Milano, Teatro San Babila: Il Paese dei campanelli

01/12/2016

Al Teatro San Babila di Milano riparte la Stagione di Operetta che propone tre titoli di grande richiamo: Il Paese dei Campanelli e, a gennaio, La Vedova allegra e Scugnizza.

Sabato 3 dicembre, ore 20.30, e domenica 4 dicembre, ore 15.30, andrà in scena “Il Paese dei Campanelli”, operetta in tre atti di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, con la regia di Elena D’Angelo.

In un’immaginaria isola olandese esiste il Paese dei Campanelli, nome dovuto al fatto che su ogni casa c’è un piccolo campanello. Secondo una leggenda, se una moglie tradisce il marito, il campanello della casa in questione suona e tutti sanno quello che è successo. Nessuno li ha mai sentiti suonare, ma né le donne né gli uomini del paese hanno il coraggio di tentare di dimostrare il contrario. Tutto resta tranquillo fino all’arrivo di una nave militare inglese, costretta all’attracco nel porto dell’isola. Gli ufficiali della nave scendono a terra e capita l’inevitabile! I campanelli suonano, le mogli olandesi hanno tradito i loro mariti. La Gaffe, mozzo dell’equipaggio, per un imperdonabile errore comunica il tradimento alle mogli degli ufficiali. Quest’ultime arrivano sull’isola rifanno suonare i campanelli con i mariti olandesi. Ma come in tutte le favole presto ritorna la pace. Gli ufficiali ripartono con le mogli e sull’isola per altri 100 anni esisterà ancora l’incubo dei campanelli! Ma sarà poi un male?

In un nebbioso novembre meneghino del 1923 al Teatro Lirico stipato in ogni ordine di posti, trionfa un’operetta nuova scritta a quattro mani da Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, che sul podio dirige l’orchestra sudato, affannato, ma felice del riscontro ottenuto. A completamento del successo il giorno successivo tutta Milano fischietta i motivi più orecchiabili del Paese dei Campanelli che deve molta della sua fortuna soprattutto all’apparato comico davvero notevole. Il principale catalizzatore, infatti, è La Gaffe: un nome che è già garanzia di divertimento: infatti cosa ci si può aspettare da un personaggio che si chiama così? Soltanto ed immancabilmente un caleidoscopio di equivoci e situazioni esilaranti che riescono a strappare un sorriso anche allo spettatore più disincantato e serioso. Alcuni brani musicali poi, in particolare “Luna tu, non sai dirmi perché”, conosciuto anche come fox della luna e Balla la giava o il duetto del ricamo, permeati da finezze orchestrali e soluzioni melodiche di particolare interesse, hanno finito per brillare nel tempo di luce propria, godendo di un successo anche esterno ad un'operetta che può sicuramente essere ritenuta “senza tempo”. Passano i decenni, passano le mode e gli interpreti, ma i campanelli di Lombardo e Ranzato continuano a tintinnare per la gioia di tutti coloro che amano prendersi un paio di ore di tregua dai guai quotidiani per ridere e divertirsi e farsi cullare da una fiaba avvincente e da semplici ed orecchiabili melodie.

In scena: la subrette Elena D’Angelo, il comico Matteo Mazzoli, i tenori Francesco Tuppo e Gianfranco Cerreto, direttore d’orchestra Sandro Cuccuini, coreografie Salvo Aversano e corpo di ballo Compagnia Orizon.

Info: Il Paese dei Campanelli - Teatro San Babila, Corso Venezia 2/A, 20121, Milano -tel 02798010 - info@teatrosanbabilamilano.it - www.teatrosanbabilamilano.it