Big Game

23/06/2015

Lo spettatore che non sapesse trattarsi di una co-produzione Finlandia/Germania/UK penserebbe probabilmente di aver assistito ad una delle classiche produzioni di casa Disney: ci sono infatti tutti i classici ingredienti, l’adolescente coraggioso che accetta una sfida forse più grande di lui e riesce vittorioso, i grandiosi scenari naturali di montagne e foreste, gli inseguimenti, le fughe rocambolesche, le battute sdrammatizzanti.

Ci sono però anche aspetti in cui Big Game si discosta dalla retorica Disneyana e diventa più un film d’azione per adulti. Niente di pruriginoso, per carità: l’unica presenza femminile nel film è una improbabile e un po’ imbranata Direttrice della CIA. Parliamo delle varie sparatorie e scazzottate, e di un sorprendente finale in cui si scopre che, seppure il giovane protagonista trionfa insieme agli eroi positivi, uno dei cattivi riesce a nascondere il proprio ruolo di organizzatore dell’impresa criminale e apparentemente resterà immune da guai giudiziari.

La trama si svolge intorno ad un complotto politico, in base al quale il presidente degli Stati Uniti d’America (interpretato dall’attore afroamericano Samuel L. Jackson, con chiaro riferimento ad Obama) è vittima di un tentativo di rapimento. Durante una traversata transoceanica l’Air Force One viene attaccato e il presidente è costretto ad abbandonare l’aereo con una capsula di salvataggio. Atterra nella foresta finlandese, ma non è al sicuro. E’ braccato da spietati terroristi che hanno intenzione di catturarlo per mostrare via web al mondo intero dapprima la sua prigionia e poi la sua feroce esecuzione. Anche qui è chiaro il riferimento ai metodi adottati dai macellai dell’ISIS, anche se ovviamente nelle intenzioni degli attentatori del film l’eco che avrebbe il video su YouTube dello sgozzamento del presidente degli Stati Uniti sarebbe ben maggiore di quello di un comune giornalista.

Dal momento dell’atterraggio della sua capsula, la vicenda del presidente si intreccia con quella di Oskari, un ragazzino finlandese che sta per compiere tredici anni e, secondo le tradizioni del suo paese, si appresta a passare un giorno da solo nel folto della foresta, armato soltanto di arco e frecce, per dimostrare al padre e ai concittadini di avere il coraggio e l’abilità di un adulto.

Oskari, una volta capito chi ha di fronte, si rende conto che il presidente americano, pur essendo l’uomo più potente del mondo, in mezzo alla foresta è praticamente un ragazzino indifeso, e decide quindi di diventare la sua guardia del corpo. Sarà quindi il presidente la “grande preda” (big game) che il giovane riporterà al villaggio a riprova del suo valore. Segnaliamo per inciso che forse sarebbe stato bene trovare un titolo in italiano per il film: probabilmente 9 spettatori su dieci penseranno di aver visto il film “Grande gioco”.

Un ultimo accenno infine al panorama intricato dei cattivi del film: oltre ad alcuni terroristi mediorientali, la cui posizione antiamericana è comprensibile, si scopre che molte delle persone più vicine al presidente lo hanno tradito prendendo parte, con varie motivazioni, al complotto. Decisamente un presidente degli Stati Uniti poco fortunato nella scelta dei collaboratori: se il presidente ha avuto lo stesso fiuto nella scelta della moglie la sua fronte non avrà nulla da invidiare alle teste di cervo trofei di caccia del padre di Oskari!

Il film, diretto da Jalmari Helander, è interpretato da Samuel L. Jackson, Onni Tommila, Ray Stevenson, Jim Broadbent, Ted Levine e Felicity Huffman. È in sala dal 25 giugno.

Trailer su http://www.big-game-film.it/

Ugo Dell’Arciprete