Al Teatro Grassi Fine pena: ora. La libertà delle vite parallele

28/11/2017

Uno spettacolo prodotto dal Piccolo Teatro di Milano con la drammaturgia di Paolo Giordano e la regia di Mauro Avogadro, tratto dal libro di Elvio Fassone, la lunga corrispondenza tra un giudice (Sergio Leone) e un ergastolano (Paolo Pierobon)

Fino al 22 dicembre

Un ciclo di incontri al Chiostro Nina Vinchi per approfondire i temi della giustizia, della pena e della legalità

In scena, due vite con un tracciato obbligato e un esito quasi inevitabile, che nel reciproco confronto, nel doloroso specchiarsi l’una nell’altra, trovano uno spazio di libertà, di maturazione, un’occasione di scacco al destino.

Paolo Giordano, pluripremiato autore di “La solitudine dei numeri primi”, si ispira al libro di Elvio Fassone “Fine pena: ora” (Sellerio editore) per una scrittura scenica che disegna il miracoloso e improvviso annodarsi di mondi paralleli. A guidarne le geometrie sulla scena, a rendere ‘carne viva’ le parole dei due protagonisti (Sergio Leone e Paolo Pierobon), Mauro Avogadro, al quale il Piccolo Teatro ha affidato la regia di questa nuova produzione: un’indagine sui delitti e sulle pene, sul senso e il valore del riscatto, sugli intrecci e le coincidenze nei quali il caso o le leggi della fisica fanno inciampare le umane vicende

Nel 1985, a Torino, si celebra un maxiprocesso alla mafia catanese. I lavori durano quasi due anni. Tra gli imputati figura Salvatore, poco più che un ragazzo, ma già un criminale che ha lasciato dietro di sé una scia di morti ammazzati e di azioni criminose: sarà condannato all’ergastolo. Tra lui e il presidente della Corte di Assise si è stabilito un rapporto di reciproco rispetto, quasi di fiducia. Il giorno dopo la sentenza, d’impulso, il giudice gli scrive e gli invia in carcere un libro.

Sarà l’inizio di una corrispondenza destinata a durare ventisei anni, durante i quali ciascuno vivrà la propria vita: il giudice, compiendo un percorso di carriera come magistrato e politico, fino alla pensione, sempre interrogandosi sul senso della pena carceraria; il recluso, tra gli alti e bassi del carcere, tra la speranza di una riabilitazione e i tormenti del 41 bis, tra un percorso di emancipazione culturale - grazie anche al giudice - e un tentativo di suicidio.

Gli incontri - Chiostro Nina Vinchi (via Rovello 2), ore 17 - In occasione dello spettacolo Fine pena: ora, un ciclo di incontri, nel mese di novembre, approfondirà il tema della giustizia, della pena e, in senso più ampio, della legalità.

Mercoledì 29 novembre - Fine pena: ora - incontro con Salvatore Scuto (Avvocato penalista, già Presidente della Camera Penale di Milano), Lucia Castellano (Direttore generale, direzione generale esecuzione penale esterna e di messa alla prova), Don Gino Rigoldi (Cappellano Istituto Penitenziario Minorile Beccaria). Coordina Piero Colaprico, giornalista e scrittore. Gli incontri sono a ingresso gratuito.

Info e prenotazioni: Fine pena: ora di Paolo Giordano, liberamente tratto dal libro di Elvio Fassone, regia Mauro Avogadro - dal 21 novembre al 22 dicembre 2017 - martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30 (salvo mercoledì 29 novembre ore 15, per le scuole, e 20.30); domenica, ore 16; lunedì e venerdì 8 dicembre riposo - Piccolo Teatro Grassi, Via Rovello 2, Milano (M1 Cordusio) - prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro -tel 0242411889 - www.piccoloteatro.org