La cittadina, che gode di una celebre vista panoramica, ha l’appellativo di “balcone delle Marche”

Cingoli: il balcone delle Marche

  Turismo d’autore  

Da venerdì 11 a lunedì 14 ottobre nel comune marchigiano di Cingoli si è svolta la seconda edizione la Borsa del Turismo MULA, organizzata da Incoming Inside Marche (www.insidemarche.it).

L’Associazione di tour operator, Incoming Inside Marche, rappresentata da Luigi Settembretti, lo ricordiamo, è impegnata a far conoscere le Marche, facendo capire a città e piccoli borghi dell'entroterra, segnati dal terremoto, che solo facendo rete si può ripartire.

Il borgo di Cingoli, situato nell'entroterra marchigiano, a 631 metri sul livello del mare, per la sua posizione elevata e a terrazza sul versante orientale del Monte Cingolo, gode di una celebre vista panoramica, che le è valso l’appellativo “balcone delle Marche” coniato dal pittore Donatello Stefanucci.

Cingoli è una graziosa cittadina con una cinta muraria quasi del tutto intatta, che presenta numerosi monumenti che ne attestano il glorioso passato, immersi in quartieri dalle vie silenziose e suggestive. Tutto intorno al borgo ci sono boschi secolari, con sorgenti d’acque pure. Si possono percorrere sentieri sublimi e fare calme passeggiate all’ombra di tigli odorosi. Da non trascurare la distesa del lago di Castreccioni.

Cingulum (“sporgenza rocciosa”, vale a dire ripiano che sporge sul versante di un monte), fondata nel III sec. A.C., fu restaurata e fortificata, nel 60 A.C., a proprie spese, da Tito Labieno, luogotenente di Cesare in Gallia. Cingulum, che è stata municipium e sede vescovile, con a capo il vescovo Esuperanzio, già soggetta allo Stato Pontificio, nel 1861 è entrata a far parte del Regno d’Italia.

Tra gli abitanti di Cingoli, sede di un patriziato numeroso e benestante, segnaliamo, in particolare, la famiglia Gentiloni e la famiglia Castiglioni, di cui Francesco Saverio, nel 1829, divenne Papa con il nome di Pio VIII.

Grazie al supporto del sindaco, Michele Vittori, e di due assessore, Martina Coppari (Cultura) e Cristiana Nardi (Turismo), abbiamo potuto ammirare tutto il Patrimonio architettonico ed artistico di Cingoli, accompagnati dalla guida Simone Sgalla.

Entrati in Cingoli dalla Porta Pia (costruita nel 1845 dall’architetto Aleandri sulla stretta antica Porta Montana in onore di Papa Pio VIII) si possono visitare Il Museo Archeologico Statale (piazza Vittorio Emanuele II), che custodisce materiali preistorici, protostorici e dell’epoca romana; tra i reperti più preziosi, segnaliamo, una serie di punte di freccia del Paleolitico ed un’ascia-martello in selce e la Pinacoteca Comunale D. Stefanucci (via Mazzini 10), già seminario vescovile (1780), che ospita, al piano rialzato, la Biblioteca con 20mila volumi e, al primo piano, la pinacoteca istituita nel 1985, con opere di Giovanni Antonio Bellinzoni da Pesaro (1462-1511), Girolamo Nardini (1480-1538), Gianandrea Lazzarini (1710-1801). La sezione moderna comprende 31 dipinti di Donatello Stefanucci (1896-1987), ed anche opere di altri interessanti autori.

Da non tralasciare, poi, il Palazzo Comunale, che, all’ultimo piano, nella Sala degli Stemmi, conserva la Pala Madonna del Rosario e Santi di Lorenzo Lotto, che pria si trovava nella Chiesa di San Domenico, rimasta danneggiata dal terremoto del 2016; Palazzo Puccetti, nella zona medievale dello Spineto con un interessante portale con due telamoni ed all’interno un giardino pensile; la Fontana del Maltempo, uno dei più suggestivi esempi di arte rinascimentale cingolana con un cervo raffigurato ai piedi di un albero; il Palazzo Castiglioni, importante abitazione patrizia, in cui nacque nel 1762 Francesco Saverio, divenuto poi papa Pio VIII, che, oggi, ospita al piano terreno, la Cantina del Palazzo, ristorante - vineria - pizzeria.

Per chi vuole scoprire Cingoli attraverso un percorso religioso consigliamo di ammirare le chiese di San Filippo (in cui fu ordinato San Nicola da Tolentino), di San Girolamo (della struttura originaria resta la formella in pietra nella facciata sopra il portale), di Santa Sperandia (monaca benedettina nativa di Gubbio, morta a Cingoli ed una dei tre patroni della cittadina, insieme a a Sant’Esuperanzio e San Bonfilio), di San Esuperanzio (il più importante monumento religioso di Cingoli, sulla cresta diel Monte Sasso) e la cattedrale di Maria Assunta (in cui si trova il monumento sepolcrale di Pio VIII).

Per chi fosse alla ricerca di percorsi naturalistici consigliamo di percorrere l’itinerario dell’Internone di notevole valore panoramico o quello delle Tassinette, in cui si incontra il tasso, una conifera), di raggiungere il Fosso delle Scalette, dove si incontrano i Trocchi, piccole vasche di pietra contigue per le abbeverate.

Se volete percorrere la natura circostante vi potete rivolgere a Sylvano Bernard Agostinelli che noleggia e-bice ed organizza tour con accompagnatore (www.agostinelliebikecingoli.com).

Nelle botteghe trovate prodotti gastronomici che rispettano, ancora, i valori ed i sapori antichi e tradizionali. Tra i primi piatti segnaliamo i cargiù (ravioloni alla ricotta), i vincisgrassi, la polenta con il sugo di papera, le tagliatelle tirate a mano. Tra i salumi segnaliamo il ciauscolo, il salame di fegato o il salame bardellato, Da provare anche i formaggi e la pizza di formaggio, Tra i dolci la ciambella pasquale il serpe e i cavallucci.

Grazie al clima piacevolmente ventilato, anche in estate, Cingoli è un frequentato centro di villeggiatura.

Ma, credetemi, Cingoli, ad ogni stagione, presenta colori e sensazioni nuovi.

Giovanni Scotti

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