Milano, Teatro San Babila: Ospiti

18 febbraio 2015

Dal 20 febbraio al 1° marzo va in scena la commedia “Ospiti ” di Angelo Longoni.   Con Cesare Bocci, Marco Bonini ed Eleonora Ivone. La commedia è divertente, cinica e romantica.

“Ospiti” è … la storia di Leo, un uomo che deve fare i conti con la propria vita sbagliata, con i propri affetti finiti e con la comica misantropia che lo accompagna. Per qualche giorno, l’idea di un nuovo amore e un divertente caso di scambio di persona, gli permette di immaginare un’esistenza più interessante, più viva e affascinante … la storia di Sara, una donna che ha fatto del disincanto e della consapevolezza una buffa arma per difendersi dai sentimenti incontrollabili e dalle persone che la vogliono amare in modo possessivo … la storia di Franco un uomo che sa amare solo in modo eccessivo, totale, irrazionale. Un essere fragile e comico ma, al contempo, pericoloso, uno che non sa distinguere la passione dalla molestia.

I tre protagonisti vivono l’amore come la più impegnativa delle loro attività, sia che lo inseguano, sia che lo fuggano, sia che lo sminuiscano.  Alla base dei loro comportamenti c’è la convinzione che, quando si è innamorati, ognuno dia contemporaneamente il meglio e il peggio di sé.

C’è sempre qualcosa di decisamente comico nell’amore, soprattutto dal punto di vista di chi lo osserva dall’esterno. Lo spettatore, riconoscendo come proprie alcune caratteristiche dei personaggi, comprende che anche i suoi comportamenti possono essere buffi o ridicoli.

L’amore ci rende tutti vulnerabili, nudi, teneri, ciechi, oppure eccessivamente guardinghi, sospettosi, aggressivi …  insomma, l’amore aumentando i pregi e i difetti delle persone, mescolando i caratteri e generando conflitti ci rende per forza di cose anche comici.

“Ospiti” però si focalizza anche su un fenomeno purtroppo sempre più diffuso in questo periodo: la violenza che subiscono le donne da parte dei loro ex “innamorati”. In questa commedia c’è la volontà di denigrare la psicologia di questi “carnefici” mettendola alla berlina. L’uomo violento infatti è impulsivo, infantile, fragile, è incapace di sopportare privazioni, dolori e frustrazioni e, proprio per questo, è anche molto ridicolo.

Le persone adulte si distinguono dai bambini perché rispondono ai rifiuti e alle delusioni metabolizzando il proprio vissuto attraverso il superamento del dolore.

Il violento è come un bambino: picchia e poi si prostra per chiedere perdono. Giura che non lo farà più, promette di cambiare, di non essere più cattivo, poi ci ricasca. E’ ambivalente e inaffidabile. Confonde il desiderio sessuale col diritto di essere corrisposto. Non sa tenere a freno la propria sessualità e la impone. Non ha alcuna stima della sua donna ma le giura amore eterno. Insomma, se non fossimo di fronte a un delinquente vero e proprio, scambieremmo il suo identikit con quello di un attore talentuoso in grado di recitare una parte e il suo contrario nel giro di pochi secondi, un istrione manipolatore.  Quella dell’uomo violento è la tragedia di un personaggio ridicolo, la virilità ostentata che schiaccia la femminilità è una storia di debolezze penose, è la storia di un bambino che nel mezzo di un capriccio spezza il giocattolo più amato.

Info, prenotazioni:  Ospiti – martedì, giovedì , venerdì e sabato ore 20.30; mercoledì e domenica ore 15.30 - biglietti da euro 22 a euro 27,50 - Teatro San Babila, Corso Venezia 2/A, 20121, Milano – tel 02798010 - info@teatrosanbabilamilano.it - www.teatrosanbabilamilano.it .