Dal 4 al 6 dicembre nella Valle di Colchagua, in Cile, si è svolta la 4TH UNWTO GLOBAL CONFERENCE ON WINE TOURISM, organizzata dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) - agenzia speciale delle Nazioni Unite e dal Governo Cileno. La conferenza ha portato a Santiago istituzioni e rappresentanti da tutto il mondo per discutere di questo segmento in rapida ascesa. Potente driver di attrazione turistica il mondo del vino ha assunto un ruolo centrale nel branding di varie destinazioni turistiche. La sua potenzialità si estende, infatti, anche al di là delle porte delle cantine, apportando valore in termini economici e sociali alle regioni stesse. Roberta Garibaldi, esperta di turismo enogastronomico e autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, è stata relatrice di questo appuntamento per il panel “The Innovator and the Entrepreneur - Creating the Wow Factor in Winery Visits”. L’intervento ha visto la Professoressa approfondire il ruolo delle nuove tecnologie nello sviluppo di esperienze per il turista in cantina attraverso una selezione di best practice italiane ed internazionali. “Il progresso mette a servizio degli operatori una serie di strumenti tecnologici e multimediali, tuttavia la loro applicazione”, ha affermato la Professoressa; “non vuole sostituire l’uomo, ma portare dei vantaggi in termini di maggiore interazione, personalizzazione, coinvolgimento, (edutainment e comprensione tramite lo storytelling. Inoltre non avendo vincoli spazio temporali possono concorrere ad aumentare l’accessibilità ed allargare il bacino potenziale di utenza. A volte queste tecnologie possono diventare un’esperienza in sé.”
UNWTO ha posto l’attenzione sulle prospettive future del comparto, evidenziando una serie di sfide che dovranno essere affrontate adeguatamente dai governi e dalle singole destinazioni.
Le sfide future: conoscenza, cooperazione, integrazione e digitalizzazione
Una conoscenza approfondita del settore così come del turista interessato sono il punto di partenza per la creazione di proposte in linea con le tendenze ed i bisogni dei turisti. Si delinea dunque la necessità di raccogliere dati affidabili e aggiornati sul settore.
L’accoglienza del turista non può prescindere dall’inclusione della comunità locale nel processo di creazione delle esperienze. Oltre che da una adeguata formazione che possa mettere nelle condizioni gli operatori di meglio accogliere il visitatore e soddisfare la molteplicità delle sue esigenze. È compito delle amministrazioni locali favorire questo processo di inclusione affinché la comunità sia coinvolta in prima persona nel processo decisionale. Allo stesso modo l’amministrazione si dovrebbe porre l’obiettivo di facilitare l’accesso al mercato online attraverso piattaforme di e-commerce, soprattutto per quelle realtà che non hanno la capacità economica e le competenze per farlo.
Fondamentale nella promozione dell’enoturismo è la strutturazione di una più stretta collaborazione tra settore pubblico, aziende private e comunità locale ai fini di una corretta gestione e pianificazione della destinazione sul lungo periodo. Ciò consentirebbe di creare un sistema integrato dove i vari attori contribuiscono alla definizione della immagine della destinazione enoturistica enfatizzandone i valori e le caratteristiche.
La vendita, la fidelizzazione, la creazione e la promozione dell’immagine della destinazione al giorno d’oggi non possono prescindere da solidi investimenti nel digitale. Il mondo online è un importante palcoscenico di comunicazione: social media, siti di destinazione così come siti aziendali si rivelano essere potenti contenitori in grado di trasferire informazioni al grande pubblico. In questo senso le amministrazioni dovrebbero prevedere un aiuto a piccole realtà perché che si evolvano in direzione digitale.
UNWTO rimarca come le cantine siano una parte, anche molto rilevante, della destinazione. Il turista che si reca sul territorio non vuole fare esperienza di un singolo elemento, ma conoscerlo facilmente nella sua complessità. Ad esempio vuole avere la possibilità di acquistare prodotti del territorio così come visitare un’azienda vitivinicola. È quindi importante creare una catena di valore integrata. Il turista non ha un ruolo marginale, il suo coinvolgimento passa attraverso la sua sensibilizzazione nei confronti delle tematiche sociali e ambientali legate all’atto di viaggiare (travel pledge).
Infine è importante conservare l’essenza della destinazione a prescindere dalle dimensioni e dall’impatto estetico. Le cantine così come i ristoranti locali devono poter mantenere le proprie caratteristiche di tipicità e di legame con il territorio.
La Valle di Colchagua
Lo scenario della conferenza è stata la Valle di Colchagua, una zona rurale circondata da montagne, un territorio assolato e pianeggiante punteggiato di vigneti situato a circa 100 miglia a sud della capitale di Santiago. La Valle, che inizia ai piedi delle Ande e arriva a ovest verso l'Oceano Pacifico, vanta alcune tra le migliori produzioni vitivinicole cilene. Le condizioni microclimatiche e il terroir combinati con la dinamicità degli imprenditori locali ha lanciato con successo la Valle del Colchagua sul palcoscenico internazionale.
Roberta Garibaldi è docente universitaria ed esperta di turismo enogastronomico. Membro di vari comitati scientifici ed editoriali, è responsabile del “Food Tourism Research & Trends” della World Food Travel Association, è nel Board del World Gastronomy Institute e del Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Scienze del Turismo (SISTUR). Autrice di decine di pubblicazioni tra monografie, curatele, contributi in volume, articoli in rivista e pubblicazioni in atti di convegno. Keynote speaker durante conferenze ed eventi, è regista di progetti territoriali a livello locale ed internazionale. È autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano.
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