Nel pomeriggio del 24 maggio 2011, presso Villa Necchi Campiglio, in via Mozart a Milano, è stato presentato il volume FRUTTI RITROVATI 100 varietà antiche e rare da salvare di Isabella Dalla Ragione, edito da Mondadori Arte nella collana I Libri di VilleGiardini e con la prefazione di Giulia Maria Crespi, Presidente Onorario FAI-Fondo Ambiente Italia. Il volume cataloga e raccoglie, in 168 pagine, i frutti antichi e rari presenti nella nostra Penisola e la cui coltura oggi viene progressivamente abbandonata. Spontanei o coltivati ormai solo da pochi lungimiranti vivaisti, sono poco noti e, in alcuni casi, addirittura a rischio di estinzione. Il libro pubblicato nel 2010, dichiarato dall’Onu “Anno della biodiversità”, è un contributo al sostegno del recupero della tradizione agricola e della la memoria di gusti dimenticati, a firma di un’esperta nello studio, della ricerca e della salvaguardia dello straordinario patrimonio varietale italiano. All’interno di Frutti ritrovati le diverse varietà fruttifere – 100 in tutto – sono organizzate per specie: agrumi, mele, fichi, uva, mandorle, susine, ciliegie, pere, pesche, albicocche e noci. Ogni sezione è introdotta da un testo che fornisce le informazioni generali sulla varietà trattata, dalla “geografia” della specie, alla storia della sua comparsa nelle abitudini alimentari dell’uomo, fino alle proprietà nutritive e all’impiego culinario. A ciascun frutto è poi dedicata una scheda singola su origine, diffusione e pezzatura, accompagnata da un importante apparato iconografico e didascalie descrittive. I frutti più pregiati sono oggetto di un approfondimento, con un testo che ne racconta le origini, le caratteristiche, la stagionalità di maturazione e la raccolta, oltre a informazioni sul suo consumo. L’introduzione dell’autrice fornisce un inquadramento storico indispensabile per capire l’origine antica dei frutti e l’importanza accordata loro nella storia - è il caso ad esempio di specie già presenti nelle collezioni medicee o nel celeberrimo potager du roi a Versailles - e suggerisce la sensibilizzazione verso temi di attualità quali l’alimentazione biologica e il rispetto della biodiversità. Nell’occasione è stata presentato il progetto per la costituzione di una Fondazione Archeologia Arborea Onlus con l’obbiettivo di dare un futuro a alla collezione, alla esperienza trentennale e a tutto il sapere raccolto. Il Comitato Promotore per la costituzione della Fondazione fa affidamento sulla disponibilità e sul sostegno di tutti gli amici di Archeologia Arborea e di chi – privato, associazione, fondazione, ente pubblico o impresa - si riconosca nel suo progetto, al fine di raccogliere i fondi necessari per avviarlo. Se così sarà entro il 31 luglio, si procederà alla costituzione della fondazione. Se così non sarà, la lunga e appassionata stagione di archeologia arborea è destinata a finire! Info sulle attività svolte dal Comitato Promotore, sulle prospettive future e sul progetto: www.archeologiaarborea.org