Una commedia sull’infedeltà realizzata a più mani

Gli Infedeli (Les infidèles)

  Cultura e società   

L’infedeltà coniugale mascolina e le sue numerose varianti sono analizzate e raccontate in più storie da ben sette registi: Jean Dujardin e Gilles Lellouche, Emmanuelle Bercot, Fred Cavayé, Alexandre Courtès, Michel Hazanavicius e Eric Lartigau.

Fred e Greg, Olivier e Nicolas, Bernard, François, Laurent e Antoine, Eric e James sono le tante maschere dietro le quali si muovono Gilles Lelouche e l’affascinantissimo Jean Dujardin, vincitore dell’Oscar per The Artist.

Il film mantiene una sua organicità dal Prologo, che ci propone la notte brava dei due mariti fedifraghi, alla notte “in bianco’”di un coniuge in trasferta; dal quarantenne sicuro di sé che si perde dietro una Lolita alla coppia che si confronta nel pericoloso gioco della verità.

La riuscita del film, strutturato ad episodi girati da diversi cineasti, nessuno dei quali firma la sceneggiatura, sta essenzialmente nella recitazione dei due protagonisti, che incarnano uomini meschini, inetti, talvolta vigliacchi, raramente scaltri, che si smarcano dai rapporti seri.

Il risultato, però, è discutibile. Prevale la volgarità, con nudi femminili e non solo e situazioni oscene. Gli spunti satirici si propongono solo a fasi molto .. ma molto alterne, E non si ride neanche più di tanto.

Il film è nei cinema dal 4 maggio.

(GS)

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