Le #Vocidivilla risuonano tra Liberty e nuove tecnologie

Cernobbio: riaperto il Museo di Villa Bernasconi

  Cultura e società   

Domenica 16 dicembre 2018, a Cernobbio, dopo alcuni lavori di restauro dell’edificio e la realizzazione di nuovi allestimenti, anche multiesperienziali ed interattivi, è stato riaperto il Museo di Villa Bernasconi, ospitato nell’omonima splendida Villa Liberty, in Largo Campanini 2.

Il museo è il fulcro del progetto Liberty Tutti, finalizzato alla promozione dei temi moda e design attraverso le nuove tecnologie, sviluppato dal Comune di Cernobbio, realizzato con il contributo della Regione Lombardia e cofinanziato dalla Fondazione Cariplo, in partenariato con la Cooperativa Sociale Mondovisione, che coinvolge i giovani, avvalendosi anche delle nuove tecnologie per installazioni interattive realizzate da Sfelab, Olo Creative Farm, Rataplan, Antiorario Video.

Il Museo di Villa Bernasconi non un museo nel senso tradizionale del termine, bensì un’esperienza fatta di suggestioni e connessioni guidate dalle #vocidivilla: è un percorso innovativo ed interattivo tra contenuti multimediali, oggetti e documenti storici, prestati da collezioni museali e private, ma anche attraverso esperienze multisensoriali.

Il museo si definisce la “Casa che parla”: la villa, infatti, si racconta, conducendo i visitatori lungo un itinerario alla scoperta della sua storia e delle persone che vi hanno abitato dal 1906 in poi. Il visitatore, posto al centro della narrazione, è trasformato in un “ospite”.

La visita inizia già all’esterno dell’edificio, che è uno dei rari esempi di architettura Liberty sul Lago di Como: il visitatore, accolto con alcune suggestioni sonore, può ammirare le decorazioni esterne della villa, in cemento modellato, che ripropongono il ciclo vitale del baco da seta e i frutti della pianta del gelso e i ferri battuti del maestro Alessandro Mazzocotelli.

La Villa Bernasconi, un unicum nel panorama Art Nouveau, fu edificata tra il 1905 e il 1906 su progetto dell’architetto Alfredo Campanini come “casa alla moda” per l’ingegnere Davide Bernasconi, che, di origine milanese, fondò le omonime Tessiture Seriche a Cernobbio sul finire del XIX secolo.

La villa è collocata all’interno della cosiddetta “cittadella della seta” di Cernobbio, fra gli uffici amministrativi delle Tessiture Bernasconi, attualmente la Biblioteca e la Scuola Media, le case per gli operai, i quadri e i dirigenti e l’asilo, ancora attivo, progettato dallo stesso Davide Bernasconi. La villa, rimasta di proprietà degli eredi Bernasconi fino al 1955, fu venduta alla C.E.T. poi Società Autovie Lariane Valle Intelvi (S.A.L.V.I.), affittata alla Guardia di Finanza ed acquistata dal Comune di Cernobbio nel 1989.

Villa Bernasconi è una delle più significative realizzazioni italiane in stile liberty, sia per il suo progetto architettonico, che sperimenta forme morbide, libere e dinamiche, sia per la nuova concezione del suo apparato ornamentale, che non è solo arricchimento della costruzione, ma si integra con essa e ne costituisce la parte viva.

La visita, poi, prosegue all’interno della villa nei due piani nobili della Villa, dove il visitatore può muoversi liberamente, proprio come in una casa. Al piano rialzato è raccontato il contesto storico, artistico e culturale del periodo di edificazione della villa (i primi del ‘900 e la Belle Epoque), di cui la villa stessa ben simboleggia le trasformazioni sociali, economiche, culturali ed estetiche, e di cui rappresenta l’intrinseco spirito di modernità. Al piano superiore, invece, è raccontata la storia del primo proprietario della villa, l’imprenditore Davide Bernasconi, della sua famiglia e, soprattutto, dell’azienda Tessiture Bernasconi, da lui fondata, con particolare attenzione sul ruolo innovativo e sulla ricaduta che la sua attività imprenditoriale ha avuto per tutto il distretto serico e per il territorio. La Mansarda, infine, uno spazio appositamente dedicato, ospiterà eventi, iniziative, atelier creativi e didattici, rivolti a grandi e bambini.

