Dal 24 luglio al 28 settembre al Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore sono in mostra i primissimi occhiali da sole della storia, pezzi unici che raccontano di una buona abitudine che non si deve perdere.
Non solo cultura e storia, la mostra inaugurata il 24 luglio al Museo dell’Occhiale parla anche di salute e di buoni stili di vita. Già nel Seicento infatti, decenni prima delle scoperte di Newton sulla luce bianca e ben 120 anni prima che nel resto del mondo, gli ottici veneziani scoprirono intuitivamente la pericolosità dei raggi ultravioletti e, per rispondere alla crescente richiesta di proteggersi dai danni del sole, proprio a Venezia iniziò la produzione di vetri colorati a scopo protettivo.
Questi primissimi occhiali da sole, dalle dimensioni insolitamente grandi per l’epoca, venivano indossati dalle dame veneziane nei loro viaggi in gondola per proteggersi dal riverbero dei raggi solari e, allo stesso tempo, per evitare di abbronzarsi. La pelle candida infatti distingueva i membri della nobiltà dalle classi popolari, costrette a lavorare all’aria aperta e quindi caratterizzate da una carnagione più scura.
Sono trascorsi oltre 500 anni e l’insegnamento dei sudditi del doge resta valido. Oggi sappiamo con evidenza scientifica che l’esposizione solare provoca invecchiamento precoce e numerose patologie cutanee e oculari, le più importanti delle quali sono infiammazioni della cornea, cheratiti, cataratta e maculopatie. Eppure solo il 15% degli italiani tende a indossare sempre gli occhiali da sole. Ben il 30% non li indossa quasi mai o mai e il 18% solo raramente. Bambini e anziani sono le categorie più a rischio: solo l’11% dei giovanissimi e il 10% degli over 55 portano lenti da sole.
Il risultato è che le patologie oculari dovute all’azione dannosa dei raggi UV sono in aumento ed è fondamentale sensibilizzare maggiormente i cittadini sulla necessità di proteggere gli occhi dai raggi solari. La mostra di Pieve di Cadore è un’ottima occasione per unire l’utile al dilettevole: vedere pezzi unici di inestimabile valore storico e allo stesso tempo scoprire aspetti interessanti e spesso sconosciuti. Ad esempio che il colore più usato era il verde in varie tonalità: giallo-verde, verde-prato, verde-mare o verde-smeraldo. Questo vetro inconfondibile, era prodotto nelle fornaci di Murano ed è probabile che il suo utilizzo derivasse dall’esperienza e non da prove scientifiche. Sembra incredibile, ma quelle lenti garantivano una protezione totale, proprio come gli occhiali da sole di qualità dei giorni nostri.
Info, prenotazioni: Elena Maierotti - tel. 0435.32953 - fax. 0435.500213 - museo.occhiale@alice.it.
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