Al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna fino al 13 aprile 2009

Giorgio Morandi 1890-1964

  Cultura e società   

Con 107 opere provenienti dalle più importanti raccolte di tutto il mondo, Bologna celebra il maestro con un´eccezionale mostra che ne racconta il percorso artistico.

Il MAMbo – Museo d´Arte Moderna di Bologna ospita l´attesissima antologica Giorgio Morandi 1890-1964, curata da Maria Cristina Bandera e Renato Miracco e organizzata dal museo bolognese con il Metropolitan Museum of Art di New York, che l´ha accolta dal 16 settembre al 14 dicembre 2008, con uno straordinario successo di critica e pubblico. Bologna, città natale di Morandi, gli rende omaggio a poco meno di un secolo dai suoi esordi pittorici con una mostra tra le più complete mai realizzate, che presenta 90 dipinti a olio, 13 acquerelli, 2 disegni e 3 acqueforti. Il pubblico potrà vedere lavori provenienti dai maggiori musei e collezioni italiani e internazionali, riuniti in un corpus esaustivo che documenta il percorso e l’evoluzione espressiva dagli esordi dell’artista attraverso la ricerca metafisica, fino alla dissolvenza degli acqerelli degli ultimi anni, passando attraverso tutte le tecniche nelle quali si è cimentato.

Le scelte dei curatori hanno permesso di affiancare, in alcuni casi per la prima volta, opere provenienti da diverse sedi: accostamenti che evidenziano analogie nell´impostazione compositiva e variazioni ottenute attraverso minime modulazioni di luce, spostamenti di figure o sottili mutamenti cromatici e di tono, consentendo così un raffronto emblematico della ricerca sempre in divenire che ha caratterizzato il lavoro di Morandi. Ne è un esempio l´eccezionale sequenza che accosta l´incompiuta Natura morta del 1936 (V.209) proveniente dal Museo Morandi, la Natura morta di oggetti in viola (V. 222) del 1937 prestata dalla Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi in relazione ad altre due tele quali la Natura morta del MoMA (V. 225), 1938 e la Natura morta (V. 221) del 1937.

La selezione espositiva comprende lavori appartenenti, oltre che al Museo Morandi di Bologna, alle raccolte di studiosi e amici dell’artista, come Roberto Longhi, Cesare Brandi, Lamberto Vitali, James Thrall Soby, Carlo Ludovico Ragghianti, Carlo Volpe, Mina Gregori, Cesare Gnudi, spesso confluite nelle collezioni permanenti di grandi musei. Sono presenti anche dipinti acquisiti da collezionisti che entrarono in contatto con Morandi e che da subito seppero comprenderne il valore e il genio, come Boschi Di Stefano, Ghiringhelli, Giovanardi, Ingrao, Jesi, Jucker, Magnani, Plaza, Rollino. La mostra comprende anche grandi capolavori dell’artista ospitati nei musei americani, come quelli ora al MoMA di New York e alla National Gallery of Art di Washington, che rappresentano un´eccezionale occasione per i visitatori del MAMbo e, in generale, per il pubblico europeo. Altri prestiti provengono da importanti istituzioni e musei italiani, tra i quali: Camera dei Deputati, ENI, Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), Civiche Raccolte d´Arte del Castello Sforzesco (Milano), Fondazione Magnani-Rocca (Mamiano di Traversetolo, Parma), MART (Rovereto), Galleria degli Uffizi (Firenze), Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi (Firenze), GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (Torino), Civico Museo Revoltella (Trieste), Fondazione Spadolini Nuova Antologia (Firenze), Accademia Carrara di Belle Arti (Bergamo).

Negli Stati Uniti, con l’allestimento all’interno della Lehman Collection del Metropolitan Museum di New York, la mostra ha riscosso fin dai primi giorni un´ottima accoglienza sulla stampa. Commenti entusiastici ed ampi servizi sono apparsi su testate quali New York Times, The New Yorker, The New York Sun, Village Voice, Los Angeles Times. Notevole è stato il successo di pubblico: la mostra è risultata essere la terza del 2008 per numero di visitatori in rapporto ai giorni di permanenza nel museo e al primo posto tra le mostre di artisti italiani al Met.

La collaborazione tra il MAMbo e il prestigioso museo americano si è sviluppata attraverso un reciproco interesse. Il Metropolitan si è dimostrato sensibile e motivato a realizzare una completa rassegna su un artista che la storiografia non ha mai potuto ingabbiare e limitare in una precisa appartenenza alle avanguardie del suo tempo e che oggi dimostra una feconda possibilità di trame interpretative rispetto alla sua opera. Il MAMbo non ha potuto che guardare con favore all´opportunità di un simile evento che non solo dà lustro al grande maestro, ma costituisce un prestigioso esempio di credibilità istituzionale a poco più di un anno dalla propria apertura.

È con comprensibile attesa, quindi, che l´evento espositivo arriva a Bologna, sede fin dal 1993 del Museo Morandi.

Situato all´interno di Palazzo d´Accursio in Piazza Maggiore, il museo è stato aperto a seguito di una cospicua donazione pervenuta al Comune di Bologna da parte della sorella dell’artista, Maria Teresa Morandi. Aggiungendosi ad un importante gruppo di opere già presenti nel patrimonio della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, tali lavori hanno dato origine alla più ampia e rilevante collezione pubblica dedicata al maestro bolognese, con oltre 250 tra dipinti a olio, acquerelli, disegni, acqueforti. Durante la mostra di Giorgio Morandi al MAMbo, il Museo Morandi permette di arricchire e approfondire la conoscenza dell´artista presentando una parte consistente della sua produzione.

Le due sale centrali, predisposte in modo da poter accogliere esposizioni temporanee di altri artisti che possano “dialogare” con la poetica morandiana, ospitano dal 24 gennaio al 19 aprile 2009 la mostra Bernd & Hilla Becher at Museo Morandi, dedicata ai capostipiti della celebre scuola di Düsseldorf, la principale tendenza della fotografia nel secondo dopoguerra.

Restando in tema di luoghi morandiani, dell’avventura artistica e umana del pittore darà testimonianza il restauro e la riapertura, nel corso del 2009, dell’abitazione in cui visse in via Fondazza 36 a Bologna, che si realizza grazie all’intervento del Comune di Bologna e di Unindustria Bologna, su progetto dello studio di architettura Iosa Ghini Associati.

La mostra è documentata da un ampio catalogo pubblicato da Skira in edizione italiana e inglese. Il volume raccoglie gli importanti saggi dei due curatori Maria Cristina Bandera e Renato Miracco, i contributi critici di Janet Abramowicz, Flavio Fergonzi, Maria Mimita Lamberti, Neville Rowley, Lorenza Selleri e le testimonianze di Alberto Arbasino, Enzo Bianchi, Vincenzo Cerami, Fedele D´Amico, Daniele Del Giudice, Umberto Eco, Vittorio Gregotti, Stefano Rodotà, Carlo Sini. Tra gli apparati, figurano tre importanti documenti: l´autobiografia scritta dall´artista nel 1928, la prima mai rilasciata da Morandi, concessa il 13 luglio 1955 a Peppino Mangravite, docente della Columbia University, e l´eccezionale “dialogo sull´arte” con Edouard Roditi del 1960.

Ulteriori informazioni: www.mambo-bologna.org.

 Versione stampabile




Torna