Scelte sbagliate, immobilismo e pandemia affossano l’oculistica. I pazienti pagano il conto

SOI informa: l’oculistica soffre

  Salute  

La Società Oftalmologica Italiana (SOI) informa: l'Italia è fanalino di coda nell’assistenza clinica medico oculistica.

Lo scandalo Avastin-Lucentis impedisce la cura dei pazienti a rischio di cecità 300 mila pazienti affetti da maculopatia non possono curarsi adeguatamente mentre sono 100 mila gli esclusi da ogni cura.

Il presidente Piovella dichiara: assenza di responsabilità ed immobilismo abbinati ad una pessima organizzazione dell’emergenza pandemica provocano ingenti danni ai milioni di pazienti che per curarsi utilizzano il SSN.

I numeri parlano chiaro: nel 2020 mancano all’appello 6 milioni di visite oculistiche e 500 mila interventi chirurgici salva vista, con un crollo del 50% rispetto al 2019. A questa tragedia il “Sistema” rifiuta di porre rimedio trincerandosi dietro lo scudo della politica che vanifica l’individuazione delle responsabilità.

Sono 100.000 i pazienti in Italia, affetti da maculopatia, che non hanno accesso alle cure.

Questa situazione, unica a livello internazionale e poco virtuosa per un Paese come l’Italia, deve essere modificata e migliorata. Per SOI non risulta più tollerabile il silenzio delle Istituzioni che da anni all’unisono e per ragioni di opportunità, ignorano il problema, quasi a voler confermare che non esiste, così sostenendo incomprensibili false verità.

Nelle società avanzate di solito quando qualcuno commette gravi errori e si dimostra insufficientemente competente e preparato sente l’obbligo morale di farsi da parte e se ciò non accade viene gentilmente esortato a farlo, per lasciare il passo a chi abbia dimostrato migliori capacità.

Purtroppo nel nostro Paese questi comportamenti non sono contemplati, soprattutto nella Pubblica Amministrazione dove viene tollerato e resta impunito il totale immobilismo.- spiega Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana - Nonostante le drammatiche situazioni denunciate da SOI, che causano la perdita della vista a decine di migliaia di Persone. Da questa carenza di responsabilità sono derivate un’infinità di decisioni sbagliate e penalizzanti che hanno portato il settore oftalmologico alla crisi attuale che non può più essere ignorata e che necessita dell’impegno di tutti per individuare soluzioni rapide e efficaci. - spiega ancora Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana- nonostante le drammatiche situazioni denunciate da SOI, che causano la perdita della vista a decine di migliaia di Persone. Da questa carenza di responsabilità sono derivate un’infinità di decisioni sbagliate e penalizzanti che hanno portato il settore oftalmologico alla crisi attuale che non può più essere ignorata e che necessita dell’impegno di tutti per individuare soluzioni rapide e efficaci.

La Società Oftalmologica Italiana - SOI, Ente Morale riconosciuto dallo Stato fin dal 1924, riferimento istituzionale per l’Oculistica nazionale e non solo, da 150 anni, ha la responsabilità di “accendere la Luce” invocando aiuto in favore e nell’esclusivo interesse della salvaguardia della Vista di tutti i Cittadini italiani.

Per lunghi mesi un numero imponente di pazienti affetti da malattie degli occhi non ha più avuto accesso alle visite e terapie salva vista in quanto ridotte o sospese in tutti gli ospedali. A questo fatto, di per sé già sufficientemente grave, vanno aggiunti un crescente numero di pazienti che per paura del contagio hanno volontariamente evitato di effettuare le visite oculistiche e di sottoporsi agli interventi chirurgici programmati senza poter comprendere la gravità e le conseguenze di tali penalizzanti e pericolosi comportamenti.

L’emergenza coronavirus Sars-Cov2 ha generato nuove evidenti criticità nel sistema sanitario nazionale e negli ospedali, dove per far fronte all’assistenza per i pazienti colpiti da Covid-19, sono stati chiusi interi reparti, purtroppo tutti quelli per l’oculistica, con centinaia di migliaia di pazienti messi nella posizione di non poter curare i propri occhi.

Tutto ciò ha prodotto per l’anno 2020 una perdita di 6 milioni di visite oculistiche e di 500 mila interventi chirurgici salva vista: ovvero una riduzione del 50% rispetto a quanto è stato possibile effettuare a sostegno dei Pazienti affetti da malattie degli occhi nel 2019.

La gravità della situazione è amplificata dal fatto che in molti casi la non effettuazione delle visite e degli interventi chirurgici riguarda situazioni gravi e urgenti, quali i distacchi di retina, il glaucoma e i tumori oculari che nulla hanno da condividere con prestazioni medico chirurgiche di tipo Elettivo ma che rappresentano inequivocabilmente carattere di urgenza e operatività assoluta pena la perdita della vista.

Nel corso dell’ultimo anno, durante le fasi emergenziali connesse alla pandemia, la SOI è intervenuta con Linee Guida dedicate, permettendo, pur nella drammatica chiusura dell’assistenza oculistica SSN, ai centri e agli studi medici oculistici privati di poter assistere adeguatamente i milioni di Pazienti affetti da patologie oculari invalidanti.

Capitolo illuminante della ormai cronica criticità che vive oggi l’oculistica italiana, la drammatica situazione che pesa sui pazienti affetti da maculopatia che dal 2007 vedono vanificare ogni tipologia di assistenza a causa dell’involuta normativa AIFA che ha impedito e impedisce l’accesso alle cure al 70% dei pazienti rispetto a quanto attuato in Francia, Germania e Inghilterra (dati IMS 2019). La tragica indicazione che riduce la possibilità terapeutica a pochi sottodimensionati “inesistenti” Centri di Eccellenza privi di qualsiasi riconoscimento normativo identificativo e l’erroneo posizionamento dei farmaci per la cura in fascia H causa la perdita della vista in decine di migliaia di Persone, generando un’invalidità del 100%. SOI non commenta i conseguenti maggiori costi per lo Stato ritenendo la Vista un bene inestimabile e riduttivamente discutere una quantizzazione del danno.

Sono 100.000 i pazienti in Italia, affetti da maculopatia, che non hanno accesso alle cure.

Questa situazione, unica a livello internazionale e poco virtuosa per un Paese come l’Italia, deve essere modificata e migliorata. Per SOI non risulta più condivisibile il silenzio delle Istituzioni che da anni si accordano, per ragioni di opportunità, per ignorare il problema, quasi a voler confermare che non esiste sostenendo incomprensibili false verità.

Per questo SOI evidenzia e ribadisce l’urgenza di interventi atti a risolvere le attuali criticità attraverso il superamento di quelle illogiche e assurde disposizioni di AIFA che hanno portato alla situazione attuale.

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