Il film, basato sul romanzo di John McNamara, è nei cinema dall’11 febbraio

L’ultima parola di Jay Roach

  Cultura e società   

Negli anni 40, Dalton Trumbo (Bryan Cranston) è uno tra gli sceneggiatori più pagati al mondo e scrive i testi di pellicole classiche di Hollywood. E’ stato anche lo sceneggiatore di "Vacanze romane" e "Spartacus".

Trumbo, schierato con i sindacati ed attivo politicamente per il riconoscimento dei diritti civili e della parità di retribuzione, è chiamato a testimoniare di fronte al Comitato per le Attività Antiamericane nell'ambito dell'ampia indagine sulle attività comuniste negli Stati Uniti.

Trumbo si rifiuta di rispondere alle domande della Commissione: per questo motivo riceve una condanna con arresto in una prigione federale che gli causa anche l’ostilità della potente giornalista anti comunista Hedda Hopper (Helen Mirren).

Nei successivi tredici anni, tutte le più importanti case produttrici di Hollywood si rifiutano di far lavorare Trumbo, per paura d'essere associate alle sue opinioni politiche, percepite come estremiste.

Costretto a vendere la sua casa ed emarginato da amici, colleghi e vicini, Trumbo fatica per mantenere la sua famiglia, scrivendo per lo più film a basso costo, sotto falso nome.

Alla fine la sua storia conosce un'evoluzionen positiva e riconoscimenti . La lezione più bella è quella che impatrisce Trumbo in un discorso finale, quando parla di persone che non si possono definire "buoni " "cattivi" "eroi" e "delinquenti", ma tutte coinvolte in un terribile meccanismo stritolante e oscurantista.

 Versione stampabile




Torna