Castello Pasquini in Castiglioncello: I Tommasi. Pittori in Toscana dopo la “macchia”

17 luglio 2011

Dal 23 luglio al 2 ottobre 2011, presso le sale del Castello Pasquini, a Castiglioncello, verrà proposta la mostra I Tommasi. Pittori in Toscana dopo la “macchia”, a cura di Francesca Dini. 


La mostra, che offrirà al visitatore un lungo excursus temporale sulla pittura toscana, prenderà le mosse dalla personalità tardo-macchiaiola di Adolfo Tommasi (Livorno 1851 - Firenze 1933), che fu tra i frequentatori della Villa Martelli a Castiglioncello, proseguirà attraverso le esperienze di Angiolo (Livorno 1859 - Torre del Lago 1923), pittore naturalista che fu tra i protagonisti della scuola di Torre del Lago -legata alla figura di Giacomo Puccini-, e approderà infine alla vicenda post-macchiaiola e dunque novecentesca di Ludovico (Livorno 1866 - Firenze 1941). 


Il percorso espositivo, composto da circa 70 dipinti per lo più provenienti da collezioni private e dunque solitamente inaccessibili al grande pubblico, prende le mosse da uno dei momenti più noti nell’agiografia della vicenda macchiaiola: il Cenacolo di Bellariva. 


La mostra si articola in tre sezioni, in tre retrospettive parallele.


La prima è intitolata “Adolfo Tommasi, epopea del Vero” e raccoglie straordinari dipinti quali “La diligenza di Castiglioncello”, “Grano maturo”, “Le ore calde”, “Il fischio del vapore”, “Petriolo presso Firenze”, “Via di Paese”, “Il canto della sfoglia”, “Malerba”, rappresentativi della declinazione epica della narrazione della vita campestre tipica dell’artista che fu operoso soprattutto nella campagna livornese e nei dintorni di Castiglioncello.


La seconda sezione è intitolata “Angiolo Tommasi, dal Cenacolo di  Bellariva al Club della Bohème”. Essa ripercorre l’evoluzione dell’artista dai primi esiti leghiani alle opere caratterizzate da una fattura veloce e dalla luce abbagliante, in sintonia con il vitalismo di inizio secolo, eseguite presso il Lago di Massaciuccoli, in seno al gruppo di artisti che si radunava attorno alla figura di Giacomo Puccini (“L’attesa”, “Le fascinaie presso il Lago di Massaciuccoli”). Frammezzo, gli esiti pittorici – inediti - del lungo soggiorno in America del Sud, alla scoperta della Patagonia e della Terra del Fuoco, soggiorno condiviso con l’insigne anarchico  rosignanese Pietro Gori.


La terza sezione della mostra è dedicata al più giovane dei tre artisti, forse il più audace per la costante sperimentazione che caratterizza il suo percorso, “Lodovico Tommasi, tra Naturalismo e Avanguardia”. Splendidi dipinti quali “Guardianella di oche” (1892), “Riposo nei campi” (1898), “Lavandaie presso Luco” rivelano una certa sensibilità nei confronti del divisionismo e collocano Lodovico in seno al gruppo dei Post-Macchiaioli. Costante fu in lui il tentativo di stabilire il nesso tra le istanze ideali della “macchia” e il Novecento.


Il catalogo, edito da Skira, contiene saggi di Silvestra Bietoletti, Rossella Campana, Francesca Dini, Eugenia Querci.