La mostra è visitabile fino al 5 maggio 2019

Milano: i Fiori di Stefano Arienti

  Cultura e società   

A Milano, al Complesso museale “Chiostri di Sant’Eustorgio”, si può visitare, fino al 5 maggio 2019, la personale Fiori di Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961), uno degli artisti più affermati e conosciuti della sua generazione.

La mostra, dal titolo Fiori, è diffusa tra la Basilica di Sant’Eustorgio, il cimitero paleocristiano e il Museo Diocesano Carlo Maria Martini, che presenta una serie di opere che dialogano con il luogo che le accoglie, vale a dire con le vestigia e le presenze del passato, dagli arredi antichi alle pietre dell’epoca di Sant’Ambrogio, alle opere d’arte antica.

La rassegna, curata da Angela Vettese, rappresenta un nuovo capitolo del programma di esposizioni di autori contemporanei all’interno di uno dei complessi più ricchi di storia della città,.

Nel suo intervento al Museo Diocesano Stefano Arienti conferma la coerenza e la duttilità del suo lavoro. - afferma la curatrice Angela Vettese - Dai secondi anni ottanta propone, infatti, un modo di concepire l’opera come continuo commento al vivere corrente, in cui l’umanità e i suoi riti entrano come parte di una più vasta dinamica naturale, onnicomprensiva e portatrice di meraviglia. - conclude Angela Vertese - Arienti è partito come studioso di botanica ed è rimasto appassionato di ogni genere di classificazione, sempre impegnato in un’archeologia del quotidiano che fa, della nostra specie, solo una delle tante presenze nel cosmo.

Stefano Arienti, che vive e lavora a Milano, proveniente da studi scientifici, ha intrapreso il percorso artistico negli anni ‘80 attraverso la frequentazione di figure di spicco della cultura milanese tra cui Corrado Levi, ottenendo importanti riconoscimenti della critica. Il lavoro di Stefano Arienti prende le mosse da materiali, oggetti e immagini preesistenti compiendo alterazioni di forma e traduzioni che ne modificano il significato in un processo creativo orizzontale e antilineare. Stefano Arienti affronta temi chiave dell'arte contemporanea come la natura e il ruolo dell'immagine ed il concetto di originalità. In anni più recenti si è cimentato nella realizzazione e installazione di grandi opere in spazi di tipo monumentale, ma sempre esito di un processo conoscitivo dal basso del contesto storico culturale.

Per l’occasione, Stefano Arienti ha anche creato un’opera inedita che si confronta con la tavola del Compianto sul Cristo morto di Altobello Melone (Cremona 1490/91-ante 1543), recentemente restaurata, proveniente dal palazzo dell’Arcivescovado di Milano, ed eccezionalmente esposta al Museo Diocesano fino al 5 maggio.

Il percorso espositivo prende avvio dal Cimitero paleocristiano, dove una serie di fiori dipinti a tempera su carta conducono il visitatore a riflettere sul tema della necropoli di martiri cristiani e sulla pratica del culto dei morti, e prosegue nella basilica di sant’Eustorgio; qui si notano rimandi alla decorazione popolare, come i tappeti tinti di nero o di rosso nella Sala Capitolare e nella Sagrestia Monumentale, e riletture di opere d’arte come i Girasoli e gli Iris di Van Gogh, i cui fondi, ricoperti da fogli in oro e argento, richiamano alla continuità tra pittura di natura morta e icone; così altri capolavori di Van Gogh e Renoir subiscono l’intervengo di Arienti che dona all’impianto una insolita profondità attraverso l’uso di plastilina che aumenta la matericità del colore.

La reinterpretazione del Corteo dei Magi di Michelino da Besozzo, nelle cappelle Solariane, dove ad una tenda è stata sovrapposta la rilettura su telo verde, introduce, idealmente, alla sala del Museo Diocesano dov’è ospitato il Compianto sul Cristo morto di Altobello da Melone. Arienti commenta anche quest’opera affiancandole un telo antipolvere su cui, con inchiostro argento e oro, ha ricalcato alcune delle sue linee salienti. Ne emerge una sorta di sinopia contemporanea, non un prima ma un dopo dell’opera, che include anche un accenno alla possibilità che gli agenti futuri lo disgreghino.

Info: Stefano Arienti. Fiori - Complesso Museale “Chiostri di Sant’Eustorgio”, ingresso da piazza Sant’Eustorgio 3, Milano - dal 26 marzo al 5 maggio 2019 - Basilica di Sant’Eustorgio, Cimitero Paleocristiano, tutti i giorni, ore 10.00/18.00; Museo Diocesano Carlo Maria Martini, da martedì a domenica, dalle 10 alle 18; chiuso lunedì (eccetto festivi) - tel 0289420019 - info.biglietteria@museodiocesano.it - www.chiostrisanteustorgio.it.

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