Il prodotto di punta del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese

Cruasé

  Food and beverage  

Martedì 7 maggio 2013 il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, che oggi conta 207 associati, ha presentato il suo prodotto di punta nella splendida cornice di Terme Milano:

Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese tutela e promuove la prima Denominazione lombarda e fra le più estese d’Italia per numero di ettari vitati (13mila 500). Sulle colline oltrepadane i vitigni più rappresentativi sono: Croatina, Barbera, Pinot nero, Riesling e Moscato. Il vino della tradizione è la "Bonarda", la cui produzione tocca i 20 milioni di bottiglie. Il vino bandiera, invece, è il "Cruasé", marchio riservato ai soci, che identifica le bollicine rosé Metodo Classico DOCG da uve Pinot nero.

E’ un percorso che continua, perché il vino non è più solo un alimento ma anche alta cultura e stile. Non è la prima volta – commenta il direttore del Consorzio Matteo Marenghiche portiamo in questo luogo il nostro spumante metodo classico rosé. Ci piace infatti incontrare gli operatori della comunicazione proprio ove si celebra, fisicamente, il binomio benessere-buon vivere. Al di là di vuote definizioni riteniamo che il mondo del vino debba sposare il concetto di qualità della vita a tutto tondo, rimettendo al centro l’uomo.

L’Oltrepò Pavese, patria del vino e dell’enologia di qualità, ha un primato nazionale: 2800 ettari vitati a Pinot nero. Da questo tesoretto è nato il marchio collettivo "Cruasé", attualmente patrimonio di 50 aziende.

Il nome Cruasé nasce dalla fusione tra ‘cru’ (selezione) e ‘rosé’, ma ingloba al contempo un tratto storico se consideriamo che con ‘cruà’ si indicavano localmente la vite ed il vino. – spiega Marenghi - Il Consorzio ha voluto scommettere sul concetto “naturalmente rosé”, investendo sul giusto legame fra un’uva rossa, il Pinot nero, ed il vino che ne deriva, che quindi non può essere privo di colore.

Il percorso per arrivare al nome del nuovo prodotto simbolo dell’Oltrepò Pavese, un rosé Metodo Classico a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita, ha dato modo di riappropriarsi di un pezzo importante di storia locale. Cruà, infatti, era l’antico nome del vitigno/vino per eccellenza prodotto in Oltrepò Pavese, a cavallo del 1700. Il Consorzio si è mosso traendo spunto da un’eredità quasi dimenticata fuori dai confini lombardi, riattualizzata per dettare una tendenza sul mercato italiano ed estero.

L’antico nome del vitigno principe dell’Oltrepò Pavese è facile da ricordare e suona dolce. Un nome da riprendere, modificare e rilanciare. L’idea giusta per farlo è arrivata mentre il Consorzio stava lavorando sul concetto “naturalmente rosé” mai espresso in Italia e tantomeno nel mondo delle bollicine, dove si è sempre fatto perno su cuvée da uve bianche e rosse, da mosti o da vini. Unendo le due espressioni “Cruà”, come cru ma anche come migliore espressione storica del rapporto vino-territorio, e “rosé”, vino poco valorizzato in Italia ma dall’enorme potenziale, è nato “Cruasé”.

È nato così un marchio collettivo, disciplinato da un apposito regolamento, all’interno della Docg Oltrepò Pavese Metodo Classico Rosé. – aggiunge Marenghi - Il regolamento per produrlo prevede una serie di parametri che, comunque, partono dalla base del disciplinare: minimo 85% di Pinot nero con la specifica di vitigno nella Docg. Nel regolamento del marchio, inoltre, viene dato molto peso alla presentazione delle bottiglie e all’abbigliaggio.

Info: www.vinoltrepo.it - www.cruase.it.

GS

 Versione stampabile




Torna