Detachment (Il distacco) di Tony Kaye

Henry Barthes (Adrien Brody) è un uomo solitario ed introverso che porta dentro si sé un’antica ferita e cerca di tenere a distanza gli altri. Henry è un insegnante di letteratura alle scuole superiori, che entra ed esce dalla vita degli studenti, ma che cerca, nel poco tempo di cui dispone durante ogni supplenza, di impartire insegnamenti significativi agli studenti: il supplente spiega la vita ai ragazzi attraverso le parole immortali di scrittori e poeti.

Un nuovo incarico lo conduce in una degradata scuola pubblica della periferia americana, con giovani senza ambizioni e speranze per il futuro, genitori disinteressati e assenti, professori disillusi e demotivati.

Il distacco e l’assenza di coinvolgimento emotivo consentono ad Henry di conquistare il rispetto e la partecipazione di ragazzi difficili, che, ben presto, sconvolgono il mondo apparentemente controllato del docente.

La sua vita è sconvolta dall’incontro con Erica (Sami Gayle), una prostituta adolescente scappata di casa, e con Meedith (Betty Kaye), allieva sveglia, sensibile, dotata di talento artistico, ma schiacciata dal conflitto con un padre oppressivo e ferita dall’arroganza dei compagni.

Il film di Tony Kaye – cantante, compositor e e pittore – coglie, con lucido pessimismo e malinconica poesia, le falle del sistema di istruzione americano e le tragiche ricadute su insegnanti ed alunni.

Il film giunge diritto al cuore anche per le soluzioni visive, con il contrasto tra il bianco e nero degli inserti iniziali e una fotografia dai toni caldi, e per la musica.