Mi Guidi inaugura la primavera con un calendario dedicato al mese di aprile ricco di appuntamenti e itinerari, anche fuori porta. In particolare l’attualità è legata ad un percorso in occasione del Salone del Mobile 2015: Mi Guidi propone ai milanesi e ai turisti un itinerario tra i siti dove si snodano, per tradizione, gli eventi del Fuori Salone.

Anticipando EXPO, Mi Guidi, farà scoprire i luoghi legati alla storia e alla cultura del gusto di Milano: Savini e Bagutta. Ma anche Campari e F.lli Branca. Milano sconosciuta e misteriosa, un percorso tra biancospini e templi o - ancora - quella sotterranea con la visita di alcuni rifugi antiaerei. Mi Guidi e il sociale: una visita al Carcere di San Vittore luogo simbolo della città, al quarto raggio oramai dismesso e un aperitivo realizzato dalle detenute. La navigazione lungo il Naviglio e la Darsena appena ristrutturata. Il Fuori Porta di Aprile, Mi Guidi lo dedica alla Città di Mantova. Visita guidata sui ponteggi della Cappella di Teodolinda e visita al museo del Duomo di Monza.

Campari Red Passion - Visita alla Galleria Campari in esclusiva per Mi Guidi - Venerdì 10 aprile, ore 19.30 - Con l’apertura nel 2013 del suo splendido museo d’impresa, Campari ha celebrato i suoi 150 anni di storia. La Galleria Campari si trova nella storica sede dello stabilimento sestese, progettata dagli architetti Mario Botta e Giancarlo Marzorati. La Galleria Campari è uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design. L’Archivio conserva oltre 3.000 opere su carta, soprattutto affiches originali della Belle Époque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ’30 agli anni ’70, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Franz Marangolo, Guido Crepax e Ugo Nespolo; caroselli e spot di noti registi come Federico Fellini e Singh Tarsem; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni. La visita alla Galleria Campari è una totale immersione sensoriale nei valori del marchio: creatività, vitalità e proiezione verso il futuro.

La Milano sotterranea: i rifugi antiaerei - Il rifugio n. 87 - sabato 11 aprile, ore 10.45 - Durante la seconda guerra mondiale i sotterranei di molti istituti scolastici furono trasformati in rifugi antiaerei, accogliendo non solo alunni, ma anche civili. Proteggendoli dalle bombe dal cielo. Visiteremo uno dei primi e più grandi rifugi della città, il rifugio numero 87 della scuola “Giacomo Leopardi”, la scuola elementare di via Bodio 22, costruita nel 1926, originariamente intitolata alla madre del Duce, Rosa Maltoni Mussolini, che era una maestra. Poteva ospitare fino a 2000 persone tra civile e alunni. Il progetto di restauro di questo rifugio è nato dalle memorie di un alunno speciale, il grande regista Ermanno Olmi, che ha scritto un libro autobiografico, “Il ragazzo della Bovisa”, nel quale questa scuola è teatro di vicende personali che si incrociano con i grandi fatti della storia nazionale. Visitare il rifugio consente di immergersi nella storia, di rivivere pensieri ed emozioni che nessun libro potrà mai raccontare. Vuol dire entrare in tutte quelle “storie” delle persone qualsiasi, che hanno fatto la “Storia”. Sono stati riportati a vista i pavimenti originali, i muri con le volte a sesto ribassato in mattoni vivi perfettamente conservati, con tutte le scritte e le indicazioni di allora. Sono stati ricostruiti due interi ambienti del rifugio com’erano, con le travi che puntellavano le pareti esterne e le panche in legno su cui sedevano tante persone, fianco a fianco, in quegli interminabili momenti in cui il suono delle sirene, il rombo dei motori dei bombardieri, il fischio delle bombe e le deflagrazioni, scandivano il ritmo di una vita appesa a un filo. I sotterranei hanno un andamento circolare, percorrono tutto il “ferro di cavallo” della scuola e ne collegano i due bracci, passando sotto viale Bodio. C’erano anche una cucina, una sala-docce (ancora visibile) dove venivano lavati i bambini che non avevano l’acqua corrente in casa. C’erano le classi, dove si poteva continuare a fare scuola anche dopo il suono delle sirene, cercando di fingere una vita normale, cercando appunto.

