Una potente caccia all’uomo sull’isola di Manhattan: tensione e suspence

In arrivo sugli schermi City of Crime

  Cultura e società   

Il mistero comincia subito quando a New York una coppia di criminali entra in un ristorante per rubare un carico di cocaina, ne trova molta più del previsto, e viene disturbata dall’arrivo di agenti di polizia, che i due ladri uccidono.

Da qui un’imponente caccia all’uomo, in cui i due diventano obiettivo, non solo delle forze dell’ordine, ma anche di concorrenti nello spaccio.

Il detective Andre Davis, a sua volta, incaricato di trovarli, deve vedersela non solo con i due criminali pronti a uccidere, ma anche con gli immancabili colleghi corrotti e convolti nell’affaire, che faranno di tutto per porre ostacoli al suo percorso.

Andre, che è figlio di un poliziotto ucciso in servizio, come da prima scena iconica del film, ottiene di isolare l'intera isola di Manhattan bloccando ponti e tunnel per alcune ore notturne.

Come enfaticamente viene sottolineato "ci sono 21 ponti dentro e fuori Manhattan, Bisogna chiuderli. Tre fiumi chiusi, 4 tunnel bloccati. Fermate ogni treno e tutte le metropolitane possibili. E poi inondiamo l'isola di pattuglie". Così la caccia all'uomo può cominciare.

In una corsa contro il tempo, Andre vuole a tutti i costi arrivare alla verità, prima ancora di fare giustizia diretta, come è abituato a fare.

Diretto dal regista irlandese Brian Kirk, City of Crime ha come protagonista un uomo duro e puro, anche troppo definito caratterialmente e quindi un po’ scontato.

Il film però mantiene alta la tensione fino alla fine, quando si risolvono tutti gli enigmi e diventa chiaro il quadro di chi tradisce chi.

Molti i momenti intensi, dal funerale iniziale del poliziotto, all'inseguimento tra vicoli e metropolitana di New York, con inquadrature di grande effetto, alle scene di sparatorie anche molto cruente.

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