Le Valli di Lanzo, solcate dal fiume Stura di Lanzo e che prendono il nome dalla città di Lanzo Torinese, posta ai loro piedi, sono tre valli delle Alpi Graie piemontesi

Valli di Lanzo: prodotti tipici e meridiane

  Turismo d’autore  

Da Nord verso Sud si incontra prima la Val Grande di Lanzo, con Cantoira, Chialamberto e Groscavall, quindi la Val d´Ala, con Ala di Stura e Balme, ed infine la Valle di Viù, con Viù; Lemie e Usseglio. La Val Grande di Lanzo si unisce alla Val d´Ala a Ceres e di qui scendono congiunte attraverso l´abitato di Mezzenile e Pessinetto; nel comune di Traves si uniscono alla Valle di Viù e di qui le tre valli proseguono insieme incrociando l´abitato di Germagnano fino ad arrivare a Lanzo.

Dalla fine del XIX secolo le valli di Lanzo sono collegate al capoluogo piemontese con la ferrovia Torino - Ceres, la prima ferrovia d´Europa elettrificata con corrente continua ad alto voltaggio. La Ferrovia è stata costruita poco per volta: il primo tratto di ferrovia, che collegava la stazione di Porta Milano a Venaria Reale, fu inaugurato il 18 aprile 1868; dal successivo 1° dicembre 1868 si poteva proseguire fino a Caselle e dal 28 febbraio 1869 si raggiungeva anche Cirié, per un totale di 21 km. Il 6 agosto 1876 la linea fu portata prima fino a Lanzo Torinese, quindi, grazie anche al lavoro dei prigionieri di guerra austriaci, nel giugno 1915 a Germagnano e il 17 giugno 1916 a Ceres. L´intera linea montana ha tratti in pendenza massima al 35‰, curve di 200 m di raggio e lunghezza complessiva di circa 44 km. Il 6 ottobre 1920 la Torino - Ceres fu la prima ferrovia al mondo ad adottare la trazione elettrica a corrente continua ad alta tensione (4000 V).  Caratteristiche anche le stazioni della tratta montana, da Lanzo a Ceres: costruite tra il 1886 ed il 1918 sono in tipico stile svizzero con pianta rettangolare, sale d´attesa di prima e seconda classe, alloggio per il custode al primo e secondo piano e tetto a quattro spioventi. Quattro stazioni sono più grandi (Lanzo, Germagnano, Pessinetto e Ceres), mentre le altre quattro (Funghera, Traves, Losa e Mezzenile) hanno dimensioni minori, pur mantenendo le stesse caratteristiche per quanto riguarda pianta, facciata e tetti.

Le Valli di Lanzo sono contornate da alcuni delle maggiori vette del Piemonte, soprattutto lungo la linea di confine con la Francia. Partendo da nord e scendendo verso sud incontriamo il Gruppo delle Levanne composto da Levanna Orientale (3.555 m), Levanna Centrale (3.619 m), Levanna Occidentale (3.593 m), Uia di Ciamarella (3.676 m), Uia di Bessanese (3.606 m), Punta d´Arnas (3.560 m), Croce Rossa (3.566 m) e Rocciamelone (3.538 m).

Alla confluenza dei fiumi Stura e Tesso troviamo Lanzo (m. 515), caratteristico paese medievale adagiato sul Monte Buriasco, che, per la sua posizione, è un passaggio obbligato per coloro che dalle Valli di Lanzo volevano scendere o salire dalla pianura. Simboli della città sono la torre di Aymone, le chintane (stretti passaggi coperti di raccordo tra le antiche strade del borgo) e soprattutto il Ponte del Diavolo, un unico arco di ben 37 metri di luce costruito nel 1378, che unisce il monte Basso con il monte Buriasco. Nel 1564, durante la pestilenza di Torino, per paura del contagio, fu costruita, sulla sommità dell´arco, una porta per chiudere il ponte, lasciando poi passare solo chi presenti la bolletta del luogo di provenienza, contrassegnata dal sigillo di Lanzo.

