Al Piccolo Teatro Strehler Silvio Orlando è Shylock

1 novembre 2013

Dopo l’edizione ronconiana del 2009, sale sul palcoscenico del milanese Teatro Strehler, dal 5 al 24 novembre 2013, un nuovo Mercante di Venezia, diretto da Valerio Binasco, con Silvio Orlando nei panni di Shylock. Tra le opere di Shakespeare, è forse la più ambigua e complessa; vi si intrecciano conflitti sociali e culturali, valori come legalità e giustizia, passioni e intrighi amorosi, ma anche temi di grande attualità come l’intolleranza per lo straniero, l’emarginazione del “diverso”.

Nel Mercante di Venezia il ruolo dello straniero è incarnato dall’usuraio ebreo Shylock: Si è parlato (e si è taciuto) molto dell’antisemitismo di questo testo. dice il regista - Ho riflettuto a lungo. Poi sono giunto a queste conclusioni: per quel che mi riguarda, è una storia sulla persecuzione della diversità. Mi trovo dunque completamente d’accordo con Auden (Wystan Hugh Auden, poeta britannico naturalizzato americano, tra i più importanti studiosi di Shakespeare n.d.r.) quando dice: “Nel Mercante di Venezia le differenze religiose sono tratteggiate in modo fatuo: non è un problema di fede, ma di conformismo. L’essenziale, riguardo a Shylock, non è che un eretico o un ebreo, ma che è un outsider”. Outsider, qui, vuol dire qualcosa di più, di diverso. Vuol dire proprio straniero. Estraneo.

Attualizzando la messa in scena, Binasco ambienta l’opera nel nord est di oggi: una Venezia luogo di confine e luogo di affari, dove i mercanti prosperano e i giovani ricchi chiacchierano al bar, tra risate, pettegolezzi e battute. E dove spicca ancora più macroscopico il divario con Shylock, così serioso, che pensa solo a far soldi. Dentro al Mercante c’è un mostro. Ma non è Shylock. È il denaro. - prosegue Binasco - È l’affaticarsi degli uomini contemporanei per accumulare, governare, amare e odiare, reinventare il denaro. È il denaro che determina i destini dei protagonisti, che connota la loro cifra morale. Perfino Porzia, dalla sua incontaminata Belmonte, dovrà affrontare questioni di soldi e cavilli giuridici per salvare Antonio, che forse non se lo merita ma appartiene al “clan” giusto.

Accanto a Silvio Orlando, sono in scena gli attori della Popular Shakespeare Kompany, una ventina di artisti, riuniti da Valerio Binasco, che hanno trovato in Shakespeare e nella messa in scena delle sue opere un punto di riferimento in questa crisi epocale. 

Info: www.piccoloteatro.org.