Cibo Arte e Storia - Le celebri botteghe storiche milanesi: Savini e Bagutta - sabato 11 aprile, ore 15.30 - In una Milano che corre, cambia, apre e chiude serrande senza tregua, in nome della tradizione, qualcosa resiste: le botteghe storiche. Non si può parlare di Milano senza parlare di Savini, l’elegante locale della galleria che, dal 1867, appartiene alla sua storia, alla sua tradizione. Il Savini fa parte di una trilogia Milanese, che comprende anche il Duomo e la Scala ed ha ospitato nel tempo una élite senza pari. Ci piace immaginarlo negli anni della belle époque con i camerieri in frac mentre le signore esibiscono le prime vertiginose scollature. Sia la Scala che il Manzoni avevano un’appendice nei saloni del Savini dove si discuteva sino a tarda notte. Spesso i successi o gli insuccessi teatrali venivano decretati lì. Impossibile elencare tutte le grandi personalità che negli ultimi 100 anni hanno frequentato questo locale. Ripercorreremo le vicende del luogo e dei suoi personaggi nella sala storica Toscanini e parleremo con lo Chef dei tipici piatti milanesi e non solo. Lasceremo poi l’eleganza e lo sfarzo, per quel di via Bagutta ove, più che un ristorante, ha fissa dimora, da quasi novant’anni, un vero e proprio mito: la trattoria Bagutta. Sede del più antico premio letterario italiano. Da qui è passata la Milano del Novecento, un vero e proprio concentrato di storia: tra quadri, quadretti, schizzi, grandi affreschi e premi letterari esposti ovunque tra cui: Carlo Emilio Gadda, Primo Levi e tanti altri.

Luoghi d'arte e di sentimento: il Cimitero Monumentale - domenica 12 aprile, ore 15.30 - Il Monumentale di Milano è il più grande museo di scultura d’Italia. E non solo. È una città nella città, «una fabbrica di antichità moderne», dove tutti gli stili architettonici convivono, a riassumere l’intera storia dell’architettura, dal menhir al grattacielo. E infine, è l’emblema dell’imprenditoria ambrosiana: girare per i suoi vialetti alberati - scriveva ironico Buzzati - è come attraversare una fiera campionaria stranamente deserta, punteggiata da firme altisonanti e marchi commerciali: Pirelli, Falck, Campari, Motta, Alemagna, e così via. Un luogo dove riflettere sulla storia sociale di Milano, sulle vicende delle sue grandi famiglie. E così si scopre che sono i Bocconi - quelli dei grandi magazzini e dell’università - ad aver vinto la gara dell’altezza, superando i 19 metri dei rivali Erba con i loro 20 metri; o anche che all’epoca i giornalisti sospettassero che il calice dell’Ultima Cena dei Campari fosse colmo di rosso Bitter.

Il Fuori Salone 2015 - giovedì 16 aprile, ore 19.15 - Il Fuori Salone è ad oggi l'evento più importante al mondo legato al tema del design. Il termine è usato per definire l'insieme di eventi ed esposizioni che animano l'intera città di Milano nel periodo di Aprile in corrispondenza del Salone del Mobile che prende vita nel polo fieristico di Rho e che quest'anno si svolgerà dal 14 al 19 Aprile. La città - in questi giorni - si trasforma, percorsa da un grande fermento creativo, in una mescolanza di arte, design, moda e divertimento. Atmosfere contrastanti ed echi differenti ci colpiscono passeggiando per le vie insolitamente animate e ricche di stimoli differenti, consentendoci - inoltre - di accedere a luoghi magnifici solitamente chiusi al pubblico: antri nascosti, chiostri, cortili, il tutto in un'atmosfera quasi da sogno. Dall'Università Statale ai chiostri dell'Umanitaria, senza dimenticarci del Brera Design District... un viaggio insolito e affascinante.

