Teatro Dal Verme: Music Club # 7: ‘round midnight

16 maggio 2013

Giovedì 30 maggio, ore 18.30, a Milano, al Teatro Dal Verme va in scena una rassegna ideata e diretta da Enzo Gentile, con Soley, voce e chitarra, Jos Oskar, batteria, ed Albert, tastiere.

L’artista islandese diventata un fenomeno internazionale con il solo passaparola online finalmente in tour in Italia. I fan hanno ora la possibilità di scoprire dal vivo questa cantante enigmatica nell’affascinante spettacolo del suo progetto personale in trio.

Come una stella nascente del ricchissimo panorama della musica islandese, che da alcuni anni ormai offre materiale prelibato e sempre sorprendente al mondo del pop-folk indipendente, Soley è esplosa con un successo che ha pochi precedenti. Sóley Stefánsdóttir, giovane polistrumentista, che ha studiato composizione oltre a essere una talentuosa pianista e cantante, è membro del collettivo Seabear - band indie-folk Islandese di Reykjavik, con la quale nel 2010 ha realizzato la piccola perla We built a fire - e seconda sua componente, dopo il leader Sindri Már Sigfússon, a intraprendere un percorso solista.

Nel 2010 l’EP di debutto Theater island, seguito dal suo primo album We sink, pubblicato nel 2011 dalla stessa etichetta del progetto originario, la ormai storica Morr music. We Sink è un album di pop music dolce e allo stesso tempo stravagante. I rimandi naturalistici e le atmosfere bucoliche, striate di contributi elettronici e sintetici, gli conferiscono una spiccata connotazione geografica: melodie tra folk classico e il pop nordico contemporaneo, poetica isolazionista, condivisa da tutte le più recenti produzioni islandesi, imprescindibile per quei musicisti entrati a contatto diretto con quei luoghi.

L’approccio naif non deve distogliere l’attenzione dalla sua abilità strumentistica e dalla notevole consapevolezza compositiva. Lo scheletro di questo suo particolare “suono” è costituito dalla sua voce chiara e pulita, dai loop che si aggirano come giocattoli di legno intorno alle melodie e dal pianoforte; nella sua musica, poi , qua e là alcuni elementi inaspettati entrano ed escono, creando vuoti e pieni, senza stravolgere la struttura dei pezzi. Le sue delicate melodie, la sua particolarissima voce, gli oscuri testi fiabeschi, sono stati descritti come “la musica che scaturirebbe dall’incontro di Björk con i Sigur Rós in casa di Tim Burton” e come “una sorta di viaggio in punta di piedi nel paese delle meraviglie”. 

Artista delicata, dunque, ma dal profilo già maturo e provvista di un disegno musicale strutturato e dalla profonda fascinazione, da ascrivere a quel territorio ideale di un indie-folk sapientemente miscelato con un sottile impasto di elettronica soft, Soley ha recentemente completato il suo primo tour negli Stati Uniti – in compagnia dei connazionali Of monsters and men, suonando per ben tre giorni di seguito al famigerato South by SouthWest Festival di Austin – e ora si prepara a conquistare l’Italia.