MTM Teatro Litta The sense of life for a single man

29/03/2018

Liberamente ispirato da “Un uomo solo” (A Single Man) di Christopher Isherwood

The Sense of life for a single man, in scena per la prima volta in Italia e per la prima volta sarà sul palco del Teatro Litta di Milano, uno spettacolo dove il sentimento infinito di solitudine diverrà il padrone assoluto del suo essere. L’unica persona a renderlo presente nel mondo l’ha lasciato per sempre. Dal 5 al 14 aprile

Sinossi:

George Falconer è un professore inglese di letteratura all'università di Los Angeles. Siamo nei primi anni 60 del secolo scorso e George, seduto nella sua solita poltrona, in una delle tante serate passate in attesa dell’arrivo del suo amato, apprende una “novità” che si presenta al suo cospetto senza possibilità di replica: il suo compagno è morto in un incidente stradale! Incapace di reagire al lutto e all'afflizione, di un amore che durava da sedici anni, si mette a riordinare carte, oggetti e sentimenti. Tenta persino di togliersi la vita con un colpo di pistola ma senza riuscirci.

Charley, una vecchia amica delusa e disillusa, prova a tirarlo fuori dalla malinconia che ormai l’ha pervaso.

La vita di George si è raggruppata in una serie di oggetti e di gesti che gli permettono di ricordarsi che è ancora in vita, mentre il senso della banalità del vivere, si fa sempre più nauseante.

A single man è un mélo intessuto di atti mancati e infiniti (rim)pianti. Il professore, portatore di un dolore universale, vive (e muore) nell'attesa del ricongiungimento all'amato. Sarà proprio il lutto, lo spirito della scena.

Note di regia:

Il testo tratta della “solitudine” e, non come semplice sentimento negativo che arriva a pungere il cuore del mal capitato, bensì come status vivendi, in cui la sfida non è fuggirla ma, osservarla da vicino per sezionarla nelle sue “parti intime”.

George si pone la domanda: “Sono un uomo solo”? Darsi una risposta è facile, perché la solitudine la conosce da sempre. Possiamo dire che un omosessuale ne nasce corredato? Si! Diciamolo pure che il primo sentimento che si sperimenta è l’emarginazione e quindi il senso sconfortante di essa.

George, il nostro protagonista, professore cinquantenne inglese con cattedra a Los Angeles, conosce bene lo sguardo interrogativo delle persone che lo circondano e, quella quantità di occhi gli ricorda costantemente che è “un uomo solo”. Sartre ci ha insegnato che noi viviamo nello sguardo degli altri e se loro ci vedono cosi, noi siamo esattamente quella cosa.

Invece il professore è a casa in attesa dell’arrivo del compagno e come tutte le sere, l’ansia di vederlo, si fa sempre più acuta. Una telefonata improvvisa farà squillare le trombe e, la successione di piani che la mente di George gli suggeriva qualche attimo prima, sarà soppiantata da un altro ordine di cose. Come in una pellicola ben girata, se la naturale successione degli eventi coerenti tra se, è interrotta da un nuovo elemento, il pubblico sarà co-stretto a partecipare all’inaspettata sequenza di fatti.

Ecco che la magia del cinema si rende concreta, lo spettatore s’identifica sentimentalmente con il protagonista e vive con lui, come fosse sua, la nuova catena di avvenimenti. Siamo tutti in attesa di vivere la “novità”. Cosi, quella maledetta chiamata ha cambiato l’ordine delle cose e: non ci saranno più una cena, men che meno abbracci, nemmeno discussioni e litigi senza fine perché la camicia non era nel cassetto giusto o perché la signora ha l’abitudine di spostare le cose nel frigorifero senza avvisare. Non ci sarà più NULLA!!!

La prospettiva prossima a George è il vuoto. Il sentimento infinito di solitudine diverrà il padrone assoluto del suo essere. L’unica persona a renderlo presente nel mondo l’ha lasciato. Qualcuno ha investito e abbandonato sul ciglio di una strada il suo compagno, uccidendolo. George non dovrà più ironizzare sul proprio status ma dovrà accettare la malinconia nella sua manifestazione OMO- FISIOLOGICA.

Messinscena

La scena sarà invasa da un grandissimo orologio proiettato contro la parete di fondo e scandirà il tempo che passa inesorabilmente. I personaggi in scena sono tre: George, Charlotte (una cara amica intimamente innamorata di lui) e Jim (il fidanzato morto). I tre protagonisti si muoveranno in uno spazio vuoto riempito da luci al laser che disegneranno costantemente tutte le variazioni degli spazi. La recitazione, elemento fondante per la messa in scena, sarà accentuata dalla mimica danzante/sognante degli attori. Un lavoro minuzioso sul ritmo e sul cambio scena ci condurrà in una sorta di montaggio cinematografico.

Pasquale Marrazzo

MTM Teatro Litta

Corso Magenta, 24

da martedì a sabato ore 20:30 - domenica ore 16:30

Biglietti: Intero 24€ - Under26 - 16€ - Over65 - 12€

Abbonamento: 6MTMconTE - UNIconTE - MTMdono

Abbonamenti liberi a partire da €40

BIGLIETTERIA MTM

02 86 45 45 45 - biglietteria@mtmteatro.it

Prenotazioni e prevendita da lunedì a sabato dalle 15:00 alle 20:00

Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita

vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.