La Fratelli Branca - sabato 18 aprile, ore 10.00 - L'aroma del Fernet Branca pervade la collezione di questa storica azienda milanese che ci accoglie con i dipinti e le sculture raffiguranti i fondatori... ancor prima dell’Unità d’Italia Bernardino Branca - nel laboratorio di Viale di Porta Nuova a Milano - creò la formula - tutt’ora top secret - dell’amaro Fernet Branca, formula custodita dal 1845 da ben 5 generazioni. Ci troviamo a Milano, in Via Resegone. La collezione ci dischiude le porte di un mondo altro: erbe, profumi e oggetti dello spirito come ad esempio le ottocento botti che occupano le cantine sotto il traffico della circonvallazione milanese. E ancora: foto d’epoca, bozzetti e una comunicazione d’avanguardia sorprendente, come i manifesti promozionali a firma di grandi artisti quali Metlicovitz, Cappiello, Mauzan e altri ancora. Un viaggio entusiasmante nel cuore di una delle più antiche realtà dell’industria italiana.

Il Giardino Segreto - sabato 18 aprile, ore 15.00 - “Tutta pietra in apparenza e dura. Mentre è morbida digiardini interni”. Ecco Milano in uno dei più bei libri scritti sulla città (Ascolto il tuo cuore città) dello scrittore Alberto Savinio…”. In effetti la città è in grado di sorprendere solo se si sa andare oltre le apparenze, magari spingendo più in là qualche portone severo per scoprirvi all’interno la più impensata delle meraviglie. E noi ascolteremo il consiglio del grande Savinio e, quando il portone si aprirà, ci troveremo immersi in un mondo altro, tra piante secolari, rocce e sentieri, alte statue da giardino, in questo luogo nato nella seconda metà dell’Ottocento. Oltre ad assaporare l'atmosfera magica, rivivremo la storia dei suoi abitanti, e si parla niente meno che del fondatore dell'Industria Elettrica Milanese, Ettore Conti - e della sua giovane sposa - che nel 1894, fresco di laurea in ingegneria, creò le basi di questa impresa che, solo un anno dopo, verrà assorbita dalla mitica Edison. La tentazione di sostare in questo luogo sarà forte, ma noi ci "allungheremo" nelle splendide vie circostanti tra architetture e villini in stile liberty. Da non perdere.

Le grandi mostre di Palazzo Reale - Leonardo 1452/1519 - Una grande mostra per un grande uomo, nella città leonardesca per eccellenza: Milano. Leonardo e Milano: un nodo inscindibile, una città che lo ha visto protagonista per ben 25 anni ove egli ebbe modo di esprimere tutte le manifestazioni del suo genio ed eternare la sua impronta in città. Leonardo è sempre qui con noi: osserva meditabondo il traffico di turisti e cittadini dall’alto del suo monumento in Piazza della Scala, ci stupisce e commuove continuamente alla vista del suo capolavoro, il Cenacolo, ci impressiona con la mastodontica raccolta di materiale, idee, curiosità e progetti, annotati nei suoi famosi codici. Chi, se non lui, poteva aprire idealmente le danze di Expo? Questa grandissima mostra, ospitata a Palazzo Reale, indagherà la figura di Leonardo non solo analizzando ogni aspetto della sua poliedrica attività (dal disegno ai profili scientifici), ma ponendolo anche in relazione con le opere dei suoi predecessori e dei suoi discepoli.

