Il Parco del Mincio è l’ente promotore

Mincio tra Garda e Po: parte il Contratto di fiume

  Turismo d’autore  

Per fermare il degrado della qualità ecologica del Mincio è necessario unire le forze e attivare il “Contratto di fiume”, lo strumento che si è rivelato la soluzione più efficace per gestire un sistema complesso quale una riqualificazione fluviale in effetti è, con competenze ripartite fra una miriade di realtà che , spesso, non si armonizzano tra di loro e per di più in territori di province e regioni diverse. Per superare questa frammentazione e innescare un percorso condiviso tra tutti i soggetti che hanno a cuore la salute del fiume il Parco del Mincio ha avviato oggi, con la prima conferenza istituzionale, il cammino che porterà alla stipula del “Contratto di fiume Mincio”. La Regione Lombardia affianca l’ente parco che è il soggetto promotore del percorso che potrebbe portare nel giro di pochi anni ad ottenere risultati di miglioramento ecologico del fiume che oggi non raggiunge la “sufficienza” nella stragrande maggioranza dei suoi tratti.

Si è svolta, nella sede del Parco del Mincio a Mantova, la prima tappa del percorso partecipato avviato per arrivare a stipulare con tutti i protagonisti del territorio il “Contratto di fiume del Mincio”. La conferenza istituzionale di presentazione si è aperta con l’esortazione della Regione Lombardia, che affiancherà il Parco nella definizione dello strumento che potrà portare alla riqualificazione del bacino del fiume:

Non consideratelo un peso - ha detto Mila Campanini della Direzione Generale Ambiente - il “Contratto di fiume” non è un ulteriore strumento di pianificazione, ma una opportunità per integrare in un unico strumento operativo tutte le azioni necessarie alla riqualificazione del bacino fluviale.

Ora gli enti - 50 tra comuni, province e regioni (tra Veneto e Lombardia, province di Mantova, Brescia e Verona) - sono inviati a sottoscrivere un primo accordo operativo che prevede tra l’altro di istituire entro maggio una Segreteria tecnica coordinata dal Parco con la sede territoriale regionale di Mantova (STER) che affiancherà l’ente nella gestione del cammino “Verso il contratto di fiume”.

Nell’incontro sono anche stati illustrati gli interventi concreti che l’ente Parco ha recentemente realizzato e quelli attualmente in corso, in particolare nella riserva naturale, Sito comunitario e ZPS delle Valli del Mincio e sono stati individuati i bandi (pubblici e privati) aperti ai quali il nascente partenariato potrebbe accedere per ottenere i co-finanziamenti utili a attuare le azioni, i progetti e le politiche integrate necessarie al risanamento ecologico dell’asta del fiume Mincio.

In Lombardia il primo contratto di fiume è stato realizzato per il bacino Lambro-Seveso-Olona, dove è domiciliata quasi la metà (45%) della popolazione regionale. Ora lo strumento di programmazione negoziata che potrà portare a delinare progetti e politiche integrate per la riduzione del rischio idrogeologico e per la riqualificazione fluviale, potrà riguardare il settore Sud Orientale della Lombardia, quel cuneo tra Veneto ed Emilia che rappresenta anche un sistema turistico di grandissimo valore: la terre tra Garda e Po.

La chiamata è lanciata, nelle prossime due settimane l’ente Parco conterà quanti e chi saranno gli enti che decidono di intraprendere il percorso che darà un futuro al fiume Mincio e ai suoi territori.

Mincio - Bellezza e Fragilità - Il Mincio è un fiume dell’Italia settentrionale (75 km), emissario del Lago di Garda, da cui esce a Peschiera con portata media di 60 m3/s. Nella prima parte del suo corso traversa le colline moreniche del Garda e segna per un tratto il confine tra il Veneto e la Lombardia; entrato in Lombardia forma intorno alla città di Mantova un’ansa, allargandosi a guisa di lago, suddiviso in Lago Superiore, Lago di Mezzo e Lago Inferiore. A valle di Governolo confluisce nel Po. Uno dei più bei fiumi cantati da Virgilio subisce le conseguenze dell’antropizzazione mettendo a rischio gli habitat più fragili, in particolare la Riserva Naturale delle Valli del Mincio, una delle maggiori “wetland d’acqua dolce” del paese, un regno di biodiversità a rischio di progressivo interrimento.

Oggi, secondo i dati del Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Po, lo stato qualitativo del Mincio è “Buono” in tutti i sei tratti di studio per gli aspetti chimici mentre lo è in una soltanto (Dalla diga di Monzambano alla derivazione del Naviglio di Goito) per quelli ecologici mentre è “scarso” o “sufficiente” per gli altri cinque.

Info: www.terredelmincio.it - www.parcodelmincio.it.

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