In una giornata si passa dalle geometrie delle bonifiche all’impressionismo di Villa Pisani Bolognesi Scalabrin

Bassa Padovana: un territorio veneto da riscoprire

  Turismo d’autore  

In questa particolare estate, caratterizzata dall’emergenza sanitaria da Covid 19 e dalla esigenza di trovare nel nostro Paese località in cui sia anche possibile il distanziamento sociale, ecco un’area culturalmente molto interessante: la Bassa Padovana, una zona davvero affascinante della regione Veneto, che si trova a Sud di Padova e che è delimitata dai Colli Euganei, il mare, i fiumi.

La Bassa Padovana è una terra d’acqua ed un mare di terra fertile, un’ampia distesa verde, valorizzata da grandiose città fortificate, ricche di storia e misteri.

Facilmente raggiungibile anche in giornata da Milano.

Oggi scegliamo due tappe relativamente vicine e di grande interesse: Stanghella, per scoprire le diverse tecniche utilizzate dall’uomo per disegnare la campagna veneta, e Vescovana, dove si può visitare la Villa Pisani Bolognesi Scalabrin, un sontuoso palazzo rinascimentale, raffinato salotto culturale nell’Ottocento ed oggi B&B, sede anche della rassegna Giardinity.

A Stanghella si deve assolutamente visitare il Museo Civico Etnografico “Camillo Corrain”, che fa parte del sistema museale della Bassa Padovana insieme ai musei civici di Granze e Villa Estense. La gestione del Museo, istituito in collaborazione con l’Amministrazione Comunale per iniziativa del Gruppo Bassa Padovana, con la guida di Camillo Corrain, si propone la conservazione di un patrimonio di conoscenze, tradizioni, documenti e materiali che ne hanno fatto un punto di riferimento fondamentale per un percorso scientifico-divulgativo e di ricerca storica e antropologica nel territorio che va dai Colli Euganei all’Adige.

La visita inizia dalla Sala dell'Osteria, la sala dell’accoglienza, che ricostruisce lo spazio di un’osteria, dove sono esposti botti, tini ed altri attrezzi per il vino. Si prosegue nella Sala delle Officine Rurali, dove sono esposti gli attrezzi di lavoro di tre importanti artigiani - il falegname, il fabbro ed il maniscalco - e quindi nella Sala della Ruralità dove sono esposti pezzi che raccontano la vita quotidiana.

Il clou del museo, però, si può visitare nel piano superiore: in una sala, infatti, si trova la gigantesca Carta del Retratto del Gorzon, un'imponente carta catastale, del 1600, che documenta la trasformazione del territorio nel periodo delle bonifiche veneziane. Si scopre così la storia di questa terra, modificata audacemente nei secoli dalla mano e dall’intelligenza umana: da terra paludosa, malarica, difficile da abitare e lavorare, è diventata, con il coraggioso taglio di argini e canali, con la bonifica, con il nuovo regime delle acque, una terra fertile recuperata al lavoro e all’agricoltura. E colpisce anche il ritrovamento fortuito della Carta, nascosta tra le travi del tetto: un documento davvero eccezionale, con tutte le indicazioni precise, in colori diversi, delle destinazioni d’uso del territorio, paludi, rete idrografica, valli, terreni vitati e arativi.

Un motivo che da solo giustifica una visita al Museo di Stanghella.

In un’altra sala troviamo altri documenti cartacei, in originale o in copia, provenienti dalle famiglie Pisani e Centanin, come, ad esempio, vecchie tavolette topografiche, carte catastali ottocentesche, carte corografiche, idrografiche, tavole di raffronto per le misure, pergamene, tavolette riferibili alla Prima Guerra Mondiale,.

Proseguendo la visita, nella sala Colonizzazione Antica sono esposti, didatticamente, reperti del periodo preistorico e protostorico, provenienti da vari luoghi della Bassa Padovana, con pannelli illustrativi che corredano le esposizioni; mentre in un’altra sala è esposto un ampio repertorio di ceramiche legati alla vita rurale e al suo quotidiano, alle tradizioni della terra, alla religiosità e al lavoro dei campi.

Info: http://museo.comune.stanghella.pd.it

A Vescovana, a pochi chilometri, si può visitare la Villa Pisani Bolognesi Scalabrin: un’antica corte medioevale trasformata in un sontuoso palazzo rinascimentale ed anche in un raffinato salotto culturale nell’Ottocento.

La villa fu eretta nella prima metà del '500 su committenza del Cardinale Francesco Pisani, patrizio veneziano, vescovo di Padova, quale sede amministrativa delle proprietà fondiarie acquisite dalla famiglia nel 1478 nella Bassa Padovana.

A seguito dello spostamento degli interessi economico-finanziari della famiglia in terraferma, il nobile patrizio veneziano commissionò ad Andrea Palladio e ai maggiori architetti e pittori del tempo la costruzione e la decorazione di numerose ville e palazzi nella zona, tra cui oltre a questa anche il Palazzo di Montagnana e quello di Monselice.

La villa del Pisani è stata poi rinominata GROMBOOLIA dalla Contessa Evelyn van Millingen Pisani, sposa di Almorò III, in onore del regno immaginario sognato da Edward Lear.

Fu proprio lei l’autrice della nuova impostazione del magnifico parco, ispirato all’arte dei giardini islamici, italiani, inglesi, in un mix affascinante, dove è bello perdersi.

E fu Evelyn anche la ideatrice di un salotto letterario che riunì a Villa Pisani il fior fiore della intellighenzia europea dell’800.

Tuttora lo spirito di Evelyn pervade questo piccolo paradiso in terra, che trasmette forti sensazioni.

Oggi invece, la signora che guida la vita di Villa Pisani è la nuova proprietaria, Mariella Bolognesi Scalabrin, anche lei legatissima alla Villa come Evelyn: a lei si devono i restauri imponenti degli affreschi e la valorizzazione della Villa come location, oltre alla creazione della rassegna annuale Giardinity, che richiama qui migliaia di visitatori.

Info: www.villapisani.it.

Il GAL Patavino é il Gruppo di Azione Locale, promosso dall'Unione Europea, incaricato di sviluppare piani e programmi di interventi dedicati al miglioramento socio-economico delle comunità rurali. Costituita nel 1994, La Società Consortile GAL Patavino, infatti, realizza progetti a favore del territorio, valorizzando le risorse e promuovendo un nuovo approccio culturale e imprenditoriale.

Info: www.galpatavino.it

Franca D. Scotti

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