Raccolta firme di Capo Verde Go per far sì che Capo Verde venga inserito nella lista dei Paesi in cui si possa tornare a viaggiare per turismo, con tutte le sicurezze del caso

Capo Verde di nuovo aperto al turismo: una petizione

  Turismo d’autore  

7 mesi di chiusura sono tanti per un Paese, come Capo Verde, che vive per lo più di turismo.

Delle 10 isole che formano l’arcipelago di Capo Verde, tre (Sal, Boa Vista e São Vicente) hanno un’economia basata quasi esclusivamente sul turismo. Con il lock down e il fermo dei voli charter, la chiusura dei villaggi e degli hotel e di tutto l’indotto, hanno visto azzerarsi introiti e lavoro.

Il 12 ottobre scorso il Governo capoverdiano ha deciso di riaprire le frontiere al turismo, dopo aver intrapreso tutte le misure di contenimento del virus.

Dall’inizio della pandemia a Capo Verde ci sono stati 94 decessi e soprattutto sull’isola di Santiago dove c’è la maggior concentrazione di popolazione.

È un momento difficile e già dal 18 ottobre, giorno in cui è stata indetta la raccolta firme, le cose sono molto cambiate. L’Italia e tutta L’Europa sono sotto attacco di una nuova ondata. Ma l’apertura delle frontiere intende proprio permettere di scegliere se andare in un luogo alternativo durante la seconda ondata di contagi da Corona Virus.

Ciò non toglie che andranno prese le opportune misure di prevenzione sanitaria, e per questo motivo il tampone in entrata e in uscita sarà obbligatorio.

Ma dobbiamo pensare di poter continuare a vivere e prepararci a quando si potrà responsabilmente di nuovo viaggiare. Per questo motivo la richiesta di poter fruire delle stesse modalità previste per la lista C, (e cioè dei Paesi dove è possibile viaggiare per turismo dietro presentazione di TEST PCR NEGATIVO all’andata e al ritorno), è lecita e importante per fare in modo che i vettori, le strutture, i grandi player e i tour operator possano pianificare e programmare le riaperture.

Oltre ai charter settimanali che portano i turisti a Capo Verde per vacanza di una o due settimane, c’è un importante flusso di persone che hanno scelto di vivere lì una parte dell’anno, svernando. Sono i turisti stanziali con case di proprietà o in affitto, che in questo frangente possono rappresentare un primo passo verso una riapertura graduale, anche a breve.

Sono proprio loro i maggiori fautori della richiesta di apertura e della raccolta firme.

È importante, quindi, sottoscrivere la raccolta firme promossa da capoverdeGO.it per introdurre nel prossimo DPCM italiano la possibilità di viaggiare per turismo a Capo Verde con test PCR negativo.

Iniziata domenica, 23 ottobre 2020 la raccolta firme “#vogliamoviaggiare” sta incontrando molti consensi tra imprenditori e conoscitori dell’arcipelago di 10 isole nell’Oceano Atlantico al largo del Senegal, crocevia fra Africa, Europa e America Latina. Un paradiso con decine di km di spiagge incontaminate, l’inconfondibile oceano blu e sole tutto l’anno.

Dopo la chiusura delle frontiere il 26 febbraio 2020 per difendersi dalla pandemia di Corona Virus, il Governo di Capo Verde riapre al turismo, proponendo una serie di misure (effettivamente adottate) per permettere una vacanza in sicurezza. Misurazione di temperatura e alcol gel all'entrata di hotel, ristoranti, bar e negozi, segnali a terra e verticali per distanziamento fisico, mascherina obbligatoria fino al raggiungimento del tavolo o alla camera d'albergo, centro dedicato all'isolamento di eventuali turisti positivi, ambulatori per le emergenze aperti 24h. Il marchio di certificazione “Turismo Seguro” permetterà ai turisti di identificare quelle strutture certificate e controllate dal Governo.

Il Governo Capoverdiano ed i tanti imprenditori, molti di cui italiani, hanno fatto sforzi economicamente rilevanti per adeguare le strutture al nuovo modello turismo. - dice Simone Magrin, giornalista italiano che vive sull’isola di Sal, autore delle foto pubblicate - Il totale dei decessi per covid 19 dall'inizio della pandemia ad oggi, 23 ottobre, è di 94 persone, di cui solo 9 nelle isole turistiche di Sal 5, Boa Vista 2 e São Vicente 2. Siamo rimasti stupiti per la scelta dell'Italia di posizionare Capo Verde alla lettera E del DPCM del 13 ottobre 2020.

La raccolta firme è un gesto simbolico - prosegue Magrin - per dare un segnale al Ministero degli Esteri affinché valuti gli sforzi fatti da Capo Verde e dunque sposti il Paese nel prossimo DPCM nella lista dei Paesi in cui è possibile viaggiare per turismo dietro presentazione di TEST PCR NEGATIVO all’andata e al ritorno.

L’iniziativa di raccolta firme, raggiungibile al link https://capoverdeGO.it, è supportata innanzitutto dai tanti italiani che vogliono “svernare” in un Paese dal clima mite anche in inverno.

Stiamo ricevendo molte richieste di italiani, giovani coppie e pensionati, che vogliono trascorrere l’inverno lontano da possibili nuove seconde ondate - conclude il giornalista di capoverdeGO.it - per questo abbiamo promosso una raccolta firme che veda il test PCR sempre OBBLIGATORIO, all’andata e al ritorno in Italia: la sicurezza sanitaria deve essere al primo posto, sempre.

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