Una splendida stagione di colori e sapori: e si può facilmente ampliare l’itinerario al vicino Monferrato

Lomellina: borghi rossi e risaie

  Turismo d’autore  

I campi di riso giallo intenso attendono di essere tagliati sullo sfondo di filari di pioppi e cipressi.

Cieli lunghi si riflettono nei corsi d’acqua.

Potrebbe essere un quadro di Van Gogh. Invece siamo in Lomellina, quell’angolo di terra lombarda tra Sesia, Po e Ticino, incuneato tra Monferrato e OltrePo pavese.

Terra agricola per eccellenza, legata al riso che qui governa paesaggio ed economia. E l’economia attinge ancora al modello della corte lombarda: una grande struttura a ferro di cavallo, mattoni rossi e legno, porticati e magazzini, stalle e case coloniche. Ne è perfetto esempio, a Pieve del Cairo, la Cascina San Marzano che costituisce parte del patrimonio rurale della Lomellina; la sua struttura originaria risale al ‘700, come risulta da una carta topografica della seconda metà del XVIII secolo, mentre il suo nome deriva, molto probabilmente, da San Marzano (o San Marciano), vescovo di Tortona, suo patrono.

I suoi 135 ettari di terreni agricoli sono percorsi da una fitta rete di corsi d’acqua

storici, naturali e artificiali, come la Roggia Molinara e la Roggia dei Prati.

Nei 30 ettari di bosco che la circondano, sopravvivono ancora alcuni esemplari di rari ontani in cui è possibile avvistare le gallinelle d’acqua e gli aironi.

Fino a quarant’anni fa in tutte le cascine c’erano anche i dormitori per le mondine, lavoratrici stagionali immigrate che si fermavano per tutta la stagione, da aprile, quando le risaie venivano allagate a formare il famoso “mare a quadretti”, a tutta l’estate, in cui si passavano le giornate chine 10 ore al giorno a pulire le pianticelle, a settembre e ottobre in cui finalmente si raccoglieva il riso e si veniva pagati in sacchi.

Oggi le mietitrebbiatrici risolvono tutto, ma romanticamente il ricordo delle mondine è ancora vivo nei racconti e nei luoghi.

La Lomellina è anche una terra ricca di storia che oggi invita a facili escursioni.

A 70 km da Milano si aprono in queste rilassanti distese agricole piccoli borghi, come Rosasco, anche questi avvolti nel colore rosso del mattone lombardo.

Ricchi di storia, anche remota. Basti pensare che queste terre erano longobarde, sotto la reggia di Pavia.

Un centro importante è Lomello, toponimo della regione: qui la Basilica di Santa Maria Maggiore e l’annesso Battistero di San Giovanni ad Fontes rappresentano un capolavoro unico nel panorama dell’arte romanica lombarda.

La leggenda racconta che a Lomello la regina Teodolinda incontrò Agilulfo nel 590 e lo volle sposare proprio in questa basilica. Ma il diavolo, che voleva impedire le nozze e quindi la conversione al cristianesimo, distrusse la Chiesa.

Questa fu ricostruita affrettatamente, come dimostra la sua pianta vistosamente asimmetrica e la disposizione irregolare dei pilastri. Addirittura questa irregolarità faceva supporre che nella pianta si volesse riprodurre il corpo di Cristo in croce col capo reclinato.

Il battistero di San Giovanni ad Fontes è senz’altro il monumento più antico e più prezioso: all’interno di una costruzione ottagonale ornata di monofore e bifore si trova il fonte battesimale probabilmente del 6º secolo, di epoca longobarda dunque, a forma di esagono irregolare. In corrispondenza del battistero molto probabilmente esisteva la Chiesa di cui non ci sono più tracce, mentre la basilica attuale é datata circa al 1100.

A Sartirana, invece, si rimane colpiti dall’imponente castello nel centro della cittadina: accanto, davvero interessantissimo, il complesso de “La Pila” antico magazzino di stoccaggio e lavorazione del riso, edificato nel XVII sec. È un complesso unico nel suo genere per fascino e stato di conservazione.

