Al cinema per tre giorni LOVING VINCENT

13/10/2017

“Un capolavoro d’animazione! Un film splendido che non solo rende merito all’opera di Vincent van Gogh, ma anche all’arte del cinema. Non ho mai visto qualcosa di simile sul grande schermo. Sarete stupiti e meravigliati da un film straordinario”

Pete Hammond, Deadline

“Mai prima un film ha raccontato come questo il cuore di un’artista. Animazione e pittura si fondono in questo amorevole tributo al lavoro e alla vita di un Maestro”

Tony Bancroft, SIFF Animation Jury

Scritto e diretto da Dorota Kobiela & Hugh Welchman

In sala esclusivamente il 16, 17 e 18 ottobre

Loving Vincent è distribuito da Nexo Digital in collaborazione con Adler con i media partner Radio DEEJAY, Sky Arte HD e MYmovies.it nell’ambito del progetto de La Grande Arte al Cinema.

Il FILM

Loving Vincent è Il primo lungometraggio interamente dipinto su tela. Realizzato elaborando le tele dipinte da un team di 125 artisti, il film è composto da migliaia di immagini, create nello stile di Vincent van Gogh (1853-1890), da pittori che hanno lavorato per mesi per arrivare a un risultato originale e di enorme impatto. Opera dello studio Breakthru productions -vincitore dell’Oscar per il cortometraggio animato Pierino e il lupo- il film racconta, attraverso 120 quadri e 800 documenti epistolari, la vita dell’artista olandese fino alla morte misteriosa, avvenuta a soli 37 anni e archiviata come caso di suicidio. Le cose andarono davvero in questo modo? Un team d’eccezione ha dato vita a un lungometraggio poetico e seducente che mescola arte, tecnologia e pittura e che sta appassionando ancor prima dell’uscita tanto da aggiudicarsi anche il Premio del Pubblico al Festival d’Annecy.

Il film riporta in vita i dipinti di Vincent van Gogh per raccontare la sua storia eccezionale. Ognuna delle 65.000 inquadrature del film è una pittura a olio, realizzata a mano da 125 artisti esperti di pittura a olio che hanno viaggiato da ogni parte del mondo verso gli studi di Loving Vincent in Polonia e in Grecia per essere parte della produzione.

Nessun altro artista ha attirato più leggende di Vincent van Gogh. Definito come un martire, un satiro lussurioso, un folle, un genio, un fannullone e oscurato dal mito e dal tempo, il vero Vincent viene improvvisamente svelato dalle sue lettere. Vincent stesso ha detto nella sua ultima lettera: “Non possiamo che parlare con i nostri dipinti”. Rispettiamo le sue parole e lasciamo che siano i dipinti a raccontare la storia di Vincent van Gogh.

Loving Vincent è stato in primo luogo un film recitato da attori, e in seguito dipinto a mano inquadratura per inquadratura con la pittura a olio. L’effetto finale è l’interazione tra la performance degli attori che assumono il ruolo dei ritratti di Vincent, e la performance degli animatori dei dipinti, che hanno trasformato questi personaggi in pittura.

SINOSSI

Francia, estate 1891. Armand Roulin, inconcludente giovane privo di obiettivi, riceve una lettera da suo padre, Postman Joseph Roulin da portare a mano a Parigi. Deve consegnarla a Théo Van Gogh, fratello del pittore Vincent che si è da poco suicidato. Armand non è per nulla felice di questa missione: è imbarazzato dall’amicizia che legava suo padre e Vincent, un pittore straniero che si è tagliato l’orecchio ed è stato internato in un manicomio locale. Ma a Parigi non c’è alcuna traccia di Théo.

La ricerca continua e conduce Armand da Père Tanguy, commerciante di colori, che gli spiega che Théo è morto poco dopo Vincent, devastato dalla morte del fratello maggiore.

Père racconta del legame tra i due e di come Théo aiutò Vincent a trasformare la sua vita: da un fienile nel distretto minerario di Borinage, in Belgio, in cui lo squattrinato pittore ventottenne viveva con un mucchio di libri e nessuna idea su cosa fare del suo futuro, Théo aveva condotto Vincent a scoprire la nuova atmosfera artistica della Parigi del tempo.

Dopo aver sentito questa storia Armand capisce di aver giudicato in modo sbagliato l’amico di suo padre e vuole assolutamente sapere perché Vincent scelse di uccidersi poco prima dell’arrivo del possibile successo a lungo atteso. Ma Père non ha risposta per questo.

Così Armand si mette in viaggio verso il tranquillo villaggio di Auverse-sur-Oise, un’ora fuori da Parigi, per incontrare il Dottor Paul Gachet, medico di Vincent nelle ultime settimane di vita. Il dottore è via per un paio di giorni e Armand decide di aspettare il suo ritorno facendo la conoscenza degli abitanti del villaggio, ognuno con teorie diverse sul perché Vincent si sia tolto la vita e su chi sia da incolpare. Mentre è ad Auverse-sur-Oise, Armand si ferma all’albergo dei Ravoux, dove Vincent soggiornò per le ultime dieci settimane della sua vita e dove il 29 luglio 1890 morì per un proiettile nell’addome. Qui Armand incontra la figlia del proprietario della locanda, Adeline Ravoux e interroga anche la domestica del dottore, Louise Chevalier, la figlia del dottore, Marguerite e -presso il fiume dove Vincent trascorse i suoi giorni- incontra anche il Barcaiolo che lo conobbe.

Armand ha l’impressione che la verità sia stata occultata e si sente come una pedina nelle molteplici faide del villaggio, ma è determinato a trovare la verità, per suo padre, per il ricordo di Vincent e per se stesso. Una discussione con la polizia locale, un inaspettato incontro con un secondo dottore e il tanto atteso incontro con il lunatico Dottor Gachet lo guidano a inattese e strazianti rivelazioni, ma soprattutto gli fanno capire e apprezzare l’appassionante vita e la straordinaria opera di Vincent van Gogh.