In questa località consigliamo di degustare uno dei prodotti tipici della Provincia di Torino: i Torcetti di Lanzo, prodotti da Al Turcet: un prodotto di pasticceria secca a lievitazione naturale, costituito da un bastoncino di pasta, ricoperto di zucchero, e ripiegato ove le due estremità si uniscono assumendo una forma ovale, allungata, a goccia. Ottenuti dall’impasto del pane e passati nello zucchero o nel miele, venivano cotti sull’imboccatura del forno comune dei paesi, in attesa di infornare il pane, e costituivano una rara golosità destinata ai bambini. Ritroviamo i "torchietti", come venivano allora chiamati per la loro forma attorcigliata, già descritti nel libro "Confetturiere Piemontese" edito nel 1790 e nel "Trattato di cucina e pasticceria moderna" del 1854 Giovanni Vialardi, aiutante capocuoco dei re Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, descrive ben tre ricette di torchietti.

Proseguendo nell’escursione della valle consigliamo di arrivare fino ad Ala di Stura, censito come il paese con una delle più alte concentrazioni di Affreschi e Meridiane d’Italia e addirittura in Europa. Il territorio comunale di Ala di Stura, a causa di una collocazione su una direttrice di collegamento tra la Francia e l’Italia e come asse fondamentale di scambi commerciali fin dall’antichità, ha mantenuta viva nel tempo la tradizione costruttiva di orologi solari, che gli permettevano di aprirsi e relazionare esternamente crescendo ed evolvendosi continuamente. L’elenco e la descrizione dei quadranti solari individuati nel Comune di Ala (circa 76, più le ultime due nate da poco), meritano particolare attenzione. Diversi orologi solari costruiti nella seconda metà dell’Ottocento hanno un loro fascino antico particolare, insieme agli Affreschi e alle incisioni rupestri sono un patrimonio “antico” di notevole interesse per appassionati e turisti, che il Comune, nel progetto “Ala , il Paese delle Meridiane e degli Affreschi” si impegna a portare avanti con questa iniziativa e collocare negli itinerari storico/culturali del Piemonte, dei percorsi affascinanti che portino indietro “nel tempo” la memoria, facendoci vivere per un attimo sensazioni antiche quando la tecnologia ancora non esisteva.

In questa località troviamo altri due prodotti che, se realizzati secondo la metodologia di lavorazione, gli ingredienti e le modalità di conservazione e stagionatura definiti nel disciplinare di produzione, possono essere ricompresi nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino: il Salame di Turgia e due tipi di formaggi.

Nelle Valli di Lanzo la tecnica dell´insaccato, nata per il suino come metodo più sicuro di conservazione per le carni, si è estesa anche ad altri animali: così è nato il Salame di Turgia, preparato con la carne della vacca da latte che non ha avuto vitelli, sterile ed improduttiva. Il salame di turgia ha una duplice origine. La prima, più antica, come necessità, da parte dei contadini, di non sprecare la carne degli animali della fattoria, anche se poco pregiata, la seconda, più recente, per corrispondere alla necessità delle macellerie di utilizzare tutta la carne, quando non erano ancora dotate di frigoriferi come quelli odierni. La carne non è più quella di scarto, ma è carne di prima scelta, le tecniche di produzione si sono affinate, ma la ricetta è rimasta quella antica.

In questa zona, in piccoli caseifici aziendali di valle o di alpeggio, sono anche prodotti la Toma di Lanzo, stagionata di latte vaccino, e la Toma del Lait Brusc, dal sapore particolarmente fresco e dalla pasta friabile, con accenti di erbori natura, che si sposa con saporiti salumi e corposi vini rossi.

Ulteriori informazioni:

 Turismo Torino - Via Maria Vittoria 19, 10123 Torino - Tel. +39.011.8185011 - Fax +39.011.883426

 

Grand Hotel Ala di Stura - Via Pian del Tetto, 2, 10070, Ala di Stura (TO) - tel. 012355189 - fax 0123565000 - www.grandhotelaladistura.it - info@grandhotelaladistura.it.

Al Torcet Snc Di Ariola -Via  Cibrario 21, 10074 Lanzo Torinese (TO)

Formaggeria Ca’ du Roc - Fraz. Cresto, 73 - Località Pian della Pietra - Ala Di Stura - Tel. 0123/55410.

Giovanni Scotti

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