Il viaggio, che riporta il Lambrusco nel cuore della ristorazione italiana, è continuato a Milano con cinque grandi chef che insieme hanno proposto un inedito menu degustazione

Gambero Rosso: Il giro d’Italia con il Lambrusco

  Food and beverage  

Lunedì 11 novembre, a Milano, presso il Meliá Milano Hotel, in Via Masaccio, si è svolta la seconda tappa del Giro d’Italia con il Lambrusco, organizzata da Gambero Rosso, insieme con il Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena ed il Consorzio Tutela e promozione dei Vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e di Canossa, per celebrare la capacità del lambrusco di conciliare tutto, la classicità e la modernità, l’anima popolare ed i contenuti alti.

Il lambrusco, ottenuto da uve nere, coltivate soprattutto in Emilia-Romagna (province di Modena, Reggio Emilia e Parma), ed in Lombardia (Provincia di Mantova), è un vino rosso frizzante o spumante (in questo caso, può essere secco, amabile, dolce). Sia la versione frizzante sia quella spumante possono essere pure rosé.

In Italia esistono diverse DOC e IGT specifiche per il lambrusco, che indica non solo una serie di vitigni a bacca nera ma anche il vino prodotto con questi.

Il lambrusco, che, lo sottolneiamo, è il vino italiano più versatile a tavola, sicuramente meritevole di comparire nelle carte dei vini del nostro Paese, non solo è ritornato protagonista nella ristorazione italiana, ma è anche il più conosciuto all’estero: può, infatti, ben accompagnare anche cucine che hanno un repertorio lontano dalla classicità italiana.

Il lambrusco, dunque, a Milano è stato celebrato da cinque autentici fuoriclasse: Pietro Vergano del Consorzio di Torino, Daniele Minarelli dell’Osteria Bottega di Bologna, Giuseppe Gasperoni del Povero Diavolo di Torriana di Rimini, Sebastiano Caridi di Caridi Pasticceria Faenza, Eugenio Boer di Bu:r Milano. I cinque chef hanno presentato un menu dedicato al lambrusco e a ogni piatto è stata abbinata una tipologia: Sorbara, Salamino di S. Croce, Grasparossa di Castelvetro, Colli di Scandiano e Canossa Lambrusco, Reggiano Lambrusco.

La serata ha avuto inizio con un aperitivo di benvenuto con salumi modenesi - Mortadella Bologna IGP La Santo, Pancetta alle erbe Mediterranee, Salame Il Settecorde e Culatta - serviti in abbinamento al Lambrusco metodo classico e con il Parmigiano Reggiano in abbinamento al Modena DOC Lambrusco secco.

La serata è poi proseguita con la cena

Silvio Chicco e Pietro Vergano di Consorzio, Torino, hanno proposto il primo antipasto: la “Terrina di bollito e salse all’italiana” in abbinamento al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC secco.

Eugenio Boer di Bu:r, Milano, ha proposto il secondo antipasto: l’“Orto d’autunno” in abbinamento a Colli di Scandiano e Canossa DOC Lambrusco.

Daniele Minarelli e Fabrizio Monti di Osteria Bottega, Bologna, hanno preparato il primo piatto: i “Rigatoni al torchio con ragù di frattaglie di cortile tagliate a coltello e ovarine” in abbinamento al Reggiano DOC Lambrusco.

Giuseppe Gasperoni del Povero Diavolo, a Torriana (Rimini) ha proposto il “Fegato di maiale con la rete, cipollotto, alloro e sedano rapa” in abbinamento al Lambrusco di Sorbara DOC.

Sebastiano Caridi di Caridi Pasticceria, Faenza e Bologna, infine, ha concluso la cena, portandoo in tavola “Agrumi, mandorle e cioccolato” in abbinamento al Lambrusco Salamino di S. Croce DOC secco.

Info: www.tutelalambrusco.it - www.vinireggiani.com - www.gamberorosso.it.

Giovanni Scotti

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