Un film di RICHARD LINKLATER tratto dal bestseller di Maria Semple pubblicato in Italia da Rizzoli

La sicurezza di una grande CATE BLANCHETT in “Che fine ha fatto Bernadette?”

  Cultura e società   

Il romanzo di Maria Semple “Che fine ha fatto Bernadette?”, del 2012 e salito in cima alla lista dei best-seller del New York Times, è emozionante, commovente, divertente.

Al centro Bernadette Fox, una donna di mezza età complessa, difficile, scostante.

Un romanzo perfetto per essere portato sul grande schermo.

Richard Linklater. Il regista nominato all'Oscar® ne rimase immediatamente incuriosito. "È un ritratto davvero complesso di una donna di mezza età particolarmente geniale ma che non pratica la sua arte", dice. "Ciò che viene dopo è divertente e anche un po’ spaventoso. Per chiunque. È anche un ritratto meravigliosamente complesso di una relazione a lungo termine. Della genitorialità, e degli alti e bassi che la caratterizzano".

Il film gioca le sue carte soprattutto sulla interpretazione di Cate Blanchett, sempre perfetta nel calibrare i personaggi, senza eccedere in caricature, anche quando possono apparire eccessivi.

Bernadette Fox, la protagonista, è una leggenda nel campo dell'architettura, ma da tempo ha smesso di lavorare e si è ritirata a vita privata. Non è un tipo facile. Dietro i suoi occhialoni da diva si celano modi scostanti e un'abrasiva ironia nei confronti del mondo e delle persone.

Un giorno la figlia Bee (Emma Nelson) chiede un viaggio in Antartide come premio per la pagella perfetta. Bernadette si getta eroicamente nei preparativi, ma ormai è consumata dallo sforzo di adattarsi a una vita che non le assomiglia affatto e in cui non si ritrova. Incapace di gestire intoppi e disastri del quotidiano, abbandona i preparativi e asseconda il suo istinto di fuga, scomparendo di punto in bianco e lasciando a suo marito (Billy Crudup) e a sua figlia il compito di raccogliere i cocci. E sarà proprio Bee a iniziare a ricomporre il puzzle per scoprire che fine ha fatto Bernadette...

Gli sceneggiatori osservano "Abbiamo puntato sulla crescita del viaggio interiore di Bernadette e lasciato andare i dettagli cronologici del romanzo. Fin dalla nostra prima conversazione a riguardo, abbiamo parlato di come questa fosse una storia sulla necessità per un essere umano di creare, a modo suo e non seguendo percorsi prestabiliti dalla società. Fondamentalmente, la voce di Bernadette e la sua consapevolezza di sé sono davvero il cuore di tutto il film - pieno di umorismo e cervello, rabbia ed empatia. Questo è ciò che fa andare avanti la storia e abbiamo lavorato su quello".

La Blanchett si era innamorata di questo personaggio complesso, impetuoso e intelligente, fin dal primo momento.

"È uno sguardo molto divertente e doloroso su una donna che si trova in un momento di caos, in procinto di affrontare un enorme cambiamento nella sua vita", afferma Blanchett. "Tutte le negatività che vengono fuori da ciò che pensavi di essere, dovendo affrontare chi sei veramente, per passare poi a chi potresti diventare. E così troviamo Bernadette e la sua famiglia in quel momento di crisi. Penso che stia attraversando un momento di caos, perché non si può sfuggire a ciò che si pensa di essere, e ci si deve confrontare con chi si è in realtà prima di poter andare avanti - e ciò accade spesso nella mezza età. E Maria Semple, e penso anche Rick nella sua sceneggiatura, ha scritto qualcosa di esilarante e molto specifico, ma anche abbastanza doloroso e spesso imbarazzante".

C'era un notevole fascino nell’interpretare un personaggio con delle debolezze molto umane e comuni. "La cosa con cui forse mi sono identificata maggiormente è quanto sia impossibile sfuggire a se stessi", afferma Blanchett. "E soprattutto quando si invecchia, è necessario affrontare il passato e assumersi la responsabilità di sé stessi per poter andare avanti".

La cosa più intrigante di Bernadette è la sensazione di fallimento dopo i grandi successi, poiché tutti hanno grandi aspettative e non si sa se si sarà capaci di soddisfarle.

Per questo è molto più facile sparire, ma anche molto difficile riemergere.

Proprio come Anna Wintour, Bernadette è nota per aver sempre indossato i suoi occhiali da sole oversize e molto scuri, una tradizione che secondo Semple ha avuto origine quando lei stessa si è trasferita da Los Angeles a Seattle.

La soluzione delle tensioni arriva quando Becky, una biologa marina che Bernadette incontra in Antartide, la invita ad avventurarsi in mare dove, tra i vasti ghiacciai, improvvisamente l'intero mondo di Bernadette si schiude.

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