Arte lombarda dai Visconti agli Sforza - domenica 19 aprile, ore 10.40 - La Milano Viscontea e Sforzesca vanno in scena a Palazzo Reale, e che spettacolo! La dinastia dei Visconti e degli Sforza rappresentano una grande stagione per la storia della nostra città, grazie alla mescolanza di idee, invenzioni, intuizioni che fanno di Milano, dal Trecento alla prima metà del Cinquecento, luogo di incontro di artisti, scienziati e letterati, nonché importantissimo fulcro manifatturiero e commerciale. La mostra evidenzia quindi lo sviluppo della società milanese e lombarda di questi secoli, attraverso più di trecento opere esposte, provenienti da musei italiani e stranieri, opere di grandi artisti che servirono i Visconti e degli Sforza - come Giovanni di Balduccio, Giusto de’ Menabuoi, Giovannino de’ Grassi, Michelino da Besozzo, Francesco Zavattari, Bonifacio Bembo, Pisanello, Gentile da Fabriano, Vincenzo Foppa, Bergognone sino ai leonardeschi Boltraffio, de Predis e Zenale -, ma anche importanti documenti storici provenienti dagli archivi di stato, codici e miniature, piante e monete antiche.

Il Memoriale della Shoah - domenica 19 aprile, ore 10.30 - Un convoglio di carri originali dell’epoca, un Muro dei Nomi lungo 67 metri con le persone che non sono più tornate. Uno spazio allestito per calare i visitatori nell'atmosfera emozionale di una tragedia. Per non dimenticare, mai. ll Memoriale della Shoah di Milano sorge in un’area della Stazione Centrale situata al di sotto dei binari ferroviari ordinari. L’area era originariamente adibita al carico e scarico dei vagoni postali e aveva accesso diretto da Via Ferrante Aporti. Simbolo del Memoriale è il Binario 21 da dove, fra il 1943 e il 1945, partivano i convogli della morte Migliaia di ebrei e non solo - dentro ai treni trovavano spazio infatti anche oppositori politici, omosessuali, comunisti, persone di etnia rom e sinti, prigionieri di guerra - furono caricati su vagoni merci e agganciati ai convogli diretti a Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen e ai campi italiani di raccolta, come Fossoli e Bolzano.

Porta Nuova: la metamorfosi continua - Passeggiata alla scoperta del nuovo quartiere e salita al grattacielo della regione - domenica 19 aprile, ore 15.00 - «Aprire una nuova piazza è come aprire una nuova strada. Significa dare alla città un nuovo pezzo di destino, una folla di nuove possibilità, di nuovi inizi». Così Luca Doninelli, scrittore. E così è per Piazza Gae Aulenti, fulcro della riqualificazione delle aree circostanti i quartieri Garibaldi, Isola e Varesine. La piazza ha vinto il premio più importante, quello della gente. Frequentata a tutte le ore, dal pubblico più svariato, punto di ritrovo, di relax o di partenza per una lunga passeggiata, ormai quasi tutta pedonale, sino al centro storico. Come un mosaico in fieri, l’area circostante cresce giorno dopo giorno, tassello dopo tassello, offrendoci nuovi orizzonti: ecco il Pavilon Unicredit, con il suo scheletro in legno e acciaio, spazio espositivo, di conferenze, ma non solo: ospiterà addirittura un asilo nido. Splendido l’approdo dalla passatoia che collega Gae Aulenti alle torri residenziali Solaria, Solea ed Aria e alle Ville Urbane. L’affaccio sul cosiddetto Diamantone prende vita con il green roof (ben 6000 mq!), in attesa del parco- di cui ancora non riusciamo a scorgere le sembianze - che completerà l’area, ma che promette di essere una vera e propria Biblioteca degli Alberi (dal nome del progetto), con un allestimento temporaneo - a breve - a prato fiorito, aspettando Expo. Una camminata per parlare di questo grandioso progetto e scoprire le nuove interessanti prospettive che la città offre, non ultima quella dal 39° piano del Palazzo Lombardia di Pei Cobb Freed & Partners di Kohn Pederson Fox Associates: una finestra d'eccezione sulla nostra città.

