La campagna di prevenzione è in corso fino al 28 febbraio

Maculopatia e Retinopatia senile: in corso il Mese della Prevenzione

  Salute  

Fino a venerdì 28 febbraio è ancora possibile partecipare alla Campagna di Prevenzione della Maculopatia e Retinopatia senile, che è stata presentata alla stampa dal Professor Francesco Bandello. Direttore della Clinica Oculistica dell’Università Vita-Salute, H San Raffaele di Milano, il Dottor Lucio Buratto, Direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO) di Milano, e il Professor Giovanni Staurenghi. Direttore Struttura Complessa di Oculistica. H Fatebenefratelli - Sacco di Milano.

La Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE), lo precisiamo, è una patologia che colpisce l’area centrale della retina detta macula. Il processo degenerativo è dovuto all’accumulo di grassi (lipidi) e detriti cellulari causato da alterazioni del metabolismo. La conseguenza è una sofferenza cronica dei fotorecettori. Le cellule retiniche deputate alla visione, quindi, hanno un danno irreversibile. La Degenerazione Maculare Senile può avere due complicanze, la forma umida (essudativa, la più rara, caratterizzata dalla presenza di neovasi maggiormente permeabili: il liquido e le altre sostanza che fuoriescono dai vasi, infatti, si possono localizzare in varie parti della retina e creare così alterazioni anatomiche con danno irreversibile) e la forma secca (atrofica, la più comune, la più lenta a dare diminuzione della vista. E’ caratterizzata da un assottigliamento progressivo della retina con scomparsa del tessuto). La DMLE risulta bilaterale nella maggior parte dei casi e generalmente tende a progredire.

Nei Paesi industrializzati questa patologia rappresenta la principale causa di perdita della visione centrale dopo i 55 anni, causando il 41% dei casi di cecità legale secondo l’OMS. Questa malattia cresce di pari passo con l’allungamento della vita media. La sua incidenza è destinata ad aumentare in tutto il mondo. Si stima che, ad oggi, siano oltre 30 milioni le persone affette, ma i dati di prevalenza evidenziano che solo negli Stati Uniti si possa passare dagli 11 milioni odierni ai 22 milioni di persone colpite entro il 2050.

In Italia si stima che le persone affette da DMLE siano tra gli 800.000 e 1 milione, con più di 80.000 nuovi casi all’anno. La diffusione della malattia riguarda oggi circa il 10% delle persone di età compresa tra 65 e 75 anni, sale al 27% dopo i 75 anni, per raggiungere il 40 - 50% di persone over 80. Le più colpite sono le donne.

La DMLE rappresenta, quindi, una vera e propria malattia sociale e di grande impatto economico per i sistemi sanitari nazionali. Se non è trattata, infatti, la DMLE può compromettere la capacità di compiere attività fondamentali della vita quotidiana, come, ad esempio, la lettura, il riconoscimento delle persone, la guida, …

Per il grado di disabilità che può determinare la DMLE può essere paragonata all’ictus severo e risulta essere la principale causa di depressione da malattia nell’età avanzata.

Il sintomo iniziale della maculopatia può essere la visione distorta delle immagini (metamorfopsia) legata alla alterazione anatomica a livello dei fotorecettori che non essendo più perfettamente allineati creano la distorsione. Accanto a questo può esserci la comparsa di una macchia nera solidale con lo sguardo (scotoma).

E’ fondamentale, quindi, l’attività di prevenzione da effettuarsi attraverso l’informazione, la promozione di campagne diagnostiche e la volontà delle persone di sottoporsi a screening periodici.

La diagnosi, oggi, viene fatta con un insieme di esami quali l’esame della vista l’esame del fondo oculare e la tomografia ottica a radiazione coerente (OCT). Maggiori approfondimenti possono essere poi necessari nel caso della comparsa di complicanze. Il vantaggio dell’OCT è che è una tecnica non invasiva che utilizza una luce non visibile dall’occhio umano e che permette di visualizzare i vari strati della retina come un preparato istologico in vivo.

Purtroppo non vi sono terapie per la complicanza atrofica.

Per quanto riguarda la complicanza neovascolare, attualmente le terapie più utilizzate ed efficaci sono le iniezioni intravitreali con farmaci che bloccano in vario modo il VEGF (fattore di crescita endoteliale). Questi farmaci agiscono nel ridurre principalmente l’essudazione e devono essere somministrati con iniezioni intravitreali mensilmente per i primi mesi e poi più volte all’anno sulla base delle indagini diagnostiche eseguite con l’OCT.

Altre terapie meno frequentemente usate sono la terapia fotodinamica che prevede l’iniezione in una vena del braccio di una sostanza (Verteporfina) che si lega ai recettori delle LDL, di cui le lesioni neovascolari sono ricche, e successivamente viene irradiata con un raggio laser che non scalda ma solo attiva il farmaco con la conseguente azione sulla lesione.

Altra terapia è il trattamento laser che prevede la coagulazione (cioè la bruciatura) della lesione neovascolare. Tuttavia questo trattamento comporta anche la lesione della retina e quindi deve essere limitata a particolari lesioni neovascolari.

La degenerazione maculare senile, legata all’invecchiamento della retina, colpisce in Italia oltre un milione di persone, soprattutto dopo i 65 anni, ma i numeri sono in crescita proprio perché sta aumentando la popolazione anziana potenzialmente candidata alla malattia. L’aspettativa di vita è in aumento nel mondo, ma vivere più a lungo è un premio senza valore se la qualità della vita è compromessa da cattive condizioni di salute e dalla perdita di autonomia, come quando si perde la capacità di vedere.

La Campagna di Prevenzione della Maculopatia e Retinopatia senile, lo precisiamo, è promossa dal Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO) in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano e l’ASST H Fatebenefratelli-Sacco di Milano.

Fino a venerdì 28 febbraio, quindi, consigliamo di prenotare in uno dei 25 Centri individuati in 13 regioni un esame, gratuito, in grado di rilevare queste due invalidanti patologie che, se non diagnosticate per tempo, possono portare alla cecità. Gli screening sono effettuati da equipe medico-infermieristiche altamente qualificate e dotate delle attrezzature più all’avanguardia. Investire negli screening e in efficaci terapie per mantenere e migliorare le funzionalità dell’individuo è di cruciale importanza.

Questa è la linea da seguire - ha affermato il dottor Lucio Buratto - e lo scopo e finalità del nostro impegno.

Questa importante iniziativa medico-sociale ha avuto nuovamente il patrocinio del Ministero della Salute, della Società Oftalmologica Italiana e di IAPB Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità.

Per aderire alla Campagna occorre consultare il sito www.curagliocchi.it.

Giovanni Scotti

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