Due docenti universitari, ma soprattutto due appassionati fumettofili, per uno spettacolo che insegna e diverte

Darwin ... tra le nuvole

  Cultura e società   

Il 12 febbraio del 2009 cade il bicentenario della nascita di questo personaggio straordinario che ha completamente cambiato la visione dell’uomo sulla terra.

Lo spettacolo, in scena per un’ora e dieci minuti al Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa fino al 28 febbraio, nasce da un´idea di Luca Boschi, professore di Fumetto e Cinema d’Animazione, Stefano de Luca, regista teatrale, e Giulio Giorello, epistemologo, che, con la regia dello stesso Stefano de Luca e l’impianto scenograficodi Marco Rossi, hanno voluto individuare nella biografia di Darwin spunti che potessero rendere la sua storia appassionante per i ragazzi.

A soli 22 anni, lo ricordiamo, Darwin aveva abbandonato gli studi di medicina per un’avventura straordinaria: il giro del mondo sul “Beagle”, vascello della marina di Sua Maestà. La nave lo avrebbe portato, in cinque anni, alla scoperta dei luoghi più remoti del mondo, Brasile, Ande Patagonia, Terra del Fuoco, Galapagos ... Da questo viaggio tornò con una quantità impressionante di informazioni sulla natura - minerali, piante, ma soprattutto animali - che gli consentirono di formulare la sua teoria sull’evoluzione.

Questa storia, la storia vera di un uomo fuori dal comune, è diventata ora uno spettacolo teatrale interpretato da cinque giovani attori: Clio Cipolletta, Gabriele Falsetta, Andrea Germani, Silvia Pernarella ed Andrea Luini, che ha circa la stessa età del protagonista, un giovanotto che non ha perso, fortunatamente, neppure da adulto, il desiderio di domandarsi il perché delle cose e di cercare risposte senza accettare soluzioni preconfezionate. – ci dice Stefano de Luca - È quanto premeva sottolineare a me e a Giorello; è la chiave che ci ha fatto scoprire il collegamento con il teatro.

Due ragazze dei giorni nostri leggono alcune pagine scritte da Darwin e ne restano affascinate … Ecco allora che il teatro si trasforma in una stupenda macchina del tempo: smessi i vestiti contemporanei ed indossati degli abiti vittoriani, le due sono pronte ad accompagnare nel suo viaggio il giovane, praticamente ventenne, tenero, sognatore Charles Darwin. Con loro un altro giovane, il rigido ed inflessibile Capitano Fitzroy, colui che realmente comandava il “Beagle”. Il marinaio semplice Taylor, brontolone poco sensibile al fascino femminile, dirà la sua su tutto quello che accade in nave. Pronti a salpare!

L’immagine, nello spettacolo che abbiamo realizzato con Giulio e Stefano – spiega Luca Boschi - è una sorta di messaggero, di tramite, uno stratagemma che può servire a rendere più digeribili le informazioni attraverso un gioco, una minima deformazione. L’immagine riesce a raccontare qualcosa che non è fisicamente trasportabile in teatro – penso alla scena in cui si descrive la rotta seguita dal Beagle, o ai fantastici animali che i cinque protagonisti incontrano in giro per il mondo, ai ricordi dell’infanzia di Charles … - l’immagine è una forma di mediazione della comunicazione. Le illustrazioni che adoperiamo sono animate, in alcuni punti dello spettacolo, grazie all’impiego del computer. La deformazione delle immagini, il fatto che attori in carne ed ossa interagiscano con loro, dialoghino con loro, è sicuramente un modo per alleggerire i contenuti scientifici dello spettacolo, per renderne più efficace la comprensione e per catturare i nostri giovani spettatori.

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