Milano sconosciuta: l'origine, il santuario, gli dei ... tra recinti di biancospini e templi scomparsi - mercoledì 22 aprile, ore 18.45 - Le origini della città di Milano e del suo nome si perdono tra racconti favolosi e leggende, una delle quali ci parla dei Celti che - guidati da una visione ispiratagli dalla dea Belisama - partirono alla ricerca di un animale magico che gli avrebbe indicato l’esatta posizione per la fondazione di una nuova città. E così fu: in una radura disabitata, circondata da boscaglie fittissime, i celti trovarono una porca ricoperta di lana soltanto per metà. Nel punto in cui essa era stata avvistata essi tracciarono così il perimetro del nuovo abitato. La visita parte proprio da lì, da quel punto e cioè da Piazza Mercanti. Percorreremo il cardo massimo della città romana, seguendo il filo magico di un racconto evocativo che conduce in Piazza Scala per vie ricche di storie, in parte dimenticate. Queste vie, tracciate già nel VI secolo a.C., fanno corona al "Tempio della Musica", il teatro, che sorge nel luogo di un antichissimo tempio dedicato ad una delle divinità celtiche più importanti. Nel cuore del Medhelan, il santuario, esiste ancora un luogo che ricorda la fondazione celtica della città, tra le ortaglie dei Della Torre, acerrimi nemici dei Visconti, e una fontana che raccomanda il risparmio e la beneficenza.

La Pinacoteca di Brera: i Capolavori - sabato 25 aprile, ore 11.00 - Museo di statura internazionale, la Pinacoteca di Brera nacque a fianco dell’Accademia di Belle Arti, voluta da Maria Teresa d’Austria nel 1776, con finalità didattiche. Doveva infatti costituire una collezione di opere esemplari, destinate alla formazione degli studenti. Quando Milano divenne capitale del Regno Italico la raccolta, per volontà di Napoleone, si trasformò in un museo che intendeva esporre i dipinti più significativi provenienti da tutti i territori conquistati dalle armate francesi. A partire dai primi anni dell’Ottocento, anche in seguito alla soppressione di molti ordini religiosi, vi confluirono i dipinti requisiti da chiese e conventi lombardi, cui si aggiunsero le opere di identica provenienza sottratte ai vari dipartimenti del Regno Italico. Ripercorreremo la storia della Pinacoteca e i grandi capolavori della collezione.

Mi Guidi Fuori Porta - Mantova: uno scrigno d'arte circondato dall'acqua - domenica 26 aprile, giornata intera - La città dei Gonzaga mantiene intatto il fascino che l'ha resa la più splendida corte dell'Italia del Rinascimento. Il punto migliore per osservarla è quello dei laghi che la circondano, frutto dell'opera sapiente dell'uomo che ha saputo convogliare le acque del Mincio. Dall'acqua si possono cogliere in tutta la loro bellezza le architetture del Palazzo Ducale, una vera e propria città nella città, le case-torri medioevali e la mole della cupola della Basilica di Sant'Andrea, capolavoro di Filippo Juvarra. La mattina ammireremo la Camera degli Sposi nel Castello di San Giorgio, riaperta dopo i danni del terremoto in un nuovo allestimento ricco di opere d'arte. Visiteremo anche l'appartamento privato di Isabella d'Este con il suo studiolo. Dopo la navigazione e il pranzo attraverseremo la città per visitare nel pomeriggio Palazzo Te, capolavoro manierista di Giulio Romano, luogo di svago e delizia costruito per il figlio di Isabella d'Este, il duca di Mantova Federico II, con gli splendidi affreschi delle storie di Psiche, la Sala dei Cavalli e l'incredibile Sala dei Giganti, una meravigliosa scenografia che coinvolge il visitatore in uno degli episodi più drammatici della mitologia greco-romana.

