Un viaggio lungo trecento capolavori che raccontano Dante Alighieri

Forlì, Musei San Domenico: la maximostra del settecentenario di Dante Alighieri

  Cultura e società   

Dall’1 aprile all’11 luglio la mostra “Dante. La visione dell’arte” sarà accolta nei Musei San Domenico di Forlì ed illustrerà a 360 gradi la figura del padre della Divina Commedia e della lingua italiana attraverso un percorso espositivo ricchissimo, con opere dal Medioevo al Novecento.

La mostra Dante. La visione dell’arteè organizzata nell’ambito delle celebrazioni promosse dal Mibact, che racconteranno a 360 gradi la figura del Sommo Poeta, nel 7° centenario della sua morte.

La scelta di Forlì come scenario dell’esposizione è parte di una strategia di valorizzazione di un luogo e di un territorio che non costituisce solo un ponte naturale tra Toscana ed Emilia-Romagna.

Forlì, infatti, è città dantesca.

A Forlì, lo ricordiamo, Dante trovò rifugio, lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, presso gli Ordelaffi, signori ghibellini della città. A Forlì fece ritorno, occasionalmente, anche in seguito.

La mostra Dante. La visione dell’arte, nata da un’idea di Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, Direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, analizza e ricostruisce l’intimo rapporto tra Dante e l’arte, presentando gli artisti che si sono cimentati nella grande sfida di rendere in immagini la potenza visionaria di Dante, delle sue opere ed in particolare della Divina Commedia, o hanno trattato tematiche simili a quelle dantesche, o ancora hanno tratto da lui episodi o personaggi singoli, sganciandoli dall’intera vicenda e facendoli vivere in sé.

Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha dichiarato: In questo periodo, è importante ritrovare in Dante non solo un simbolo di unità nazionale, ma anche un conforto spirituale e un riferimento culturale comune. La mostra sarà un’occasione per ripensare al padre della lingua italiana e offrirà materia per riflettere sull’importanza che l’opera dantesca - i suoi versi, i personaggi e gli eventi da lui narrati - riveste ancora nei nostri tempi.

Gianfranco Brunelli, direttore delle Grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, ha detto: Penso di poter dire che se c’è un’esposizione davvero completa e davvero nazionale, nell’anno centenario di Dante, quella forlivese si iscrive ad esserlo. Non solo la Commedia viene ricondotta lungo i rispecchiamenti che l’arte ne ha tratto, ma tutto Dante. Un viaggio dell’arte e un viaggio nell’arte che ci consente di rivedere Dante, il suo tempo e il nostro.

La mostra Dante. La visione dell’arte, in sostanza, è un vero e proprio viaggio nella storia dell’arte tra Medioevo ed età contemporanea, con circa trecento capolavori selezionati dal Duecento al Novecento: da Giotto, Beato Angelico, Filippino Lippi, Lorenzo Lotto, Michelangelo, Tintoretto, fino ad arrivare a Sartori, Boccioni, Casorati e tanti altri maestri del contemporaneo.

Circa 50, tra dipinti, sculture e disegni arriveranno a Forlì dalle fiorentine Gallerie degli Uffizi, che, lo ribadiamo, organizza la mostra insieme alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Tra le opere provenienti da Firenze segnaliamo, in particolare, un corpus di disegni a tema di Michelangelo e di Zuccari, i celebri ritratti del Poeta di Andrea del Castagno e di Cristofano dell’Altissimo, le opere ottocentesche di Nicola Monti, Pio Fedi, Giuseppe Sabatelli, Raffaello Sorbi e il capolavoro di Vogel von Volgestein, Episodi della Divina Commedia.

Per la mostra: arriveranno anche prestiti dall’Ermitage di San Pietroburgo, dalla Walker Art Gallery di Liverpool, dalla National Gallery di Sofia, dalla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Museum of Art di Toledo, Musée des Beaux-Art di Nancy, di Tours, di Anger; e poi dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalla Galleria Borghese, dai Musei Vaticani, dal Museo di Capodimonte e da innumerevoli musei italiani e stranieri.

Con uno stile magniloquente e antologico, l’esposizione Dante. La visione dell’artecondurrà il visitatore alla scoperta della crescente leggenda di Dante attraverso i secoli.

La prima fortuna critica del Poeta sarà mostrata attraverso le prime edizioni della Commedia e alcuni dei più importanti Codici miniati del XIV e XV secolo. Apposite sezioni saranno dedicate alla sua fama nella stagione rinascimentale, alla riscoperta neoclassica e preromantica del suo genio, alle interpretazioni romantiche e Novecentesche della sua opera ed eredità; capitoli a parte verranno dedicati all’ampia e fortunata ritrattistica dedicata all’Alighieri nella storia dell’arte, al tema del rapporto tra Dante e la cultura classica, alla figura di Beatrice, che il Poeta eleva ad emblema del rinnovamento dell’arte e delle sue stesse positive passioni.

Protagonisti della mostra saranno anche le molteplici raffigurazioni che alcuni tra i più grandi artisti hanno offerto nel corso della storia della narrazione dantesca del Giudizio universale, dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Il percorso si concluderà con capolavori ispirati, nella loro composizione, al XXXIII canto del Paradiso.

L’esposizione, curata dal Professor Antonio Paolucci e dal Professor Fernando Mazzocca, coadiuvati da un prestigioso comitato scientifico, non sarà solo l’occasione per dare corpo all’anniversario dantesco: nel momento difficile che il mondo intero sta vivendo a causa della pandemia da Covid 19, infatti, la mostra intende rappresentare anche un simbolo di riscatto e di rinascita non solo del nostro Paese, ma del mondo dell’arte e dello spirito di cultura e civiltà che essa rappresenta.

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