Milano: San Valentino 2015 con Mi Guidi

12 febbraio 2015

L’associazione culturale Mi GuidI ha ideato due itinerari inconsueti per celebrare San Valentino in coppia o da single. Un modo diverso per festeggiare scoprendo gli amori più romantici e struggenti ma anche le grandi passioni e gli amori torbidi vissuti nella cornice di una Milano storica.

INNAMORARSI A MILANO ITINERARIO SENTIMENTALE NELLE CONTRADE CITTADINE - Sabato 14 Febbraio, ore 17.30 Appuntamento: Piazza Belgioioso Durata: 1 ora e 30 minuti circa - € 12.

Le passioni non muoiono mai, magari si spengono, ma basta niente a riportare in vita quei cuori pulsanti. E’ ciò che faremo in questo itinerario sentimentale per le contrade milanesi, luoghi che riecheggiano d’amore vissuto, sempre ardente sotto la brace. Eccoci in Piazza Belgioioso, qui abitò Marie-Henri Beyle, noto come Stendhal, infelicemente innamorato della bella Matilde Viscontini Dembowski, da lui chiamata Métilde, che altro non offrì che la propria amicizia. Stendhal ne diventò quasi pazzo, arrivò a seguirla più volte di nascosto nei suoi spostamenti, anche fuori Milano. Egli capiva che il suo amore era a senso unico, ma non poteva fare a meno di cercarla. Balzac anche frequentava questi luoghi. Ricco d’amore per Clarina Maffei, accolto nel suo salotto letterario-risorgimentale di via Bigli, ne fu come ipnotizzato, sin dal primo incontro: «Avrei dato dieci anni della mia vita per essere amato da lei per tre mesi. Eppure a quell'epoca della mia vita io avevo già viaggiato molto, avevo vissuto con donne di quasi tutti i paesi dell'Europa. Ma nessuna aveva prodotto su di me un'impressione altrettanto viva, profonda, istantanea». Ma ahimé il cuore di Clarina batteva per un altro uomo di nome Carlo Tenca: grande amore corrisposto. E poi, incamminandoci verso la Scala, ci sembra quasi di poter respirare quella grande passione scoppiata tra Ugo Foscolo e Antonietta Fagnani Arese: una scintilla indomita. E sono lettere e parole, incontri segreti al palco del teatro alla Scala. Parole intense, cariche di desiderio, così scrive il poeta "preparami un migliaio di baci, ch’io verrò stasera a succhiarli dalla tua bocca celeste". Amore segreto e inconfessabile, ma vissuto nella pienezza della felicità. E, trovandoci in piazza della Scala, come non rammentare la passione e il destino struggente di colei che nacque a Palazzo Marino?

ESSERE SINGLE A MILANO AMORI TORBIDI, PASSIONI SFRENATE E TRADIMENTI - Domenica 15 Febbraio, ore 17.30 Appuntamento: Davanti al Castello Sforzesco, ingresso principale (Torre del Filarete) Durata: 1 ora e 30 minuti circa - € 12.

Vi è mai capitato, passeggiando davanti al Castello Sforzesco, di incontrare Bianca Maria Scapardone, contessa di Challant? Questa figura diafana, avvolta in un mantello mentre beve sangue da un’anfora e la testa che, piano piano, le cade dal collo rotolando a terra. Forse questa sarà la serata giusta, perché parleremo di lei e non solo. Bianca Maria aveva fama di maliarda, pare che a soli 15 anni fece invaghire perdutamente Ermes Visconti entrando a far parte di una famiglia molto potente. Trascurata dal marito, la bellissima Bianca Maria, iniziò a comportarsi come una vera e propria mantide: una volta soddisfatta, uccideva i suoi amanti. Sino a che non fu il boia a far perdere la testa a lei, davanti al Castello. Nelle sale del Castello Sforzesco riecheggiano secoli di storia e arte, amori e intrighi di corte. Scuro di carnagione, nero d'occhi e capelli, Lodovico il Moro - duca di Milano dei tempi di cui racconteremo - nutriva una grande passione per la caccia, e non solo. Splendida si presentava la corte milanese al suo tempo, spumeggiante, festosa, un susseguirsi di banchetti, musiche e …  intrighi e passioni, ovviamente, Qui, Ludovico il Moro, consumava i suoi amori con le bellissime dame di corte: Cecilia Gallerani (nota per il ritratto dipinto da Leonardo da Vinci) e Lucrezia Crivelli, le sue predilette. Dal castello muoveremo verso quell’intrico di stradine, che è ancora oggi la zona di Brera e, avvicinandoci a via Fiori Chiari, ci sembra quasi di poter ancora udire quel riso sguaiato e intravedere quei sorrisi lascivi e invitanti delle donne che aspettavano il prossimo cliente. Pochi sanno, infatti, che meno di 70 anni fa, ci si recava qui, in Fiori Chiari al 17 per una famosa casa di tolleranza, solo una delle tante, si intende: sì, perché più che il glamour di oggi, in Brera si respirava aria, miseria, bohème e perdizione.

Info: www.miguidi.com.