L’Orto Botanico antico del 1500, patrimonio Unesco dal 1997, si amplia eccezionalmente e invita per il prossimo weekend ad esplorare le nuove serre

Padova: a passeggio nel Giardino della Biodiversità

  Turismo d’autore  

Un evento eccezionale si preannuncia a Padova nel weekend  del 19-20 ottobre. Sarà possibile visitare in anteprima assoluta le nuove serre che costituiscono l’ampliamento del famoso Orto Botanico dell’Università. Su 15.000 m² un progetto avveniristico firmato dall’architetto Giorgio Strappazzon dello studio VS associati, che ha vinto nel 2005 il concorso internazionale, ha realizzato il Giardino della Biodiversità, serre ad alta tecnologia, finalizzate a sviluppare ricerche ed esperimenti all’avanguardia. “Un nuovo modo di conoscere e fare botanica che abbina la ricercaall’intrattenimento, che può attrarre appassionati e curiosi in un nuovo affascinante luogo urbano ricco di spazi espositivi” come sottolinea il Rettore dell’Università, Giuseppe Zaccaria.

 

Di grande impatto la soluzione architettonica, una grande teca di vetro lunga circa 100 metri e alta dai 18 ai 15,  che illustra un’ideale sezione del globo, dall’equatore degradando verso i poli. Qui, in 5 serre, sono portati in vita i diversi ambienti, da quelli caratterizzati da condizioni più favorevoli per la vita, con l’abbondante umidità e le elevate temperature che fanno crescere la foresta pluviale, fino alle condizioni più estreme, dove il freddo e la scarsa umidità rendono la vita quasi impossibile. E tre diversi percorsi sviluppano i temi de “La Pianta e l’ambiente”, “La Pianta e l’uomo”, “La Pianta nello spazio”.

 L’acqua è il filo conduttore del Giardino, dalla lama d’acqua che separa l’Orto antico e il moderno fino alle cascate che dividono un’area dall’altra. Grande attenzione è stata posta al risparmio energetico, sia con il recupero delle acque piovane, sia con l’utilizzo dell’energia solare. E il “Wikiorto” propone modalità di fruizioni interattive. Nel Giardino della Biodiversità anche un comune smartphone o un tablet diventeranno per i visitatori strumenti per relazionarsi con gli ambienti e le piante: un wikiorto che vivrà sul web consentirà ai visitatori di prepararsi alla visita e di rimanere in contatto con le piante anche una volta usciti dai cancelli. Pur nella sua  estrema modernità, il progetto delle nuove serre, tuttavia, rispetta l’armonia dell’insieme, sia del paesaggio, che dell’architettura cinquecentesca dell’antico Hortus cintus. E’ questo il famoso Orto Botanico dell’Università di Padova, il primo giardino botanico universitario al mondo, e il più antico ad aver conservato la sua sede originaria intatta. Nato nel 1545 per coltivare e studiare le piante medicinali, è rimasto per secoli un modello di riferimento per gli Orti botanici Europei. Strabilianti le fioriture primaverili e i colori autunnali.

E, tra tutte le varietà, non si può perdere la famosa palma piantata nel 1585, alta 11 metri,  diventata famosa in tutto il mondo per le parole incantate che le dedicò Goethe in visita a Padova.Per la visita gratuita del nuovo Giardino della Biodiversità  nel prossimo fine settimana è necessaria la prenotazione sul sito www.www.ortobotanico.unid.it Dopo il 20 ottobre le nuove serre saranno chiuse per il completamento dei lavori. La riapertura definitiva al pubblico è prevista per la primavera estate del 2014.

Naturalmente la passeggiata attraverso l’Orto Botanico antico e il nuovissimo Giardino della Biodiversità introduce alla città intera. Oltre il muro circolare e protettivo di questo gioiello, Padova offre ai visitatori gli altri suoi tesori: la Basilica del Santo, il Prato della Valle, Santa Giustina, il Palazzo della Ragione, la cappella degli Scrovegni con gli affreschi di Giotto.

Franca Dell’Arciprete

 

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