La Villa Reale di Milano: il suo giardino e le sue collezioni - domenica 26 aprile, ore 14.45 - La Villa Reale di Milano, con il suo giardino all'inglese e le sue collezioni, è uno dei luoghi più suggestivi della città. E' stata realizzata a fine Settecento, come residenza del conte Lodovico Barbiano di Belgiojoso e rappresenta indubbiamente uno dei capolavori del neoclassicismo milanese. La villa è immersa nel verde di un giardino all'inglese, un luogo incantevole... Non di meno le collezioni: è infatti sede delle raccolte civiche di arte moderna con opere di pregio di artisti protagonisti della storia dell’arte milanese ed italiana come Francesco Hayez, Andrea Appiani, Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Antonio Canova, Medardo Rosso, Gaetano Previati. Girando nelle sale del museo abbiamo l'impressione di fare un balzo indietro nel tempo. I suoi fastosi lampadari, le splendide decorazioni, il salone da ballo ... tutto concorre a creare un'atmosfera da sogno. Le innumerevoli statue presenti ci osservano immobili, ma se le guardiamo attentamente diventano di carne e sangue, di una emozionante umanità.

Bentornati Navigli! Navigazione e passeggiata lungo il naviglio e la nuova darsena - domenica 26 aprile, ore 17.50 - E' vero, il sogno di molti di noi sarebbe stato una riapertura dei canali molto più impattante sul paesaggio milanese, una sorta di ritorno alla Milano romantica, ma anche molto maleodorante, del pre-interramento. Far rivivere il Naviglio di Milano, sarebbe in effetti come dar corpo ad un'antica chimera. Il Naviglio è stato meravigliosamente elogiato nell'800 dalle pagine di Stendhal o di Bacchielli, grandi amanti di queste vie d'acqua o denigrato da Alessandro Manzoni che li detestava, nominandoli addirittura "fogna a cielo aperto" per quegli olezzi e quella sporcizia che non piacevano molto alla parte illuminata della città. Ma vedere l'area che finalmente si sta delineando e la riemersione del canale del Ticinello fa un certo effetto. Molti di noi ancora se la ricordano la darsena, e ora rieccoci ad un passo dalla sua "riapertura". E' un momento da non perdere e, come tutti i momenti di passaggio, avremo la possibilità di buttare un occhio a ciò che sta scomparendo e l'altro a ciò che diverrà. A bordo del battello, noleggiato in esclusiva per Mi Guidi, avremo la giusta prospettiva, dall'acqua, costeggiando il Naviglio senza fretta, all'ora dove le luci cominciano ad attenuarsi e tutto appare più quieto e sfumato. Del resto, nel corso dei secoli, è stata questa la visuale che avevano coloro che a bordo di barche e barconi per il trasporto merci o passeggeri, solcavano lentamente il Naviglio per raggiungere la grande, e sempre operosa, Milano. Scorgeremo le piccole e grandi novità del quartiere riqualificato, ma anche angoli della vecchia Milano già noti come il famoso Vicolo dei Lavandai, la deliziosa chiesetta di San Cristoforo, il Ponte dello Scodellino, e solcheremo la nuova Darsena, con vista sul restaurato mercato ortofrutticolo, sino al Naviglio Pavese e alla chiusa della Conchetta . Ma non finisce qui, tornati a terra, ci aspettano ancora un paio di sorprese.

Monza: visita guidata sui ponteggi della Cappella di Teodolinda e visita al museo del Duomo di Monza - martedì 28 aprile, ore 15.00 e ore 16.00 - Fa un certo effetto vederla così, a pochi centimetri dagli occhi e a tanti secoli di distanza. C’era una volta la regina Teodolinda, la più affascinante ed insigne tra le regine dei Longobardi, esempio di sovrana capace, saggia e pia. Riapre al pubblico, dopo un restauro durato sei anni, la sua cappella del Duomo di Monza: 500 metri quadri di affreschi sviluppati in cinque registri sovrapposti, affreschi che ci offrono un’idea estremamente vivida di come dovesse essere la vita nella metà del Quattrocento alla corte milanese dei Visconti, una delle più sfarzose d'Europa. E questa è per noi un’occasione imperdibile: saliremo sui ponteggi di restauro della Cappella di questa mitica regina, ammireremo gli ori e gli splendidi colori degli affreschi degli Zavattari ritornati alla luce originaria, i minuziosi dettagli di questo meraviglioso mondo gotico cortese fatto di dame e cavalieri e di città turrite che si stagliano sul fondo d'oro delle pareti. La visita prosegue con il Museo del Tesoro del Duomo, dove potremo ammirare pezzi di raffinata bellezza e di incomparabile valore storico e artistico.

