker di Andrea Zucchini (Brescia, 1987) per la capacità di mettere in relazione, in modo originale e creativo, la varietà del mondo naturale e dell'individualità umana, attraverso una serie di riferimenti eterogenei alla geologia, alla storia e alla psicologia. Ambientato in Val Camonica, in uno dei siti archeologici più importanti al mondo per la presenza di incisioni rupestri, la cui datazione attraversa un periodo ampio e progressivo che va dal Mesolitico al secolo scorso, il video Dreamwalker diventa esplorazione viscerale del luogo, così fortemente caratterizzato da natura e cultura, e tramite di esso interrogazione introspettiva che l'artista rivolge a sé, alla ricerca di possibili definizioni dell'identità.

Enrico Boccioletti - La giuria ha premiato l’installazione scultorea “LOOMER” di Enrico Boccioletti (Pesaro, 1984) - asta per microfono, lampadine UV, pannello acustico, microfoni elettrostatici a contatto, amplificatore e speaker modificati, bomber e pantaloni usati dall'artista, telefoni cellulari, connessione Wi-Fi, cavi, 182 x 55 x1 10 cm - per la capacità dell’oggetto di trattare in maniera aperta e trasversale diverse tematiche che sottendono il dibattito sulla contemporaneità. L’opera esorcizza la perdita di materialità del corpo nel contesto delle relazioni umane post-digitali facendosi complice di un concerto di spettralità elettromagnetiche eccitate dalla vicinanza degli smartphone del pubblico. Proprio a partire dal più diffuso dispositivo del comunicare, l’opera genera così lo spettacolo di un dialogo alieno e riattiva della scultura quella capacità di intervento diretto sul paesaggio “reale” che era stata a fondamento della lezione della land-art.

Mehrnoosh Roshanaei - La giuria ha assegnato il premio a Mehrnoosh Roshanaei (Teheran, 1988) per l’opera video Wonderland, che stimola una riflessione sulla difficile questione dell’identità in rapporto alla provenienza, attraverso un’idea e una traduzione formale allo stesso tempo dirette e insolite. Volti di persone differenti per origine, cultura e ruolo nella società sono sovrapposti in un flusso continuo, mentre il loro labiale segue un discorso sconnesso e poetico insieme, composto dalla scrittura tramite suggerimento degli smartphones. La relazione straniante tra la singolarità delle persone e la voce asettica della lettura automatica evidenzia la problematicità di mantenere, all’interno di una società omologante, gli specifici caratteri che ognuno di noi ha in quanto individuo.

Giacomo Alberico - La giuria ha assegnato il premio a Giacomo Alberico (Pescara, 1994) per l’opera Chieti, Indonesia, Leporello, carta 150 grammi, 29.5x400 cm (dimensione estesa) 29,5x21 (ridotta), che propone, con intelligenza ed ironia, una diversa visione di un luogo - in questo caso Chieti, la città di origine dell’artista, ricorrendo in modo paradossale a uno strumento tecnologico attuale. Alcune immagini cittadine, reperite da Google Street View, sono elaborate inserendo elementi “esotici”, non locali, così da ottenere un luogo più simile alle proprie aspettative e immaginazioni. I fotomontaggi, in parte credibili, anche se non reali, sono state caricate su Google e raccolte in una pubblicazione. La giuria ha apprezzato la libertà con cui l’artista è ricorso a elementi esistenti, ricombinandoli così da arrivare a un nuovo risultato, personale e insieme condivisibile.

La giuria ha, inoltre, assegnato quattro menzioni speciali: nella categoria Open a g. olmo stuppia e a Laura Pugno e nella categoria Accademia a Carlos Casuso e Andrea di Lorenzo.

Con un montepremi complessivo di 12.000 euro, divisi tra le due categorie, Carapelli sostiene, così, concretamente le arti visive, la cultura ed i giovani e talentuosi artisti che hanno partecipato al bando.

Le opere degli artisti vincitori entreranno a fare parte della collezione Carapelli, che, nel corso della conferenza, ha annunciato il lancio della nuova edizione per il 2020.

Il premio Carapelli è stato supportato dalle più importanti Accademie di Belle Arti d’Italia e d’Europa, quali l’Accademia di Brera, Roma, Foggia, G. Carrara, Torino, Granada, Firenze, Napoli, Versailles e la Laba di Firenze.