Sigfrido Bartolini e il suo mondo, Soffici, Sironi, Carrà … le favole e il paesaggio italiano

Bartolini: la prima antologica dopo la scomparsa

  Cultura e società   

Presso il Palazzo Liceo Saracco di Acqui Terme si inaugurerà sabato 28 Giugno la grande antologica "SIGFRIDO BARTOLINI E IL SUO MONDO, Soffici, Sironi, Carrá.... Le favole e il paesaggio italiano", promossa dall´Assessorato alla Cultura della città termale piemontese, insieme alla Regione Piemonte e alla Provincia di Alessandria, coordinata ed allestita dalla Galleria Repetto & C.

L´antologica di Acqui Terme, che fa seguito alle mostre evento che ogni anno la città dedica ad un Maestro del Novecento (nell´ordine Morlotti, Casorati, Guttuso, De Pisis, Carrà, Rosai, Morandi, Sironi, Campigli, Soffici, De Chirico, Burri, Balla, etc.), segna il definitivo ingresso di Sigfrido Bartolini fra i grandi del Novecento e fa seguito ad otto anni di distanza alla sua ultima antologica, tenuta al Palazzo della Triennale di Milano dal 25 marzo al 30 aprile del 2000, con catalogo Mazzotta a cura di Carlo Fabrizio Carli.

La mostra, che rimarrà aperta fino al 31 agosto 2008, ripercorrerà, attraverso la figura di Bartolini, il tema del paesaggio italiano, esponendo e mettendo a confronto, per la prima volta in Italia, accanto agli oli di Sigfrido anche alcuni capolavori sul medesimo soggetto di Mario Sironi, Carlo Carrà, Ardengo Soffici, Ottone Rosai e Italo Cremona.

Questa, esauriente e scientificamente ineccepibile, antologica nella splendida città termale piemontese ricostruisce e analizza criticamente la figura e la complessa opera di Sigfrido Bartolini, interprete, fra i maggiori nella sua generazione, del tema del paesaggio italiano e dell´autentica e non oleografica vita popolare, con il suo teatro di figure ed il suo intreccio di racconti e di favole.

La mostra si allarga al mondo dell´artista, testimoniando i suoi legami di amicizia intellettuale e di sodalizio critico, oltre che con i maestri già citati, con Francesco Messina, Mino Maccari, Primo Conti, Orfeo Tamburi, Dino Prandi, Giorgio Upiglio e tanti altri.

Saranno in mostra tutte le principali opere di Bartolini, dai monotipi iniziali, carichi di influenze popolaresche e di vivaci umori strapaesani, ai dipinti ad olio, che si incentrano soprattutto su marine ed architetture silenziose e straniate, agli splendidi ed essenziali acquerelli, affascinanti e raffinati, alla lunga, preziosa, eccezionale ricerca grafica, non solo xilografica, che culmina nelle famose tavole di Pinocchio, questo libro anche sapienziale, che alcuni, erroneamente, considerano solo un riuscito racconto per bambini.

Della ricerca grafica la mostra dà ampio conto, entrando nel laboratorio dell´artista e presentando i suoi strumenti di lavoro. Nella grafica e nell´illustrazione, infatti, lasciato il Bartolini più essenziale, laconico e metafisico dei dipinti., incontriamo il Bartolini più sarcastico, più eloquente, più ironicamente narrativo.

Sigfrido Bartolini (nato a Pistoia nel 1932 e morto nella stessa città, appena settantacinquenne, il 24 aprile 2007), ha compiuto gli studi sotto la guida, fra gli altri, di Pietro Bugiani. Durante la prima giovinezza dedica alla ricerca espressiva solo le ore notturne (di giorno deve lavorare per vivere) e quindi pratica soprattutto il monotipo, una delle poche tecniche per cui é sufficiente la luce artificiale. Alla fine degli anni quaranta conosce Ardengo Soffici, che per primo apprezza il suo lavoro e lo fa conoscere a Carrà. A partire dai primi anni cinquanta si dedica completamente alla pittura (alternandola ad una profonda passione per l´incisione) e ad un´incessante attività di scrittore, critico e polemista. In quest´ambito si ricordano le sue lunghe, intense, anticonformistiche collaborazioni a quotidiani e periodici oltreché la sua avventura editorial-critico-artistica su "Totalità", quindicinale erede di "La Voce" e "Lacerba", al quale collabora con scritti e xilografie originali. Nel 1959 prende parte alla VIII Quadriennale di Roma. In seguito si asterrá dal partecipare a rassegne collettive (un´eccezione, nel 1972, la prestigiosa mostra di grafica a Monaco di Baviera insieme ai più celebrati maestri del Novecento: De Chirico, Miró, Tapies, Manzú, Kokoschka, Masson, Beckmann, Corneille, Tobey, Hartung). Nel 1983 ha curato per la Fondazione Collodi la stampa dell´Edizione commemorativa del Centenario di Pinocchio, da lui illustrata con oltre 300 xilografie originali a colori ed in bianco e nero, frutto di dodici anni di lavoro. Proprio recentemente, dal 5 dicembre scorso al 6 gennaio 2008, la Provincia di Roma gli ha dedicato a Palazzo Valentini una riuscitissima mostra di grafica dal titolo "Pinocchio di Sigfrido Bartolini. Come nasce un libro illustrato", con un catalogo di quasi 400 pagine, edito dalla Polistampa di Firenze.

La sua ultima fatica sono state le 14 vetrate istoriate, legate a piombo alla maniera antica, per la Chiesa dell´Immacolata di Pistoia, delle quali ha eseguito i bozzetti e curato la realizzazione, con la scelta dei vetri policromi e l´esecuzione delle parti dipinte: le vetrate sono state dedicate ai Sette Sacramenti e alle Sette Opere di Misericordia Corporale. Nell´aprile del 2008 sulle vetrate di Bartolini é uscito un bellissimo volume di grande formato e interamente a colori, curato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia ed edito da Pagliai.

La grande antologica di Acqui Terme, la prima dopo la scomparsa dell´Artista, curata da Elena Pontiggia, si avvale anche dei contributi critici di Beatrice Buscaroli e di Daniela Marcheschi ed è corredata da un importante catalogo ragionato, con la riproduzione delle oltre cento opere d´arte esposte, interamente a colori, realizzato da Mazzotta.

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