Tre designer Patricia Urquiola, Paola Navone e Michael Geldmacher hanno reinterpretato il tema “fuoco” per l’azienda italiana MCZ

MCZ reinterpreta il tema “fuoco”

  Casa e arredo  

In anteprima rispetto al Salone Internazionale del Mobile (da martedì 9 a domenica 14 aprile), a Milano, Il marchio MCZ, leader nella produzione di stufe, caldaie e camini, ha presentato alcune delle sue novità per il 2019.

Nel settore del riscaldamento, del resto, il marchio MCZ si distingue perché è uno di quelli che più hanno lavorato per far dialogare un oggetto tecnico e funzionale, come la stufa o il camino, con il contesto della casa e dell’arredo. Questo percorso inizia nel 2010, quanto MCZ riceve il premio IF Design Award assegnato al modello di stufa Toba.

Collaborare con designer di grande esperienza nel mondo arredo ci ha permesso di ricollocare il fuoco al centro delle ultime tendenze dell’abitare. - ha spiegato Andrea Brosolo, direttore marketing di MCZ Group - Sempre più i consumatori desiderano abitazioni belle da vivere in senso lato, quindi comode, attente ai consumi, sane e sostenibili. - ha proseguito Andrea Brosolo - La riscoperta del fuoco domestico si colloca perfettamente in questa linea di tendenza. Quest’anno abbiamo sviluppato contemporaneamente tre progetti innovativi - ha continuato Brosolo - collaborando con tre firme del design internazionale che ci hanno saputo offrire un punto di vista alternativo e originale.

Le novità sono state realizzate insieme a tre grandi nomi del design internazionale: Patricia Urquiola e Michael Geldmacher, che hanno progettato le stufe, mentre Paola Navone ha firmato un rivestimento per camino.

I tre designer coinvolti si sono avvicinati, con curiosità, al fuoco, che, per tutti e tre, rappresenta una novità, ma è interessante per i suoi contenuti emozionali e per i temi legati alla sostenibilità ambientale. I tre hanno, così, riletto, in maniera raffinata ed evoluta, un oggetto in cui l’estetica deve convivere con la componente tecnologica.

La prospettiva di Patricia Urquiola, che ha realizzato per MCZ la stufa Wall è stata architettonica, l’interpretazione di Michael Geldmacher, che ha disegnato la stufa Reflex. è risultata poetica ed essenziale, la visione di Paola Navone, cui è stato affidato il rivestimento per camino Sahara, infine, è materica e anticonvenzionale.

La designer Patricia Urquiola debutta nel settore fuoco con la stufa a pellet Wall, caratterizzata da una forma cilindrica molto sobria, priva di griglie di aerazione frontali, cui si adagia una forma lineare che va in appoggio al muro. La struttura, interamente realizzata in acciaio verniciato Black, è una soluzione semplice, ma innovativa che nasconde le tubature e gli elementi tecnici di collegamento della stufa. L’essenzialità di Wall è esaltata da un dettaglio unico ed altamente evocativo: il basamento, elemento di dialogo con la casa, che rende la stufa un elemento di arredo, al di là della sua sobrietà formale. La stufa è disponibile, oltre che in acciaio Black in abbinata alla struttura, anche in diversi materiali naturali, come la pietra, il terrazzo di marmo, il legno o il cemento. Wall può essere gestita direttamente dallo smartphone. Le stufe a pellet sono oggetti smart, che nascono già per interagire con noi e dialogare con noi. - conclude Urquiola - In breve tempo queste conversazioni con gli oggetti saranno sempre più presenti nelle nostre case.

Reflex, la nuova stufa a pellet disegnata da Michael Geldmacher, è caratterizzata da una forte componente emozionale, che va al di là del prodotto stesso per coinvolgere la soggettività di chi guarda e vive la fiamma. L’essenziale non si vede con gli occhi - spiega Geldmacher - ma solo con il cuore, come scriveva l’autore francese ne “Il Piccolo Principe”. In Reflex, la fiamma non si vede direttamente, ma si sente, si intuisce con il suo bagliore, rendendo l’effetto del fuoco molto più forte. Realizzata interamente in acciaio, Reflex è caratterizzata da una porta a lame verticali, che nasconde il focolare e impedisce la visione diretta e completa del fuoco: si coglie, però, il bagliore della fiamma, la cui percezione varia in base all’angolo di visione. Una seconda porta in vetro permette di accedere al braciere, alto e profondo per uno sviluppo in verticale della fiamma. A sinistra, è ospitato il serbatoio per il pellet, con uno sportello montato sul top. La verniciatura della porta a lame è Black. il fianco e lo sportello superiore possono essere Black, per un effetto uniforme in tinta con la griglia, o verniciati Gold, per un contrasto bicolore.

Sahara, infine, è il rivestimento per camino frontale, disegnato da Paola Navone. È realizzato in piastrelle zellije di terracotta smaltata, disponibili nelle colorazioni white o grey. Abbiamo interpretato la magia del fuoco - racconta la designer Paola Navone - usando un materiale non convenzionale, poetico e decorativo, cui siamo molto affezionati e che usiamo spesso nei nostri progetti di interior,. Lo zellije è una ceramica naturale modellata a mano, proveniente dal Marocco. All’argilla cotta in forno viene applicato uno smalto vetrificato con un effetto perlaceo. La caratteristica dello zellije è l’irregolarità: ogni piastrella, infatti, è unica e diversa dalle altre nelle tonalità, nella brillantezza o nella trasparenza dello smalto. Sahara è abbinabile al camino a legna Vivo 90 Wood e alla sua versione a pellet, Vivo 90 Pellet.

Info, prodotti: MCZ Group S.p.A. - Via La Croce, 8, Vigonovo di Fontanafredda (PN), Italia - tel +390434599599 - www.mczgroup.it.

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