Grazie al restauro curato dal ravennate Germano Trioschi

Riapre Villa di Gruffieto a Palazzuolo sul Senio

  Turismo d’autore  

L’antica dimora seicentesca di Palazzuolo sul Senio – costruita dalle famiglie Baldesi e Fabroni legate ai Medici e frequentata nei secoli da personalità di spicco come senatori del Regno e il poeta Dino Campana – ritorna fruibile al pubblico grazie al restauro del ravennate Germano Trioschi

Dopo un lungo lavoro di recupero durato 15 anni, ritorna finalmente ai suoi antichi splendori la Villa di Gruffieto di Palazzuolo sul Senio (a cavallo tra le province di Firenze e Ravenna), signorile dimora di fine Seicento appartenuta nei secoli a più famiglie nobili e giunta ora di nuovo intatta grazie alla strenua passione della famiglia Trioschi di Bagnacavallo.

La tenuta può già accogliere matrimoni, cerimonie, meeting di lavoro ed esposizioni che qui ritroveranno l’antica atmosfera nobiliare dei tempi che furono.

Il complesso, situato sulla strada provinciale Casolana-Riolese (a 15 chilometri circa da Casola Valsenio), è immerso nella quiete dell’Appennino e si compone di più edifici che trovano la loro ragion di edificazione nell’economia della mezzadria, un tempo vigente in quelle terre.

Su tutti svetta la villa stessa dove risiedevano i signori padroni dei possedimenti lì intorno. Di notevoli dimensioni, i suoi due piani si affacciano su una splendida corte interna dotata di due forni per la cottura del pane e intorno alla quale risaltano arcate di pietra arenaria, tipiche delle residenze toscane di campagna. Una suggestiva cornice che si presta a banchetti all’aperto, ricevimenti e aperitivi di accoglienza.

Davanti alla villa si trova una cappella per il culto religioso ancora consacrata, mentre poco sotto si erge uno stabile che un tempo era la residenza dei contadini, con stalle e locali di servizio; adesso è stato magnificamente recuperato e in esso trovano posto quello che potrà diventare l’appartamento per la notte degli sposi. Collegato a questo c’è un fabbricato rurale che fungeva da fienile e stalla e che oggi è stato riconvertito in due grandi saloni rispettivamente da 160 e 90 posti tranquillamente accessibili a persone con disabilità.

Dirimpetto c’è un’ulteriore costruzione, un seccatoio per castagne anch’esso dotato di forno, che oggi è diventato una piccola dependance.

La Villa di Gruffieto fu costruita dalle famiglie Fabroni e Baldesi di Marradi tra il 1691 e il 1695, anche se in una lapide incastonata su uno dei muri che affaccia sul cortile interno è indicata come data di fondazione il 1770. La famiglia Fabroni – una delle più nobili di Marradi, dove possedeva numerosi palazzi, ville e fattorie – fu per secoli fedele ai Medici di Firenze e costruì questa dimora padronale al centro di un possedimento di circa 30 poderi. Presumibilmente, la Villa fu costruita sulle rovine di una casa già esistente come testimoniato dallo statuto del 1400. Sebbene sorga in una vallata che fino al Dopoguerra era raggiungibile solo in sella a cavalli, la Villa ha avuto sempre notevole importanza, sia perché centro di un bacino agricolo al quale facevano capo molti appezzamenti terrieri, sia perché posta nelle vicinanze delle mulattiere che collegavano Marradi e Palazzuolo sul Senio, ma anche perché vicina a Gamberaldi e Badia di Susinana, altre località con edifici storicamente importanti. Nel cimitero del complesso monastico di Badia di Santa Maria a Susinana, per esempio, venne seppellito il condottiero Maghinardo Pagani, ricordato da Dante nel canto XXVII dell’Inferno. Per tale motivo fu sempre molto frequentata, anche da personalità di rilievo. 
Tra i molti personaggi che la Villa ha ospitato nella sua lunga storia quello di maggior spicco è sicuramente Gaspare Finali, umanista e politico nato a Cesena nel 1829 e deceduto a Marradi nel 1914: fu senatore del Regno, più volte ministro e per 14 anni Presidente della Corte dei Conti. Anche il famoso poeta marradese Dino Campana, uno dei maggiori letterati del ‘900, nel suo continuo vagabondare tra i monti, spesso capitava e si fermava alla Villa di Gruffieto intrattenendo gli inquilini che, seduti nel parco divertiti, lo ascoltavano mentre declamava i suoi versi. Nel 1938 la Villa fu venduta con i poderi circostanti dall’ingegner Agnolozzi, ultimo erede della famiglia Fabroni, alla famiglia Tolone di Firenze. Nel primo Dopoguerra la proprietà passò ancora di mano e fu acquistata dal conte Annibale Ferniani di Faenza e, successivamente dalla cooperativa agricola Badia di Susinana. Nel 1996 la proprietà passò alla signora Luisa Scalini Scala di Firenze e due anni dopo la Villa fu acquisita dalla famiglia Trioschi di Bagnacavallo che ne ha iniziato il lungo e delicato restauro. Ed è proprio grazie ad un’idea di Germano Trioschi e dei suoi figli che oggi la Villa è rinata e torna a far respirare il fascino di un tempo.

Servizi: Cappella consacrata utilizzabile per le cerimonie - Capienza interna dell’ex fienile: 160 coperti - Capienza interna dell’ex stalla: 90 coperti - Capienza esterna: 250 persone - 4 bagni (due per disabili e uno con fasciatoio) - Cucina professionale a disposizione di eventuale servizio catering - Wi-fi gratuito - Ampio parcheggio privato - Percorsi interni accessibili per persone con disabilità - Servizi tecnici audiovisivi (per proiezioni) - Appartamento accessibile a persone con disabilità

Info: www.villadigruffieto.it.

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