Lungo il percorso, passando di sala in sala, il visitatore può ammirare, in particolare, la Bacheca degli oggetti parlanti, la Cassettiera dei ricordi, l’installazione scenografica multisensoriale “Sulle ali della seta”, la videoinstallazione olografica “La cena” ed un telefono originale degli anni Trenta.

Nella prima sala, che oggi funge da ingresso al percorso espositivo ed una volta era lo studio di Davide Bernasconi, il primo proprietario della villa, un modernissimo tavolo interattivo progettato e realizzato da Sfelab, racconta La storia della villa attraverso quattro storie che ne illustrano la costruzione, lo stile architettonico e le funzioni che ha ricoperto nel tempo (casa di famiglia, sede della Guardia di Finanza, municipio, luogo dedicato a mostre ed eventi, museo). In questa sala c’è anche il ritratto della villa realizzato dal pittore Matteo Galvano e donato dall’artista al museo.

La Bacheca degli oggetti parlanti, realizzata da Rataplan, propone gli strumenti di lavoro, recuperati tra gli ex dipendenti delle Tessiture Seriche Bernasconi e le ditte che ne hanno raccolto l’eredità, fanno ascoltare la loro voce ai visitatori che li toccano, grazie a speciali sensori che si attivano con il contatto.

La Cassettiera dei ricordi , interattiva e multimediale, realizzata da Sfelab, permette di rivivere i ricordi di operai, impiegati e dirigenti: aprendo i cassetti, infatti, gli oggetti in essi contenuti si illuminano, all’interno di una cornice multimediale appare il ritratto del lavoratore e, nella credenza, invece, si animano scritte, immagini ed illustrazioni accompagnate dalla voce narrante del lavoratore che racconta la sua storia.

L’installazione scenografica multisensoriale Sulle ali della seta, realizzata da un team artistico formato dallo scenografo Ivo Tomasi, dalla scenografa e decoratrice Elisabetta Guglielmo e dal fonico e musicista Giorgio Andreoli, irrompe tra i muri della villa, con le farfalle del baco da seta e la vegetazione delle sfarzose decorazioni Liberty, che delle facciate esterne della villa fanno il loro ingresso in una delle stanze al primo piano. Scultura, scenografia, decorazioni, luci e musiche evocano il periodo storico e l’operosità industriale dell’ingegner Bernasconi.

La videoinstallazione olografica “La cena, a cura di OLO creative farm, riproduce la sala da pranzo del Cavalier Bernasconi, il primo proprietario della Villa: tramite la tecnica oleografica, è proposta una cena immaginaria, ma realistica i cui contenuti storici sono stati tratti dal quotidiano La Provincia del 1906.

Un telefono originale degli anni Trenta, opportunamente adattato da Rataplan, squilla a tempo ed il visitatore che alza il ricevitore può ascoltare una serie di telefonate registrate, che ricordano un evento storico del Novecento particolarmente significativo per la famiglia, la villa e Cernobbio.

In quello che una volta era l’ingresso, oggi, è allestita la Wikistazione, la prima ed unica in Italia, realizzata in collaborazione con Wikimedia Italia: la postazione fissa è arredata con una poltroncina in stile liberty ed un moderno piano di lavoro, fornito di tutto il necessario per collegare un pc portatile e lavorare connessi a internet. La postazione è arricchita anche da una ricca bibliografia sul Liberty e sulle ville del Lago di Como.

Info: Museo di Villa Bernasconi - Villa Liberty, Largo Campanini 2, Cernobbio - visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 18; sabato, domenica e festivi, dalle 10 alle 18 - tel 031.3347209 - villa.bernasconi@comune.cernobbio.co.it - www.villabernasconi.eu

Giovanni Scotti

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