Future Forum: seconda edizione della rassegna dedicata al futuro e all’innovazione

24 ottobre 2014

Future Forum, il progetto della Camera di Commercio di Udine per le imprese, il territorio e il futuro (www.futureforum.it - www.friulifutureforum.com) dedicato alle visioni e pre-visioni di futuro nell’economia, nella società e negli stili di vita, realizzerà la sua seconda edizione in due città italiane: Udine e Napoli.

Quest’anno Future Forum si snoderà lungo due programmi paralleli: uno a Udine (fino al 15 novembre) e uno a Napoli (fino al 28 ottobre). Il Forum internazionale, incentrato sulla cultura dell’innovazione e sugli scenari futuri, è sempre realizzato con le partnership di OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo in Europa), Copenhagen Institute for Futures Studies, Center for Houston’s Future e delle maggiori Università e Istituzioni internazionali, a Udine insieme a Comune di Udine e Regione Friuli Venezia Giulia; a Napoli con il Forum Universale delle Culture, nel cui programma si inserisce l’edizione napoletana del Future Forum.

Nelle due città saranno presentate le ricerche, le scoperte, le esperienze, i cambiamenti che si prevede modificheranno la nostra vita nel prossimo ventennio. Saranno offerti, da laboratori e centri di ricerca, uno sguardo e una riflessione collettiva sul futuro, che il cuore del nord-est produttivo e la capitale del Mezzogiorno hanno richiesto ai più importanti e autorevoli studiosi ed esperti internazionali e italiani, chiamati a confrontarsi in più di cento dibattiti, conferenze, workshop, case-history dal mondo, nelle sale del Teatro San Carlo a Napoli e del Palazzo della Camera di Commercio a Udine.

Come cambieranno lavoro, economia, saperi ed etica, tecnologia e trasferimento tecnologico, sanità e salute, gusti e alimentazione, città, turismo? Le imprese e l’economia delle popolazioni immigrate nelle nostre città per quanto rimarranno economie extranazionali, estranee alla produzione del PIL locale e nazionale? E, prima di tutto, come si studia il futuro? Le future leadership nazionali saranno realmente multietniche? E come si formerà la classe dirigente multirazziale del futuro? Tutto è periferia di qualcos’altro o esistono dei centri e delle periferie?

L’eccezionalità della crisi e del cambio epocale - afferma il presidente della Camera di Commercio di Udine Giovanni Da Pozzo - richiede coraggio di innovazione delle singole imprese, confronto internazionale tra modelli produttivi, capacità di guardare oltre il presente, per pre-vedere e quindi prepararsi alle nuove sfide che la globalizzazione e i mercati continuamente pongono..

Il network internazionale di enti e istituti che studiano l’evolversi dei sistemi locali e globali, che cura i programmi di Future Forum - spiega il project manager Renato Quaglia - quest’anno si riunisce a Udine e Napoli, mentre altre città stanno chiedendo di poterlo ospitare. È sempre più diffusa la necessità di sviluppare nelle città un dibattito internazionale sui cambiamenti che stanno modificando i modelli a cui ci siamo abituati negli ultimi decenni, ma di cui oggi capiamo il superamento.

In questi mesi, a Napoli, stiamo esplorando le culture contemporanee alla ricerca di strade capaci di accompagnare la città verso il futuro. - dichiara Daniele Pitteri, commissario della Fondazione Forum Universale delle Culture, in merito alla sinergia tra Udine e Napoli - In tal senso il Future Forum costituisce un'occasione felice per costruire reti e per determinare opportunità nuove di crescita e di sviluppo.

I temi della seconda edizione del Future Forum, a Napoli e Udine

Scenari di futuro: datagate, nuove tecnologie, evoluzioni impreviste della globalizzazione, conflitti e flussi interetnici e religiosi, nuovi modelli economici … Chi sarà l’homo novus del 2034? In quante dimensioni potrà abitare contemporaneamente? Secondo quali modelli relazionali potrà agire? Saremo tutti periferie di qualcos’altro? O servi-meccanismi di servi-meccanismi? Affronteranno questi interrogativi: Carsten Beck del Copenhagen Institute for Futures Studies (“I megatrend: segnali deboli di un imminente futuro”); John Wilburn del Center for Houston’s Future con Alberto Felice De Toni, rettore dell’Università di Udine (“Disegnare scenari locali per leggere la realtà e il cambiamento nel mondo”); Paola Annoni, policy analist presso la direzione generale delle Politiche Regionali e Urbane della Commissione UE (“La competitività delle regioni italiane ed europee”); l’esperto di big data dell’Università di Oxford, Viktor Mayer-Schönberger (“La rivoluzione scientifica dei prossimi 20 anni: i big data – controllo, ma anche progresso”). Lavoro e impresa: siamo dentro una crisi o siamo entrati nella quarta rivoluzione industriale? Sono solo italiani i bamboccioni? Chi sono quelli che sono già chiamati “extra-leader”? Quali professioni spariranno e quali emergeranno nei prossimi decenni? Quante professioni dovrà gestire ogni persona contemporaneamente? La classe media è il nuovo sud economico? E infine: “chi si offre volontario”?

Ne parleranno Peter Marsh, editorialista del Financial Times (“The new industrial revolution! – opportunità per l’Europa e il mondo”); David Halabisky dell’OCSE (“Andiam, andiam, andiamo a lavorar…”); Henrik Jensen del Copenhagen Institute for Futures Studies (“Il futuro della work-life in Europa”); Helen Kersley della New Economic Foundation con Flaviano Zandonai di Euricse (“Chi si offre volontario?”); l’economista e direttore dell’OCSE Sergio Arzeni con Marco Orioles dell’Università di Udine e Jay Mitra dell’Università di Essex (“Tra l’Italia e il nulla: il tesoro nascosto delle economie escluse”); Ann Franz, del Northeast Wisconsin Technical College (“La fabbrica non è mai stata così cool!”); Anna Rubin dell’OCSE (“Le eccellenze locali come progetto di sviluppo”); Alessandro Rosina, direttore del centro di ricerca Laboratorio di statistica applicata alle decisioni  economico aziendali (“Ma quali bamboccioni!”); con loro Carlo Borgomeo della Fondazione con il Sud; la filosofa Francesca De Vecchi dell’Università Vita-Salute San Raffaele con l’esperto di economia politica e sociale Stefano Bartolini (“Basta il PIL? Come l’amministrazione misura i suoi risultati in una società post-industriale”).

Info: www.friulifutureforum.com - www.futureforum.it.