Sin dal nome rivela la sua originalità: la denominazione deriva dal processo di pilatura, svolto all’interno dell’edificio, che trasformava il riso grezzo in riso bianco attraverso i processi di sbramatura e di sbiancatura.

Integrato nel complesso del Castello Visconteo del XIV secolo, si colloca in un ambiente paesaggistico unico tra le abbazie longobarde, i castelli della Lomellina e le oasi naturalistiche tra il Po e il Sesia. E al suo interno, in contrasto con l’atmosfera rurale, spiccano i colori e l’eleganza delle creazioni di Ken Scott, grazie alla collaborazione con la Fondazione omonima.

Dalla Lomellina al Monferrato il passo è breve.

Questi due territori così vicini, e uniti anche dalla loro storia in parte comune, a un’ora di auto da Torino Milano e Genova, possono offrire idee e proposte al ritmo slow, all’insegna del superamento di confini turistici geografici predefiniti.

Una proposta del consorzio Sistema Monferrato e dell’ATL della provincia di Alessandria offre uno short break di 4 giorni che unisce paesaggio, benessere all’aria aperta - anche sulle due ruote - ricettività di charme, sapori a kilometro zero rigorosamente autentici e coccole wellness, perfette dopo la pedalata… ma rigorosamente a tema. Antiche dimore trasformate in hotel di charme, pronte ad accogliere gli ospiti con tutto il fascino di una fiaba. Magnifiche terrazze con vista sulle colline del Monferrato, circondate da parchi e giardini che regalano tutte le sfumature dei colori di settembre. Da una di queste location, si dipana un programma rilassato e variegato, modulabile in base alle esigenze dei partecipanti, ma che tra le sue proposte più suggestive prevede: la visita alla Pila a Sartirana, visite a affascinanti cantine storiche e borghi e agli infernot, escursione in bici sul Po accompagnati da guide cicloturistiche specializzate, sia in pianura sia sulla collina in sponda destra.

E ancora, sul tema della cultura risicola, ecco il Safari Frog! Scoprire la grangia Lucedio e Pobietto, vera e propria micro comunità delle mondine, e conoscere il funzionamento della cascina da riso: le antiche stanze delle mondine, l'antica stalla, visita al cavallo ed alle caprette, l’ essicatoio del riso e i silos., la cappella…

Per info e prenotazioni: info@sistemamonferrato.it . E maggiori dettagli su http://www.alexala.it/it/proposte-turistiche/pedalando-fra-le-risaie-in-monferrato-e-lomellina

Enogastronomia

Anche l’enogastronomia è uno degli attrattori per un’escursione in Lomellina.

Il riso in tutte le ricette possibili, i prodotti ricavati dall’oca e animali da cortile, la cipolla di Breme che é presidio slow food, sono i prodotti tipici da degustare in trattorie e agriturismi.

L’Agriturismo Manzini a 5 km da Vigevano e da Mortara, nel cuore della Lomellina, offre pranzi e cene con prodotti a km 0 e ricette tipiche, oltre ad alloggi per pernottare nel relax della campagna.

www.agriturismomanzini.it

A Robbio l’ Azienda agrituristica Pescarolo del Molino Miradolo propone il “Vino dei Celti”. L’ azienda, che fa parte della Fattorie didattiche, e si trova sulla Via Francigena, è un raro esperimento di archeologia del paesaggio e dei sapori che ha portato alla ricostruzione di un podere agricolo di epoca pre romana con il vigneto coltivato seconda la tecnica dell’arbustum gallicum, descritto dagli storici romani del II secolo a. C.

www.fulviopescarolo.it

Informazioni di viaggio

http://www.galrisorsalomellina.it/

www.ecomuseopaesaggiolomellino.it/

www.alexala.it

Info@sistemamonferrato.it

Franca Dell’Arciprete Scotti

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