Mi Guidi e il sociale: il carcere di San Vittore - mercoledì 29 aprile, ore 18.00 - Parlando con le persone che abitualmente seguono le nostre visite, ci siamo resi conto che c’è una necessità, un desiderio, di “entrare” anche nei luoghi divenuti simboli sociali della nostra città. Gli edifici non sono solo involucri, ma strutture spesso foriere di esperienze formative, il più delle volte inedite per il grande pubblico. Il Carcere di San Vittore rappresenta, forse più di tutti gli altri, questo sentire. E’ stato costruito dopo l’Unità d’Italia sull’area dello scomparso monastero cappuccino di San Vittore agli Olmi. Il modello di riferimento è quello del filosofo e giurista inglese Jeremy Bentham, inventore del Panopticon, a cui si sono ispirati tutti gli architetti dalla seconda metà del Settecento in poi. Il concetto della progettazione è di permettere ad un sorvegliante di osservare (opticon) tutti (pan) i soggetti di una istituzione carceraria senza permettere a questi di capire se sono in quel momento controllati o no. Il nome si riferisce anche a Argo Panoptes della mitologia Greca: un gigante con un centinaio di occhi e considerato quindi un perfetto guardiano. Una visualità a 360° per l’esercizio del potere assoluto. Saremo ricevuti da un poliziotto penitenziario, da un educatore e probabilmente da un carcerato. Arriveremo al cuore della struttura carceraria, la torre, il panopticon, da cui si dipanano i sei raggi di detenzione. Visiteremo il quarto raggio dismesso (salvo imprevisti), che mantiene pressoché inalterata la struttura originaria. Ci recheremo poi nella sezione di detenzione femminile dove, tempo permettendo, le carcerate - grazie ad un percorso formativo legato alla produzione del cibo gestito da una cooperativa in collaborazione con il carcere - organizzeranno per noi un aperitivo in un giardino sorprendente (in caso di maltempo l’aperitivo si svolgerà all’interno). Questi eventi hanno chiaramente uno scopo riabilitativo e di avvicinamento della popolazione locale alle situazioni sociali presenti in città. Le detenute parteciperanno all’aperitivo.

Mi Guidi nasce dalla passione di Luisa Oriani per il patrimonio artistico, storico e culturale della città di Milano. Un'idea d'impresa snella, vitale, flessibile, al servizio di una delle risorse più importanti della nostra Italia: la Cultura. Mi Guidi è una concreta esperienza di messa in rete di competenze professionali di eccellenza - composta da persone appassionate, esperte e cultrici di materie storiche, artistiche e culturali - per un servizio rivolto a chi vuole visitare la città in modo coinvolgente e diverso dal solito. Mi Guidi è un’esperienza in grado di far scoprire lo straordinario nell’ordinario di ciò che quotidianamente ci circonda, sia esso un monumento, un chiostro, una mostra, le strade e i quartieri, un luogo letterario, passando anche per un vero e proprio viaggio nel tempo sui tram storici di inizio ‘900. MI GUIDI è capace di costruire percorsi e visite particolari, personalizzate per privati e aziende, e di saperle raccontare come fossero pagine di un romanzo avvincente. L'esperienza, la passione e la particolarità delle visite di Mi Guidi sono, infine, disponibili anche agli ospiti stranieri del nostro Paese (in lingua inglese, francese, spagnola, giapponese, cinese, russa e araba), ai quali Mi Guidi regala l'emozione della scoperta, dello stupore, e della bellezza della città di Milano ma anche “fuori porta” in tutta Italia.

Info: www.miguidi.com.