Milano, Piccolo Teatro Strehler: L’Opera da tre soldi di Brecht/Weill

13/04/2016

Dal 19 aprile, in prima assoluta, va in scena “L’Opera da tre soldi” di Bertolt Brecht e Kurt Weill, nuova produzione del Piccolo, con la regia di Damiano Michieletto.

Lo spettacolo, produzione di punta del Piccolo per la Stagione 2015/2016 rimarrà in scena al Teatro Strehler, per quasi due mesi di repliche, fino al 11 giugno, presentando in buca, nel rispetto di Kurt Weill, l’organico semicameristico di un’orchestra sinfonica, LaVerdi, diretto da un musicista filologicamente attento come Giuseppe Grazioli; in scena un cast d’eccezione formato da attori che sanno coniugare parola e musica, tra i quali Marco Foschi nel ruolo di Mackie Messer, Rossy De Palma in quello di Jenny delle Spelonche e Peppe Servillo, Peachum.

Nel 2016 “L’opera da tre soldi” si avvierà verso i 90 anni. In questo arco di storia nulla è rimasto come nel 1928, quando Brecht scrisse la sua trasposizione della settecentesca Opera del mendicante di John Gay, Weill la musicò e in quello stesso anno la misero in scena a Berlino. Saranno anche passati sessant’anni dalla scomparsa di Brecht e da quando Giorgio Strehler, primo in Italia, allestì in Via Rovello la Dreigroschenoper (1956), presente l’autore, che sarebbe morto sei mesi dopo. Anche il Piccolo e il teatro non sono più gli stessi. Nessun confronto è possibile. Il teatro musicale di Brecht e di Weill ha bisogno di continuare a vivere, consegnato a un artista del nostro tempo, e Damiano Michieletto è un regista che sta lasciando nell’opera lirica e nel teatro un segno netto, rimescolando le carte della tradizione con risultati spesso rivelatori.

L’Opera da tre soldi è rappresentata in tutto il mondo. - spiega Damiano Michieletto - Solo nella prossima stagione, oltre alla nostra, ne saranno prodotte edizioni a Vienna, in Germania, in Francia, a Salisburgo… Come dire, i termini di paragone con cui confrontarsi, per un regista, sono numerosissimi, ma soprattutto in continuo divenire, poiché inesauribili sono i tentativi di approccio a quest’unicum della storia del teatro occidentale». La storia dei Peachum, di Jenny delle Spelonche, di Macheath detto Mackie Messer e di tutta la varia umanità protagonista dell’Opera da tre soldi è tratta dalla Beggar’s Opera, L’opera del mendicante che l’inglese John Gay scrisse nel 1728. Fu Elisabeth Hauptmann, storica collaboratrice di Brecht, a tradurla dall’inglese al tedesco e a suggerirne allo scrittore la riscrittura in chiave contemporanea. «Senza la Hauptmann oggi non avremmo L’Opera da tre soldi - continua Michieletto - e mi pare opportuno ricordare anche il suo ruolo di eccellente dramaturg, troppo spesso offuscato dalla presenza di due colossi come Brecht e Weill.

Ma come sarà “L’Opera da tre soldi” di Damiano Michieletto? Proprio perché il testo, in partenza, si presta a essere letto da tanti punti di vista - penso a chi si è inserito nel solco tracciato dal marxista Brecht e a chi, all’opposto, ha scelto il puro entertainement del musical di Broadway - la mia idea è mettere l’Opera sotto processo, guardarla sotto una lente d’ingrandimento. Il fulcro è il processo a Mackie Messer, che diventa il filtro attraverso il quale leggere la storia e al tempo stesso comprenderla. È un tentativo di smontare il racconto e rimontarlo secondo una circostanza precisa, in grado di creare il necessario distacco analitico. Sarà un lavoro sui personaggi svolto su un costante dislivello recitativo, dove la canzone crea un’ulteriore e prepotente spaccatura con il tessuto e le circostanze della vicenda.

Info e prenotazioni: L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill - Piccolo Teatro Strehler, Largo Greppi, M2 Lanza, Milano - dal 19 aprile all’11 giugno 2016 - martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16.00; lunedì riposo - giovedì 21 aprile ore 15.00 (riservata Touring Club), domenica 1 e lunedì 2 maggio riposo, giovedì 2 giugno riposo, lunedì 6 giugno ore 20.30 - platea 40 euro, balconata 32 euro - tel 848800304 - www.piccoloteatro.org